
Il Rifugio Tagliaferri a quota 2328 metri è noto per essere il più alto delle Alpi Orobie Bergamasche. La struttura è stata dedicata dal fratello Francesco alla memoria di Nani Tagliaferri, deceduto nel 1981 durante la scalata del Pukajirka Central nelle Ande Peruviane. Per raggiungere il rifugio ci sono diverse alternative tra cui quella classica che risale dalla Valle del Vò e passa accanto alla fragorosa cascata omonima a 1220 metri di quota. Questa volta prendiamo in considerazione un’alternativa panoramica che prende le mosse dal Passo del Vivione, valico alpino che collega la valle di Scalve alla val Paisco, entrambe tributarie della val Camonica tra le province di Bergamo e Brescia.
L’itinerario
Partenza: Schilpario (BG), loc. Passo Vivione (1828 m)
Dislivello: + 910 metri
Durata: 8 ore (a/r)
Difficoltà: EE
Parcheggiata l’auto nei pressi del Rifugio Passo Vivione (1828 m) si imbocca a sinistra una strada sterrata (presso una bacheca e cartelli segnavia) che conduce alla Malga Gaffione (1825 m). Prima di raggiungere la malga si continua a destra a risalire un sentiero che con alcuni tornanti porta al lago di Valbona (2055 m). Si continua a salire con pendenza variabile verso il Passo del Gatto (2416 m), da cui si può ammirare il Gruppo dell’Adamello e in particolare le cime da sinistra: Corno Baitone (3331 m), Cima Plem (3182 m), Monte Adamello (3539 m), Corno di Cavento (3402 m), Carè Alto (3465 m). Superato il valico si continua quasi in piano o leggeri saliscendi verso i suggestivi laghetti di San Carlo per proseguire poi verso la piana dei laghetti del Venerocolo e all’omonimo passo (2314 m ). Qui inizia il tratto più impegnativo che grazie anche alla presenza di catene corrimano raggiunge e supera il punto più alto dell’itinerario, ovvero il passo del Demignone (2485 m). Si scende quindi verso il Passo del Vò che domina l’omonima valle dalla quota di 2368 m.
Ancora in discesa si raggiunge finalmente il Rifugio Tagliaferri dove si viene accolti da Francesco Tagliaferri e dove vale la pena pernottare prima di affrontare il sentiero a ritroso (Tel. 0346.55355 ; 347 536 1115). Il sentiero ricalca in parte l’itinerario denominato “Sentiero Naturalistico A. Curò” lungo quella che fu la strada militare della “Linea Cadorna”, costruita durante la guerra 1915-18.
Cosa vedere
La fragorosa cascata del Vò si raggiunge facilmente dal borgo di Ronco in località Paghera, frazione di Schilpario (BG). Parcheggiata l’auto si prosegue sulla strada sterrata poi sentiero indicato con segnavia CAI 413/A che in circa 15 minuti raggiunge il salto d’acqua. Sotto la cascata c’è un’area attrezzata per pic-nic dove ci si può rilassare e godersi la frescura del posto.
Come arrivare
Il Passo del Vivione si può raggiungere da Schilpario (BG) in Val di Scalve lungo la SS 294 oppure da Forno Allione (BS) in Val Camonica.
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