News

Recuperati due alpinisti sul Cervino

Il Cervino
Il Cervino

AOSTA — Il soccorso alpino valdostano ha recuperato questa mattina i due alpinisti italiani rimasti bloccati mentre tentavano l’ascesa al Monte Cervino, sul versante italiano.

L’allarme era partito dal rifugio “Capanna Carrel” quando i due alpinisti non erano rientrati. Nelle prime ore della mattina li ha recuperati a circa 3.500 metri di quota l’elicottero del Soccorso alpino. I due, nonostante la notte all’addiaccio, sono stati ritrovati in buone condizioni di salute.

Articoli correlati

6 Commenti

  1. Ma erano alpinisti veramente o cos’erano se non sono stati in grado neppure di raggiungere il rifugio.Figuriamoci la cima,si erano informati dalle guide sulla percorribilità della via?Altrimenti gli elicotteri avranno un bel da fare ogni giorno su e giù,quando il tempo lo permette.Un alpinista che si rispetti sa che per ogni passo che fai avanti devi essere certo di poterlo fare anche all’indietro,almeno con una corda!

  2. Adesso è diventata una cosa idecorosa, io vivo vicino ad Arco a Pietramurata in tre giorni sulle pareti del Sarca 5 interventi con elicottero di gente stanca che non è più capace di proseguire, si badi bene non feriti ma stanchi o senza materiale idoneo, mettendo in moto operazioni che costano soldi e rischio per chi viene a prendervi.
    Un pò di orgolio personale per favore non ve lo ordina il dottore di salire, una salita deve essere preparata in ogni particolare anche se relativamente facile in montagna qualsiasi essa sia non c’è facile riflettete per favore vi prego

  3. non so cosa gli sia successo ma e’ sicuro che per non arrivare nemmeno alla Carrel non conoscevano nemmeno il tracciato della via .. so solo che anni fa io e il mi compagno ci siamo presi il rischio di salire in condizioni semi invernali dalla cresta del leone nonostante fosse il 30 luglio e il secondo giorno per tornare giu’ dalla punta , dopo cambiamento del tempo alle 11 di mattina arrivati alla carrel abbiamo deciso di scendere sotto neve e poi acqua .. grosso errore da parte nostra ma ce lo siamo anche smazzato da soli arrivando giu’ in tarda sera abbandonando sul tracciato parecchio materiale .. esperienza che alpinisticamente fa crescere ..e” pensare prima di fare “… diversamente con l’eli in 10 minuti sei alla macchina e dimentichi in fretta ….un po’ di orgoglio e coerenza ci vuole pero’ …

  4. bei tempi quelli in cui c’era più rispetto!
    lo si doveva alle persone, alle cose ed alle montagne!
    ora nessuno più ce l’ha!

    ora, ormai mi concedo ben poco rispetto a quanto vorrei, l’età e gli acciacchi limitano molto!
    ogni escursione presuppone attenzione e preparazione e da “buon vecchio” anche se solo, mi confronto ogni volta con le situazioni, potrebbe capitare anche a me di aver bisogno ma, benedetti figluoli, non potreste pensarci prima?

    dopo pochi mesi di arrampicata si pretende di essere provetti alpinisti! Gia, ora i ragazzi sono preparati, fanno sport e posseggono un altro “fisico”, capaci di maggiori prestazioni

    come si spiega che noi, poveri vecchi andavamo senza troppi mezzi, poche informazioni, meteo a volte incerto ed i soccorsi erano rari?
    dove sono finiti tutti gli insegnamenti delle scuole di alpinismo?
    ora si deve solo insegnare a salire?
    come siamo caduti in basso!

    ma forse anche questo è frutto della nostra società, purtroppo troppo malata.

    a nessuno viene in mente che forse qualcosa si può fare?

    ciao, buone vacanze sicure!

  5. bravo Marco,
    il colmo è che adesso andiamo anche a prendere sui rifugi con gli automezzi “alpinisti” che hanno un po di mal di pancia pe avere mangiato troppo………ci sarà da ridere nei prossimi tempi……a meno che i recuperi “non assolutamnet neccessari” non diventeranno a pagamento…..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close