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Groenlandia: chilometri di ghiacciaio spariti in 24 ore

Jakobshavn Isbrae glacier
Jakobshavn Isbrae glacier (photo www.nasa.gov)

NUUK, Groenlandia — Quasi sette chilometri quadrati di ghiacciaio scomparsi in una notte. Questo l’incredibile fatto osservato via satellite sullo Jakobshavn Isbrae glacier, in Groenlandia, tra il 6 e il 7 luglio scorsi.

Nella foto, diffusa dalla Nasa, si può notare a occhio il ritiro del ghiacciaio osservato dal Byrd Polar Research Center della Ohio State University.

“La scomparsa di una fetta così grossa di ghiacciaio non è una novità – ha detto Thomas Wagner della Nasa -. Quello che preoccupa è il fatto che si sia staccata dopo un inverno molto mite, durante il quale non si è riformata la massa glaciale”.

E non è finita. Gli esperti, tra il 12 e il 13 luglio, hanno osservato il formarsi di un’altra crepa ci alcune centinaia di metri che prelude ad un nuovo distacco.

Lo Jakobshavn Isbrae, enorme ghiacciaio della Groenlandia occidentale, si è ritirato di circa 10 chilometri in 10 anni e di 45 chilometri dalla fine del 1800. Produce il 10 per cento degli iceberg dell’Oceano Artico e secondo la Nasa, parlando singolarmente, è maggiore responsabile dell’innalzamento degli oceani.

Lo scioglimento dei ghiacciai è uno dei maggiori problemi che preoccupa la comunità scientifica e politica internazionale. Gli studi e i programmi di monitoraggio che se ne occupano sono molteplici in tutto il mondo, ma quelli da cui ci si attende maggiori risultati sono proprio quelli focalizzati sulle calotte polari e sui ghiacciai d’alta quota, campo in cui l’italiano Comitato EvK2Cnr è punto di riferimento mondiale.

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