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Una corda invisibile tra donatori e malati, Dal Prà chiama gli alpinisti per il midollo osseo

Pietro Dal Prà per Admo (Photo francescagregori.it)
Pietro Dal Prà per Admo (Photo francescagregori.it)

BASSANO DEL GRAPPA, Vicenza — “L’arrampicata ha delle caratteristiche intrinseche profondamente etiche. La vita di chi la pratica è sempre nelle mani di qualcuno. Quando cadi, il compagno di cordata se ne accorge, quindi ferma la corda. Ma la corda che ci lega ai nostri ‘fratelli genetici’ è meno evidente di quelle che usiamo sulla roccia, e non sempre ce ne accorgiamo”. Nasce per questo “Climb for Life – Give bone Marrow”, un logo per promuovere a livello internazionale la donazione di midollo osseo nel mondo della montagna e della scalata. Anima dell’iniziativa è Giovanni Spitale, un climber in attesa di trapianto di midollo osseo, a cui dà il suo appoggio in prima linea Pietro Dal Prà.

Dal Prà, fortissimo alpinista vicentino, aveva mosso il primo passo a sostegno della causa già a giugno del 2010, quando aveva deciso di sostenere la campagna di sensibilizzazione rivolta ai giovani: non solo aveva messo la sua faccia sulla locandina ma si era anche sottoposto alla “tipizzazione”, ovvero era entrato nella banca dati dei donatori.

Pietro Dal Prà - Uno che non si tira indietro (Photo admovicenza.it)
Pietro Dal Prà - Uno che non si tira indietro (Photo admovicenza.it)

A distanza di mesi il suo impegno è continuato appoggiando l’amico Giovanni Spitale nella realizzazione del progetto “Climb for Life – Give bone Marrow”. Una metafora bellissima quella che lega alpinismo e donazione di midollo osseo: una corda che unisce due vite, quelle di due compagni di cordata, come quella di un uomo in attesa di trapianto e il sul suo donatore. Perché per ogni persona ne esiste solo una su 100.000 in grado di “tirare la sua corda” e salvargli la vita.

Così Spitale e Dal Prà chiedono aiuto al mondo dei climber, che sanno bene cosa significhi mettere la propria vita nelle mani di qualcun altro.

“L’arrampicata ha delle caratteristiche intrinseche profondamente etiche – scrive Spitale nel sito di Climb for life -. La vita di chi la pratica è sempre nelle mani di qualcuno. Certo, la forma fisica, la conoscenza di tecniche e materiali e la condizione mentale sono caratteristiche che non è possibile non considerare. Ma è anche vero che qualunque cosa succeda, in caso di caduta è la corda a fermare il volo. E la corda è sempre tenuta da qualcuno: chi scala mette fisicamente la sua vita nelle mani di un’altra persona, con tutte le responsabilità che questo comporta”.

“In tutti il mondo al 31 ottobre 2010 solo 14.617.763 persone sono iscritte al registro dei potenziali donatori di midollo osseo – continua Spitale -. Da tutto ciò consegue che ogni anno un numero difficilmente quantificabile di persone muore per ignoranza. Perché il loro potenziale ‘fratello genetico’, la loro ‘persona-medicina’ non sa o non vuole sapere. Buffo, quando funziona tutto per il meglio è quasi come quando si arrampica: qualcuno cade, il compagno di cordata se ne accorge, quindi ferma la corda. Ma la corda che ci lega ai nostri ‘fratelli genetici’ è meno evidente di quelle che usiamo sulla roccia, e non sempre ce ne accorgiamo. Questo è lo scopo di Climb for Life: fare diventare consapevoli che una piccola azione, il divenire potenziali donatori di midollo osseo, potrebbe salvare la vita a qualcuno. Far vedere queste corde invisibili”.

Climb for life (www.climbforlife.it)
Climb for life (www.climbforlife.it)

“Essere donatori di midollo osseo – gli fa eco Dal Prà – significa avere la consapevolezza di essere giorno per giorno speranza di vita per qualcuno,  significa migliorare la qualità della propria vita. Parlare di donazione significa fare cultura sull’argomento, creare conoscenza e consapevolezza significa indurre qualcuno, speriamo più persone possibile, a diventare donatori di midollo osseo. Più donatori ci saranno, più persone avranno la possibilità di guarire da malattie fatali, come la leucemia, le talassemie, l’anemia aplastica. Malattie curabili solamente con il trapianto di midollo osseo”.

“Sono convinto – conclude il famoso alpinista vicentino – che gli scalatori e gli amanti della montagna abbiano un tipo  di sensibilità che permette loro di recepire l’importanza di questo tema. Ed ecco perché nasce Climbfor Life- GiveBoneMarrow, non solo un logo, ma un gruppo entro cui gli scalatori di ogni paese possano riconoscesi come comunità capace di dare al  mondo qualcosa di concreto, salvare delle vite. Diventate donatori, entrate nella lista di Climbfor Life. Più saremo, più vite saranno salvate”.

Info: http://www.climbforlife.it

http://www.admo.it/

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Un commento

  1. Sono diventato donatore grazie a questa iniziativa.
    Ci si “tipizza” con un semplice prelievo di sangue.
    La donazione NON avviene bucando le vertebre e prelevando il midollo spinale 🙂

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