Ai laghetti della Val Cerviera, gioielli nascosti delle Orobie bergamasche
La lunga salita da Valbondione passa accanto alle Cascate del Serio e al Rifugiò Curò. Poi la folla si dirada e si entra in un mondo a parte. Silenzioso e affascinante.
Il sentiero che da Valbondione porta al Lago del Barbellino in Alta val Seriana, nel Parco delle Orobie Bergamasche è molto conosciuto. Sempre frequentato, è considerato piuttosto sicuro ma, come ci insegna il recente terribile episodio che ha visto il decesso di un escursionista, in montagna nulla è mai scontato e la prudenza non è mai troppa.
Molti si fermano al Rifugio Curò sulle sponde del Lago artificiale del Barbellino ma proseguendo oltre si può accedere alla solitaria e selvaggia Val Cerviera costellata da numerosi laghetti ad una quota media di 2326 metri che, a seconda della stagione e delle precipitazioni, si possono, tra più grandi e piccoli, contare fino a 20.
L’itinerario
Partenza: Valbondione (BG) loc. frazione Beltrame (940 m)
Dislivello: + 1386 m
Durata: 6.30 ore a/r
Difficoltà: EE
Raggiunti in auto i parcheggi a pagamento di Valbondione (BG), ci si incammina lungo il sentiero 305 per raggiungere il Rifugio Curò, sulle rive del Lago Barbellino. La prima parte è una carrareccia che si inerpica nel fitto bosco fino a raggiungere la stazione di partenza della teleferica che trasporta i viveri al rifugio. Da qui il percorso si trasforma in un sentiero a tratti panoramico sulle vette Monte Vigna Soliva (2356 m), Pizzo Arera (2512 m), Pizzo Salina (2490 m), Monte Pradella (2626 m) e sul fondovalle il paese di Valbondione. Salendo diventano sempre più evidenti le cascate del Serio, aperte solo in date prestabilite, e il Pizzo Coca (3052 m), il re delle Orobie. Superato il Rifugio Curò si prosegue lungo la sinistra orografica del Lago Barbellino, quasi in piano, fino a raggiungere una bella cascata che scende proprio dalla Val Cerviera. Poco prima del salto d’acqua si imbocca un ripido sentiero sulla destra che, con una serie di stretti tornanti, permette di superare un salto di roccia a ridosso della cascata stessa. Superato questo erto gradino si entra in un ampio altopiano, molto selvaggio e meno frequentato, che si deve risaìlire sulla destra orografica fino a superare un secondo gradino piuttosto scosceso. Qui si trova l’indicazione su una pietra che, grazie ad una decisa deviazione sulla destra, porta ai laghi della val Cerviera. Si tratta di una serie di laghetti di varie dimensioni spesso allietati dai caratteristici pennacchi bianchi e cotonosi dell’Erioforo di Sceuchzer.
Nel lago più grande si specchiano le vette del Pizzo di Redorta (3038 m), Pizzo Coca (3052 m), Cime del Druet (2901 m), Pizzo di Cavrel (2794 m). In pochi passi si raggiunge un balcone naturale che si affaccia sulla Diga del Barbellino, sovrastata dalla Valmorta. Il percorso a ritroso è sullo stesso sentiero fino al Rifugio Curò, ma da qui si può prendere la deviazione per la località Maslana lungo il sentiero 332 che parte alle spalle del rifugio. La discesa è lunga e disagevole nel primo tratto, in parte attrezzato con cavi e catene, e va affrontata con passo sicuro sino al fondovalle. Raggiunto l’Osservatorio Faunistico del Parco delle Orobie, si prosegue per un tratto di strada forestale che conduce al caratteristico borgo di Maslana (1150 m circa) raggiungibile con un ponticello in pietra. Superato il villaggio si imbocca la lunga discesa che riporta a Valbondione.
Cosa vedere
Le Cascate del Serio, formate dall’omonimo fiume, sono situate a circa 1.750 m di altitudine e si possono ammirare solo 5 volte l’anno, 4 domeniche ed un sabato (con apertura notturna). Le prossime aperture 2025 avverranno il 14 settembre (11.00-11.30) e il 12 ottobre (11.00-11.30). Info: https://turismovalbondione.it/le-cascate-del-serio/
Come arrivare
Valbondione si raggiunge in auto da Bergamo lungo la SS 671, deviando poi sulla SP 49, che costeggia il fiume Serio fino al paese.
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