
La Via Matildica del Volto Santo è un antico percorso di pellegrinaggio e di commercio che collega Mantova a Lucca su un percorso di ben 285 km che attraversa tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Il cammino è stato costituito nel 2015, quando in occasione dei festeggiamenti per il nono centenario della morte di Matilde di Canossa un gruppo di giovani ha deciso di ripercorrerne il tracciato. La Via Matildica del Volto Santo è uno dei sette cammini giubilari della fede proposti dalla CEI. “Matildica” perché il suo percorso attraversa i grandi possedimenti di Matilde di Canossa, “del Volto Santo” perché la destinazione a Lucca è la cattedrale di San Martino in cui è conservata l’immagine omonima venerata in tutta Europa sin dal Medioevo.
Il percorso articolato in 11 tappe complessive viene convenzionalmente così suddiviso:
La Via del Preziosissimo Sangue (da Mantova a Reggio – 3 tappe)
Il Cammino di San Pellegrino (da Reggio a San Pellegrino in Alpe – 5 tappe)
La Via del Volto Santo (da San Pellegrino in Alpe a Lucca – 3 tappe)
Chi ha poco tempo a disposizione oppure vuole semplicemente concedersi una parziale esperienza lungo questo Cammino per poi proseguire in seguito, può limitarsi a percorrere una sola tappa. Noi abbiamo scelto la quarta.
La “nostra” tappa: da Reggio Emilia a Canossa
Partenza: Reggio Emilia
Arrivo: Canossa (RE)
Dislivello: + 806 m
Tempo di percorrenza: 7.30 ore
Difficoltà: E
Si parte dal centro della città di Reggio Emilia dove si imbocca la Via Matildica presso il ponte di San Pellegrino, raggiungibile attraverso Porta Castello. Si prosegue poi su viale Umberto I presso cui si trovano le prime indicazioni dell’antico percorso.
Superato il ponte si seguono le indicazioni che si trovano sulla segnaletica indicanti San Pellegrino in Alpe. Si avanza sul semplice tracciato di una ciclo-pedonale che risale il corso del torrente Crostolo e che conduce fino nei pressi di Villa d’Este conosciuta anche come Vasca di Corbelli. Volendo con una piccola deviazione si possono visitare dall’esterno il parco e il bacino.
Tornati sul tracciato attraversiamo il ponticello di legno e continuiamo sulla ciclopedonale fino a raggiungere il passaggio sotto il ponte di Puianello dopo circa 3 km.
A seguito degli eventi del 24 e 25 giugno 2024 che con piogge eccezionali hanno creato grandi problemi in quest’area appenninica, il transito sulla ciclopedonale è attualmente proibito. Il percorso è stato modificato e si prosegue per poche decine di metri verso Puianello per poi prendere via Valentini. Si tratta della strada che raggiunge il cimitero locale da cui inizia il sentiero CAI 646A che si segue fino a raggiungere Monte Pentile dopo circa 3.30 ore.
Sulla vetta del monte Pentile (491 m) termina la deviazione e si riprende a seguire l’originale tracciato della via Matildica che in un’ora conduce a Canossa, meta di questa tappa. A Canossa si possono visitare i ruderi dell’antico castello e dell’annesso museo. Ci si trova anche in un punto panoramico per poter ammirare sia la Pianura padana, verso nord, che l’alto appennino in direzione sud. Si torna al punto di partenza utilizzando i mezzi pubblici.
Nei dintorni
Il borgo di Rossena in provincia di Reggio Emilia merita una visita attenta. Sorge su un terrazzo alluvionale che si erge in un’area appenninica caratterizzata dai calanchi. L’abitato è dominato dal Castello di Rossena edificato nell’anno 960 dal conte Adalberto Atto, bisnonno di Matilde. Si tratta di un’imponente struttura difensiva considerata una rocca inespugnabile, costruita insieme ad altre a difesa di Canossa che dista solo 2 chilometri. Questa maestosa struttura fortificata non è stata riconvertita nei secoli a residenza signorile, per cui rappresenta ancora oggi un’importante testimonianza. A poca distanza si erge anche la Torre di Rossenella costruita nel XII secolo, una torre di avvistamento che domina la rupe di Campotrera.