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Nuova eruzione del vulcano Merapi: 58 morti

L'eruzione del Merapi
L'eruzione del Merapi

GIAKARTA, Indonesia — Una nuova drammatica eruzione del vulcano Merapi, sull’isola indonesiana di Giava, ha provocato la morte di 58 persone. Tra loro, riferiscono fonti ospedaliere, ci sono anche sette neonati.

Il bilancio da quando il vulcano è tornato in attività, il 26 ottobre, sale così a oltre 100 morti. La maggior parte delle vittime in quest’ultimo caso è concentrata ad Argomulyo, un villaggio che dista 18 chilometri dal cratere.

Qui ieri sera molte persone sono state sorprese nel sonno dalla nube di cenere e lapilli, seguita da una colata di cenere e fango lungo il letto arido del fiume Gendol. Apocalittiche le scene descritte dai testimoni che parlano di case in fiamme, avvolte da catrame incandescente e appiccicoso. Nove case lungo il fiume sono crollate.

Non è la prima volta che il Merapi provoca la morte di centinaia di persone. Nel 1930 un’eruzione fece addirittura 1300 morti. A limitare il numero delle vittime stavolta è stata l’evacuazione generale ordinata il 25 ottobre scorso.

In questo momento sono circa 100mila gli sfollati dalla zona del vulcano. Nel frattempo una nube di cenere alta 8 chilometri si è sollevata dal cratere principale. E sono in molti ad azzardare l’ipotesi che l’esplosione di uno dei motori dell’Airbus A380 della Qantas avvenuta ieri sia in qualche modo collegabile alla vicenda. Anche se quel gigante dei cieli era in volo a circa 700 miglia dalla bocca del vulcano.

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