Piolets d’Or: oltre 70 le salite candidate agli Oscar dell’alpinismo 2025
Sono stati annunciati i nomi dei sette giurati, le vincitrici della Menzione Speciale per l’alpinismo femminile e la big list delle ascensioni tra le quali saranno scelte le vincitrici dell’edizione 2025 del premio. Molti italiani tra i candidati


A due mesi di distanza dall’attesa premiazione dei Piolets d’Or 2025 in programma a San Martino di Castrozza dal 9 al 12 dicembre, sono stati annunciati i componenti della giuria, la big list delle ascensioni tra le quali saranno scelte le vincitrici ed è stata annunciata l’assegnazione della Menzione Speciale per l’alpinismo femminile, che lo scorso anno toccò a Nives Meroi.
La giuria tecnica internazionale del 2025 riunisce sette esperti alpinisti provenienti da tutto il mondo, i cui vari successi rappresentano lo spirito, l’etica e il futuro dello stile alpino: Ethan Berman, Aymeric Clouet, Young Hoon Oh, Ines Papert, Enrico Rosso, Jack Tackle e Mikel Zabalza. Saranno loro a decidere a chi assegnare l’ambitissimo riconoscimento.
70 prime ascensioni tra cui scegliere. Molti gli alpinisti italiani tra i potenziali vincitori
Una scelta che si preannuncia tutt’altro che semplice, in considerazione della qualità delle ascensioni sottoposte al loro giudizio. Sono infatti oltre 70 le prime salite realizzate nel 2024 inserite nella lista sottoposta ai giurati.
Tra queste molte sono state effettuate da alpinisti italiani. Le citiamo con un pizzico di campanilismo, rimandando per l’elenco completo alla big list pubblicata sul sito dei Piolets d’Or.
- Matteo De Zaiacomo e Chiara Gusmeroli per la salita sullo Sckem Braq, in Pakistan
- Roger Bovard, Emrik Favre e Stefano Stradelli per la (quasi) salita dello Kimshung Sar lungo la cresta sud-sud-est.
- Alessandra Prato e Camilla Reggio per l’apertura di Messy Dreamers sulla parete sud del foresummit sud del Picco 3.850m, nella Ak-Su Valley, in Kirghizistan.
- Matteo Della Bordella (con Alex Gammeter, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer per la salita di Odissea Borealis sulla parete nord-ovest di Drøneren, in Groenlandia.
- Emanuele Andreozzi, Fabio Tamanini, Vaida Vaivadaite, prima salita di Per Elisabetta sulla parete nord del Monte Fop (2.883m), nelle Dolomiti.
- Simon Gietl ( con Martin Feistl) per il nuovo percorso parziale di Aura sulla parete nord-est del Sassolungo, nelle Dolomiti.
- Christian Casanova e Francesco Favilli (con Mathieu Maynadier, prima salita di Mixed Feeling sulla parete nord-est di Civetta, Dolomiti.
- Massimo Faletti, Berni Rivadossi e Luca Bana per la salita di Ego Land sul Pilastro Elefante della parete sud della Marmolada di Ombretta.
Ad Anja Petek e Patricija Verdev la Menzione Speciale per l’alpinismo femminile
La Menzione Speciale per l’alpinismo femminile consiste in un riconoscimento dedicato a un’ascensione compiuta da un team di sole alpiniste durante l’anno precedente oppure a un’alpinista per i diversi risultati raggiunti l’anno precedente, oppure all’intera carriera di un’alpinista. A ricevere il premio saranno le alpiniste slovene le slovene Anja Petek e Patricija Verdev per la prima ascensione del Lalung I (6.243m), lungo la cresta orientale (sviluppo di 2.000 m, M6+ AI5) e la successiva discesa lungo la cresta occidentale e la parete nord.
Nel settembre del 2024, dopo aver allestito un campo base avanzato a valle, a 4.800 metri, le due alpiniste, parte di una spedizione femminile composta da quattro donne, sono salite lungo l’affilata e difficile cresta est del Lalung I nell’arco di cinque giorni, passandone uno e mezzo chiuse all’interno della tenda a causa del brutto tempo. Durante la serata finale, poco sotto la cima, hanno perso i pali della tenda a causa del vento e hanno dovuto trascorrere la notte nei sacchi da bivacco. Nonostante la foschia della mattina seguente abbia reso difficile il proseguimento, le alpiniste hanno raggiuto la cima alle 9 del mattino del 14 settembre. Le due alpiniste hanno poi compiuto una lunga discesa lungo la cresta ovest, prima di compiere cinque calate in corda doppia sulla parete nord, per raggiungere il ghiacciaio del Lalung alle 18:30. Lì, hanno deciso di proseguire la discesa fino al campo base avanzato, che ha richiesto altre otto ore.