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“Dolomiti. Lo spettacolo infinito”: il nuovo, sorprendente, libro di Paolo Paci

Sono le persone le principali protagoniste del grande show dei Monti Pallidi: dal gelatiere al grande scalatore, dalla star di Hollywood all’Uomo di Mondeval. Aneddoti, approfondimenti e curiosità da leggere tutti d’un fiato

Dopo ogni curva si apre una cartolina diversa, un fondale nuovo. I temi ti cadono addosso”. Così risponde Paolo Paci a chi gli domanda come abbia scelto gli argomenti del suo nuovo libro “Dolomiti. Lo spettacolo infinito” (ed. Corbaccio). La domanda, peraltro, è più che lecita, tali sono la varietà e, in molti casi, l’originalità dei temi toccati. Già, perché dopo avere letto innumerevoli libri sui Monti Pallidi, questo riesce a sorprendere fin dalle prime pagine.

Non potrebbe essere diversamente: il titolo del primo capitolo “Da Tiziano a Jerry Calà: storia breve dell’immaginario dolomitico”, è certamente inatteso. Non sono certo il pur grandissimo pittore cadorino e uno dei maestri dell’intrattenimento contemporaneo i primi nomi che istintivamente balzano alla mente quando si parla di Dolomiti. Eppure…  “Partiamo dal fatto che le Dolomiti offrono uno spettacolo un po’ alieno. Certamente unico, bellissimo”, esordisce Paci. “Gli scenari sono meravigliosi però va aggiunto che ciascuno dei fondali di cui parlavamo prima accoglie storie umane. Il paesaggio si allarga a tutti gli elementi di antropizzazione. Ecco, non si può davvero parlare di paesaggio dolomitico senza includere tutti quei mestieri, tutte quelle storie che danno vita a un unico contesto umano”.

Spazio quindi a tutti quei personaggi che hanno costruito lo spettacolo ai piedi (o sulle) delle crode più belle del mondo. E sono proprio quelli che meno ti aspetti ad accompagnare nella prima parte della lettura: i pittoriEdward Theodore Compton su tutti -, i fotografi – da quelli a cui si devono le prime cartoline che viaggiarono in tutto il mondo fino ai maestri odierni -, i pubblicitari – cui si devono straordinarie affiche promozionali -, le genti del cinema – da Vittorio De Sica a Claudia Cardinale, da Alberto Sordi a Roger Moore, da Marcello Mastroianni a Sylvester Stallone, fino ai protagonisti dei recenti cinepanettoni – che spesso ha scelto Cortina come location.
Una compagnia, questa, senz’altro composita ma che spesso rimane ai margini della narrazione dolomitica, quella che si limita ai “paesaggi mozzafiato” e alle grandi imprese alpinistiche. Proprio per questo, grazie anche allo stile di Paci che arricchisce il racconto con aneddoti e approfondimenti trattati con pari leggerezza, il libro si fa divorare. Cosa scopriremo nelle pagine successive?

La copertina

Paci suddivide il viaggio in quattro parti, tre nel Cadore l’ultima – “noblesse oblige” – a Cortina d’Ampezzo (il capitolo dedicato alle Olimpiadi del 1956 va letto con affetto oltre che come testimonianza di un clima irripetibile). Sono altrettanti viaggi nei luoghi e nelle storie, senza una cronologia storica ma con una mappa disegnata dagli incontri. Così l’Uomo di Mondeval”, il primo abitante delle Dolomiti che conosciamo, compare solo a metà del libro, Paul Grohmann arriva solo nell’ultimo capitolo. Eppure si tratta di una figura fondamentale per quest’area; a mio avviso Grohmann fu il vero protagonista della conoscenza delle Dolomiti in chiave anche turistica”, rivela Paci. “E’ anche importante ricordare che lui, come molti altri scalatori dell’epoca o subito successivi, saliva anche su luoghi che non esistono più, cancellati dalle frane o dalla fusione dei ghiacciai”.
L’arrampicata, non poteva essere diversamente, ricorre spessissimo nelle pagine del libro. Ma si tratta di un esercizio antico: “Le Dolomiti del Cadore oggi sono fuori moda”, osserva Paci. “Vie lunghe e rocce instabili inducono molti a guardare altrove. Ma osservando quelle pareti ti rendi conto che l’alpinismo è nato lì”.
Guardare, appunto. E conoscere, perché solo in questo modo si riesce davvero a entrare nello spettacolo portato in scena da un numero infinito di protagonisti (guai a definirli comparse): il gelatiere e il partigiano, l’industriale degli occhiali e il vetturino della ferrovia che raggiungeva Cortina, Deodat De Dolomieu ed Enrico Mattei, Emilio Comici e Lino Lacedelli, Brigitte Bardot ed Ernst Hemingway.

Paolo Paci dialogherà con i lettori in occasione di BookCity Milano: appuntamento sabato 15 novembre alle 11, presso la Biblioteca Sormani in Corso di Porta Vittoria 6.

 

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