Itinerari

L’Anello di Ca’ del Vento sulle colline con vista sull’Appennino Reggiano

La meraviglia geologica dei Gessi, Patrimonio Unesco, antichi castelli e grandi vedute verso le vette più alte del crinale appenninico. Un’escursione poco faticosa da effettuare adesso, prima del grande caldo estivo

In attesa che le vette più alte dell’Appennino Tosco-Emiliano ritornino sgombre dalla neve che l’inverno ha accumulato sui loro versanti, gli escursionisti sono sempre alla ricerca di percorsi interessanti che si sviluppino a quote inferiori. Anzi la primavera può essere l’occasione per scoprire sentieri che in piena estate potrebbero risultare troppo caldi e per questo faticosi proprio a causa della poca elevazione.
In tanti si chiedono se abbia senso fare un’escursione a bassa quota, se ci sia davvero qualcosa di interessante da vedere, perché spesso si tende a voler misurare la dimensione dell’avventura in metri di quota. Fortunatamente la Natura non segue queste logiche e ha disseminato un po’ ovunque scenari unici e affascinanti anche a quote collinari.
Uno di questi esempi è rappresentato dal sito dei “Gessi messiniani di Borzano” che fa parte della Zona Speciale di Conservazione “Ca’ del Vento, Ca’ del Lupo, Gessi di Borzano”. Dal settembre del 2023 quest’area fa parte dei beni naturali Patrimonio dell’umanità UNESCO nell’ambito del “Carsismo e Grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale”.
Si tratta di affioramenti gessosi che hanno avuto origine nel Messiniano le cui più consistenti testimonianze si sviluppano tra i 300-400 m di quota tra Ca’ Speranza e il Castello di Borzano. In quest’area il paesaggio è caratterizzato da rupi e doline, forre e grotte che svelano un ambiente tipicamente carsico.
Dal punto di vista paesaggistico l’ambiente dei Gessi è molto vario, aspro in alcune zone, punteggiato da boschi intervallati da praterie e ambienti rocciosi.

L’itinerario

Partenza e arrivo: Albinea (RE), loc. Borzano
Dislivello: + 420 m
Tempo di percorrenza: 4 ore
Difficoltà: E

Si inizia l’escursione attraversando – dal parcheggio – per circa 300 metri la parte restante del borgo di Borzano, fino a giungere nei pressi delle ultime abitazioni. Da qui ha inizio l’itinerario ad anello che seguirà il sentiero CAI 614, riferimento per tutta l’escursione e che va percorso in senso antiorario. Si procede su ampia carraia dal fondo ben battuto in leggera e costante salita sulle dorsali dei rilievi collinari, al cui fianco sorgono svariati cascinali. Questo tracciato è molto amato anche dagli appassionati di mtb della zona che considerano l’anello di Ca’ del Vento uno dei percorsi più classici. Man mano che si prende quota, guardando verso nord si ha una vista panoramica sulla pianura ed è possibile individuare con facilità i grandi ponti dell’architetto Calatrava nei pressi di Reggio Emilia. Se si ha fortuna con giornate particolarmente terse è possibile vedere all’orizzonte fino all’arco alpino. Sul versante sinistro posto su uno sperone roccioso al centro di una conca si possono ammirare le rovine del castello di Borzano. Insieme al castello si trova anche la piccola chiesetta di San Giovanni Battista e un vecchio abitato rupestre utilizzato fino al 1300 e in seguito abbandonato. Per raggiungere il castello occorre uscire dal tracciato ad anello ma vale la pena fare questa deviazione. Si prende il sentiero seguendo le indicazioni e procedendo in ripida discesa si raggiunge come tappa intermedia la “Tana della Mussina”. Si tratta di una tra le principali grotte create dal carsismo che si sviluppa nel sottosuolo. È bene sottolineare che gli escursionisti possono solo guardare le parti più esterne della grotta senza addentrarsi troppo in essa, in quanto servono competenze speleologiche specifiche per un’esplorazione in sicurezza. Si tratta di un luogo affascinante frequentato già in età preistorica su cui si sono sviluppate, come è facile immaginare, svariate leggende.
Dopo questa deviazione si ritorna al percorso ad anello originale, seguendo nuovamente il segnavia bianco e rosso CAI 614 con l’indicazione Ca’ del Vento. Si continua in leggera salita fino a Casa Speranza e poco oltre il panorama si apre sulle vette di Monte Gesso (408 m) e Monte Scaletta (468 m). L’area ricca di sentieri presenta numerose varianti ma si segue sempre il segnavia CAI 614, che ora procede parallelo al lontano crinale appenninico che si può scorgere di tanto in tanto tra la vegetazione. Il sentiero inizia a perdere quota in leggera discesa attraversando aree boscose e praterie sino a giungere ad una zona coltivata a vigneti al fianco di un lago ai margini del bosco. Il tracciato continua nuovamente nel bosco fino ad uscirne ai margini della strada cittadina che chiude l’anello riportando al punto di partenza.

Nei dintorni

A pochi chilometri dal Borzano, Scandiano sorge ai piedi dei primi rilievi collinari della provincia di Reggio Emilia. Diversi sono i nomi degli scandianesi illustri nella storia tra cui spiccano Matteo Maria Boiardo (1441-1496) uno dei più grandi poeti italiani e Lazzaro Spallanzani (1711-1778), naturalista e fisiologo. Da non perdere la Rocca dei Boiardo, una grandiosa costruzione che si sviluppa su 5000 mq edificata nel XII secolo e successivamente ampliata e modificata. Concepito in origine come edificio difensivo, nella Rocca si sono in seguito succedute architetture medievali, rinascimentali e barocche.

Come arrivare

Dal casello di Reggio Emilia sulla A1, si prosegue in direzione Albinea.  Da qui si continua sulla strada provinciale in direzione Scandiano e dopo circa quattro chilometri si raggiunge la frazione di Borzano. Il luogo più comodo dove lasciare l’auto è il grande parcheggio nei pressi del centro del paese.

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