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Clima: Evk2cnr porta la montagna sul tavolo del Cop16

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CANCUN, Messico – Stavolta la montagna non passerà inosservata. Al Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si apre oggi in Messico, sono in programma ben due eventi dedicati allo sviluppo sostenibile delle montagne. Entrambi avranno come protagonista il Comitato Evk2Cnr, la nota associazione italiana per la ricerca scientifica d’alta quota, promotrice del progetto SHARE (Stations at High Altitude for research on Environment) sul monitoraggio climatico e ambientale.

Dopo la delusione dell’ultimo vertice mondiale sul cambiamento climatico, il mondo della montagna si muove per richiamare l’attenzione dei grandi della Terra, riuniti a Cancun fino al 10 dicembre per discutere come fronteggiare i cambiamenti climatici a livello mondiale.

Due i “side event” in programma al Cop 16, di cui EvK2Cnr sarà tra i protagonisti. Il primo, promosso dall’Icimod (International Centre for Integrated Mountain Development), si intitola “Mountains in Peril: Mainstreaming the sustainable mountain development agenda into climate change agreements” e si terrà il 2 dicembre nella sala Águila della Cancun Messe, dalle 16.45 alle 18.15.

L’obiettivo è quello di porre sotto i riflettori la minaccia che grava sugli ecosistemi montani e le popolazioni che li abitano, discutendo delle azioni da intraprendere per mitigare le conseguenze del cambiamento climatico e ottenendo maggior impegno a livello mondiale per lo sviluppo sostenibile delle montagne così come richiesto dal capito 13 dell’Agenda 21. Si vuole inoltre promuovere un dibattito sui Multilateral environmental agreements (MEAs) per promuovere accordi più ‘mountain friendly’.

Le maggiori organizzazioni che si occupano di ambiente e montagna a livello mondiale, insieme agli enti governativi del settore, discuteranno esperienze, studi e proposte per lo sviluppo sostenibile di questi territori, con particolare attenzione alle regioni dell’Hindu Kush-Himalaya-Karakorum. EvK2Cnr interverrà, con il Nast (Nepal  Academy of Science and Tchnology) sul tema dell’inquinamento che minaccia le montagne, con gli studi sui black carbon e l’ozono.

Tra gli altri, parleranno anche Icimod, il governo Bhutanese, l’Indian Institute of Tropical Meteorology e l’ International Institute for Sustainable Development.

Un secondo side event, promosso dal governo nepalese, sarà dedicato alla Mountain Alliance Initiative, la “coalizione” dei paesi di montagna per la protezione dei ghiacciai e delle catene montuose dal riscaldamento climatico, proposta dal governo nepalese un anno fa dopo il vertice del Cop 15. Il Nepal, paese himalayano in via di sviluppo, “ospita” l’Everest e ha il 75 per cento del suo territorio distribuito su montagne e colline. Il suo è tra gli ecosistemi più a rischio per il cambiamento climatico e il governo locale vuole portare la sua esperienza all’attenzione internazionale tramite il Cop 16.

L’evento si terrà sabato 4 dicembre dalle 18 alle 20 nella sala Sandia.

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