Edward Theodore Compton, l’artista che scalava le montagne prima di dipingerle. Ecco 15 quadri indimenticabili
Sono 27 le prime ascensioni realizzate dal pittore inglese tra il 1872 e il 1913, ben 300 le salite importanti. La sua sterminata produzione artistica permette, tra l’altro, di ammirare le Alpi dell’epoca
Davanti ai suoi disegni e ai suoi dipinti non si hanno dubbi. La potenza espressiva delle sue tele elimina ogni possibilità di confusione con altri artisti cimentatisi nella pittura di montagna. Quella di Edward Theodore Compton è infatti un’esperienza artistica che resta unica, senza epigoni o successori. Protagoniste sono le montagne, ma protagonista è anche lui stesso, di cui si percepisce la partecipazione emotivamente intensa all’evento che rappresenta.
Perché Edward Theodore Compton non fu solo un artista con una formidabile capacità di dipingere le montagne con precisione realistica filtrata da una trasfigurazione romantica che è l’anima delle sue visioni, ma fu anche un buon alpinista. Basti pensare che Compton fu protagonista di ben 27 prime ascensioni e di oltre 300 scalate importanti in ogni angolo delle Alpi tra il 1872 e il 1913, con divagazioni anche in Corsica, sui Pirenei, in Scozia e sui Monti Tatra. Per quanto riguarda le Dolomiti si avventurò tra le Pale di S. Martino, il Catinaccio, il Latemar, il Duranno, la Civetta, la Marmolada, gli Spalti di Toro, le Marmarole, le Tre Cime di Lavaredo, le Dolomiti ampezzane e quelle di Brenta.
Ebbe insomma una grande dimestichezza con la montagna, con le nebbie che l’avvolgono, con le luci dell’alba e del tramonto, con il vento delle forcelle, con le rocce e con i ghiacciai, con gli uomini che si avventuravano a caccia di camosci e con gli alpinisti della sua generazione. Insomma Compton conosceva bene l’ambiente, il tempo che mutava, la solitudine delle alte quote.
Abbozzava i dipinti fino a quando c’era luce
Dotato di una grande resistenza alla fatica saliva sui monti partendo al mattino presto, portando con sé tutta l’attrezzatura per dipingere e quando raggiungeva una forcella o un punto da cui ritrarre un panorama interessante si fermava e tirava fuori matite e pennelli. Lavorava fin quando c’era luce cercando di cogliere quanti più elementi possibili abbozzando i suoi dipinti che poi completava una volta tornato a valle. Delle circa 1700 opere di Compton molte riguardano le Dolomiti.
Il primo incontro con le Alpi Edward Theodore Compton lo ebbe a 19 anni. Lo propiziò il trasferimento del padre, agente assicurativo, da Stoke Newington (un sobborgo di Londra dove Edward Theodor nacque il 29 luglio del 1849 da una famiglia quacchera profondamente religiosa) in Germania, a Darmstadt a quel tempo sede del Granducato d’Assia dove era sorta una comunità di artisti. Anche il padre si dilettava a dipingere ad acquarello e la decisione di lasciare l’Inghilterra fu dettata dal desiderio di incoraggiare il talento che il figlio dimostrava. Quando Edward in un viaggio verso le Alpi con tutta la famiglia si trovò per la prima volta al cospetto dell’Eiger e della Jungfrau ne restò folgorato.
Sebbene la sua prima esposizione pittorica risalga al 1871 a Monaco di Baviera, il suo primo disegno di montagna è dell’anno successivo e rappresenta la Cima di Rofel nel Vallese. Da allora Compton fece dell’alpinismo e della pittura delle montagne la sua ragione di vita. Famosi sono anche i suoi disegni e acquarelli (ben 370 dal 1883 al 1914) che documentano le scalate su monti e ghiacciai pubblicati sullo “Zaitschrift des Deutsche und Osterreichische Alpenverein”, la rivista del club alpino tedesco-austriaco di cui era socio, oltre che dell’Alpin Club di Londra. Illustrò anche altre numerose pubblicazioni (per esempio “Im Hochgebirge” del grande alpinista Emil Zsigmondy, del 1889,) e allestì importanti mostre a Berlino, Monaco di Baviera, Roma e Linz.
Il figlio Edward Harrison anch’egli pittore
Edward Harrison Compton (1881-1960), fu tra i figli colui che maggiormente seguì le orme del padre dedicandosi alla pittura e ai temi di montagna. Fu anch’egli prolifico di opere, indubbiamente di buona mano. Illustrò con i suoi acquarelli anche un libro turistico dedicato alle Dolomiti, pubblicato a Londra nel 1913, senza raggiungere tuttavia la potenza espressiva del padre. Anche due figlie, Dora e Marion erano pittrici. La prima dipingeva montagna, la seconda fiori e nature morte. Edward Theodor Compton scomparve Il 22 marzo 1921 a Feldafing in Germania quasi settantaduenne. Solo due anni prima aveva scalato il Grossglockner. Volle che le sue ceneri fossero disperse nella più alta acqua sorgiva dello Zugspitze.