Niente Kimshung per il team valdostano, che ha scelto di impegnarsi nel soccorso a Userka e Holecek
Il messaggio di SOS arrivato dal vicino Langtang Lirung ha cambiato i piani dei sette alpinisti della Valle d’Aosta. Anche per loro il soccorso ad un alpinista in difficoltà vale più di una cima
Senza recriminazioni e con la certezza di aver fatto le scelte giuste. I sette alpinisti valdostani che all’inizio di ottobre erano partiti per il Nepal con il duplice obiettivo di salire il Langtang Lirung e il Kimshung, torneranno a casa consapevoli di aver realizzato ben altre conquiste.
Venerdì 1 novembre, mentre François Cazzanelli, Giuseppe Vidoni e Jérome Perruquet lavoravano agli ultimi preparativi per la salita è arrivata una richiesta di soccorso dal vicino Langtang Lirung, dove si trovavano Marek Holecek e Ondrej Huserka. Il duo ceco-slovacco aveva completato la prima salita della parete est di Langtang Lirung e stava scendendo quando Huserka cadde in un crepaccio. Da qui la richiesta di soccorso.
Le guide alpine valdostane (oltre all’alpinista tedesco David Göttler e allo svizzero Nicolas Hojac) hanno così messo da parte le proprie ambizioni, attivando i protocolli di ricerca. François Cazzanelli, Roger Bovard, Jérome Perruquet e Giuseppe Vidoni si sono spinti lungo il ghiacciaio del Lirung, probabile via di discesa della cordata; Francesco Ratti e Stefano Stradelli si sono recati al campo base da cui erano partiti gli alpinisti dispersi per stabilire un contatto con i compagni di spedizione, provando ad agevolare le comunicazioni che fino a quel momento erano incerte, così come erano sconosciuti luogo e dinamica dell’accaduto. Emrik Favre e il fotografo Damiano Levati hanno invece perlustrato la parete con strumenti fotografici, individuando la zona dell’incidente. Marek Holecek è riuscito a congiungersi con i soccorritori ed è tornato al campo base. Sono stati vani a causa del meteo, invece, i tentativi di intervenire nel crepaccio in cui era caduto Huserka, probabilmente già morto secondo la testimonianza del compagno di scalata. L’arrivo di una perturbazione ha poi impedito ai valdostani di effettuare un nuovo tentativo di vetta.
Una via sul Kimshung Shar dedicata ad Elisa Arlian e Jean Daniel Pession
Un terzetto composto da Favre, Stradelli e Bovard è riuscito comunque a salire sul Kimshung Shar, la vetta più bassa del massiccio. La squadra ha scalato una rampa di neve con un’inclinazione di 50 gradi fino alla cresta e poi l’ha seguita su terreno misto. Hanno evitato diversi gendarmi e hanno superato alcune sezioni esposte fino a raggiungere la vetta a quota 6.305 metri.
I tre hanno anche valutato la possibilità di raggiungere la vetta principale dello Kimshung, ma hanno scartato l’idea a causa della scarsa qualità della neve e delle cornici a strapiombo sul tratto finale. La via percorsa (AI3/4+), è stata battezzata l’Arète Des Amoureux ” in ricordo di Elisa Arlian e Jean Daniel Pession, scomparsi la scorsa estate sulle montagne della Valle d’Aosta.