Itinerari

Tutta la magia del Lago del Barbellino, nelle Orobie bergamasche

Il bacino artificiale dell’Alta Vall Seriana è meta di piacevoli escursioni anche in questa stagione. Attenzione, però, al meteo e alla presenza di neve sul sentiero

Il bacino artificiale del Barbellino a quota 1862 m nel Parco delle Orobie Bergamasche è una delle mete più amate dagli escursionisti bergamaschi. La presenza dell’accogliente Rifugio Curò, la bellezza delle vette che lo circondano e la presenza di stambecchi e camosci fanno di questa ZPS (Zona di Protezione Speciale) una delle aree più interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico delle Alpi Orobie.

I lavori della diga, che avrebbero modificato per sempre la Piana del Barbellino, iniziarono nel 1917 con lo sbarramento di Valmorta per concludersi definitivamente nel 1931 con la diga del Barbellino. Cinque volte all’anno, a date fisse, la diga viene aperta e si possono ammirare le grandiose Cascate del Serio, tra le più alte d’Italia.

La neve caduta nelle scorse settimane si è in gran parte sciolta, in questi giorni quindi l’accesso è agevole. Vale comunque la pena mettere nello zaino i ramponcini.

L’itinerario

Partenza: loc. Grumetti, Valbondione (BG)

Arrivo: bacino artificiale del Barbellino

Dislivello: + 940 m

Tempi: 5 ore (a/r)

Difficoltà: E

Ci si mette in cammino dalla località Grumetti (parcheggi a pagamento) appena a monte di Valbondione, seguendo le indicazioni per il Rifugio Curò. Il primo tratto è su una mulattiera nel bosco, quindi superata la stazione di partenza della teleferica si esce in campo aperto con panorami sempre più ampi sull’Alta Val Seriana e il Pizzo Coca (3052 m), la cima più alta delle Alpi Orobie. Comincia un’estenuante percorso a zig-zag che risale lentamente il fianco della montagna sempre seguendo il sentiero 305 fino a incontrare un primo segnale che indica una variante, dedicata a escursionisti esperti.

L’itinerario prosegue sempre più panoramico sul sentiero principale per incrociare a quota 1748 metri la deviazione per il sentiero 304/306 proveniente da Lizzola, deviazione che si ignora per continuare sempre in salita verso il Lago del Barbellino. Ben presto si raggiunge una parte del sentiero quasi intagliata nella roccia, con alcuni passaggi messi in sicurezza da funi e catene raggiungendo infine la stazione di arrivo della teleferica. Da qui volgendo lo sguardo verso l’Alta val Seriana si possono ammirare da sinistra: Pizzo Arera (2512 m), Pizzo Salina  (2490 m), Monte Pradella (2626 m), Cima d’Avert (2616 m), Pizzo Redorta (3038 m – la seconda vetta più alta delle Alpi Orobie), Pizzo Coca (3052 m).

A questo punto si è quasi alla conclusione dell’itinerario, incontrando dapprima il particolare edificio del nuovo Ostello e quindi il rifugio Antonio Curò vero e proprio a quota 1915 m, solitamente chiuso in questo periodo. Ancora pochi passi ed ecco il bacino artificiale del Barbellino circondato da numerose vette tra cui a nord Pizzo di Cavrel (2824 m), Pizzo del Diavolo della Malgina (2924 m), a Est Monte Costone (2836 m), a Sud, Monte Trobio (2865 m), Monte Gleno (2882 m), Pizzo dei Tre Confini (2824 m), Pizzo Recastello (2886 m).

Se la gamba è ancora buona si può proseguire lungo il bacino per poi risalire verso il Lago Naturale del Barbellino a quota 2128 metri. Ritorno per la stessa via di salita.
Prima di affrontare l’escursione è opportuno informarsi circa le condizioni di innevamento in quanto nella parte alta del sentiero ci sono alcuni punto a rischio slavina da affrontare con grande prudenza. In ogni caso portare i ramponcini per affrontare in sicurezza gli eventuali (non improbabili) tratti ghiacciati.

Come arrivare

Valbondione si raggiunge percorrendo l’autostrada A4 fino a Bergamo, quindi ss 671 che risale tutta la Val Seriana passando per Nembro e Gromo. Giunti in paese si seguono le indicazioni per la località Grumetti dove inizia il sentiero.

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