Facile camminata nelle Orobie bergamasche fino alla terrazza panoramica di Case Redorta
Il borgo cinquecentesco dell’Alta Val Seriana è la meta di un’escursione alla portata di tutti. E di grande soddisfazione per gli occhi e per il cuore

Le Alpi Orobie sono una sottosezione delle Alpi e Prealpi Bergamasche e sono tutelate da due Parchi regionali divisi tra il settore bergamasco e quello valtellinese. La vetta più alta è il Pizzo Coca, che raggiunge i 3050 metri di quota. Sono montagne di tutto rispetto quindi che nascondono però anche itinerari più semplici alla portata di tutti. Quello che porta a Case Redorta (su alcune mappe è riportato Stalle Redorta) è uno di questi e parte da Valbondione, ultimo paese dell’Alta Val Seriana.
Case Redorta è stata per secoli una contrada abitata tutto l’anno, autosufficiente e dotata di una chiesa dedicata a San Bernardo, come citano anche alcune cronache del 1500 mai però ricostruita dopo il crollo avvenuto nel 1624. Su una baita si può ancora leggere la data del 1691 a testimonianza della vetustà dell’insediamento che nel corso del tempo fu progressivamente abbandonato, per poi rinascere recentemente con la ristrutturazione di molte delle sue baite posizionate su un panoramico balcone naturale a circa 1342 metri d’altezza.
Da Valbondione a Case Redorta
Partenza/arrivo: Valbondione (BG)
Dislivello: 474 m
Tempo di percorrenza: 3 ore a/r
Difficoltà: E
Il sentiero per Case Redorta inizia alle porte dell’abitato di Valbondione (876 m), nei pressi della rimessa degli autobus, indicato con il segnavia CAI 331 e si inerpica decisamente lungo i fianchi della montagna, in particolare del Pizzo Castello dominato a sua volta dal Pizzo Redorta, seconda vetta delle Alpi Orobie per altezza (3038 m). Il tracciato attraversa un folto bosco di latifoglie da cui di tanto in tanto si possono ammirare scorci sull’Alta Val Seriana e gli aspri contrafforti del Monte Vigna Soliva (2356 m) e il vicino Pizzo della Corna (2351 m).
Dopo circa 30 minuti di cammino si raggiunge un pianoro. Da qui si stacca un sentiero che porta alla località Salvasecca dove è presente l’omonima azienda agricola presso la quale, su richiesta, è possibile usufruire del servizio di pernottamento e prima colazione (349.6250439). Pochi passi ed ecco la fragorosa Cascata della Foga che scende dalla ripida e stretta valletta omonima alle pendici del Pizzo Redorta. Il salto è particolarmente suggestivo perché quasi sempre ricco d’acqua e con la luce giusta appaiono numerosi arcobaleni che fanno capolino tra le gocce della cascata. La valle della Foga è attraversata, a quota 1800, dalla variante bassa del sentiero delle Orobie, che collega i rifugi Baroni al Brunone e Mario Merelli al Coca (chiamato comunemente Rifugio Coca), pertanto i più allenati possono risalirla per raggiungerli.
Il nostro itinerario prosegue invece oltre la cascata fino a raggiungere un bivio: a sinistra si va a Case Redorta mentre a destra un altro percorso sale deciso per ancora mezz’ora arrivando alle baite del Rigù. Il borgo di Case Redorta, con le sue baite recentemente ristrutturate, è situato su un grandioso balcone panoramico da cui lo sguardo spazia su buona parte dell’Alta val Seriana e numerosissime cime: a sud-ovest il Monte Secco (2266 m), la Cima del Fop (2316 m), Monte Pradella (2626 m), a sud i già citati Vigna Soliva (2356 m) e Pizzo della Corna (2351 m), a est il Monte Crostaro (2102 m) e il Monte Sasna (2229 m). Con un po’ di fortuna non è difficile incontrare gli stambecchi che numerosi e piuttosto confidenti pascolano sui prati che circondano il borgo. Ritorno lungo lo stesso sentiero della salita.
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