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Attrezzatura inadeguata. Sanzioni ed altre conseguenze economiche

Non solo rischi per la propria incolumità. Anche in montagna se non si osservano le regole il verbale è in agguato. L’opinione dell’avvocato

Chi si avventura in montagna con attrezzatura non adeguata e/o senza adeguate conoscenze potrebbe essere soggetto a multe, o alla compartecipazione alle spese per il soccorso.

Questo oltre alle eventuali conseguenze dal punto di vista fisico e morale, che possono derivare da comportamenti superficiali. Importante, quando andiamo in montagna, è rispettare in primis le regole di buon senso considerando le nostre capacità e quelli dei compagni, l’attrezzatura a disposizione, lo studio dei bollettini meteo e valanghivi, la morfologia dell’area, e quanto necessario al fine che la gita riesca nel migliore dei modi senza alcuna spiacevole conclusione. Tornare indietro non significa una sconfitta.

Ma vediamo anche le conseguenze economiche che possono generare da una attrezzatura non adeguata alla tipologia di gita effettuata.

Sanzioni per mancato rispetto di ordinanze

Chi affronta specifiche aree o sentieri, dove potrebbe essere richiesta una determinata attrezzatura, può essere soggetto a sanzioni amministrative. Questo avviene qualora l’area o il sentiero sia regolato da un’ordinanza del Comune o del Parco Nazionale, che obbliga ad affrontare l’area con determinato equipaggiamento e che impone sanzioni in caso di inosservanza.

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, ad esempio, nel proprio sito evidenzia come: “Sono Vietate Le Calzature Aperte E/O Suola Liscia, Ossia Non Provviste Di Suola Tipo Vibram (Antiscivolo). I Trasgressori Saranno Puniti Ai Sensi Del Comma 2 Dell’art. 30 Della Legge 394/91 E Ss.Mm.Ii. “Sui sentieri è obbligatorio indossare scarpe chiuse, con suola scolpita e antiscivolo, preferibilmente impermeabili e coprenti la caviglia”. Le multe vanno da 50 a 2500 €, sufficienti anche per scoraggiare i numerosi turisti imprudenti che affollano il Parco. La Guardia Forestale è l’organo deputato ad effettuare i controlli.

Anche sul Monte Bianco nel 2017 abbiamo visto un’Ordinanza del sindaco di Saint-Gervais contro chi sale senza l’equipaggiamento adeguato (cappello, occhiali da sole, maschera da sci, scarponi e giacca a vento pesante). La multa era di 38€. Tutto sommato quindi sono poche le testimonianze che determinano una sanzione per attrezzatura inadeguata.

Mancato uso dell’Artva 

Tra le sanzioni che hanno suscitato dibattiti nel territorio nazionale ci sono quelle per chi – svolgendo attività di alpinismo, scialpinismo, ciaspole – è colto sprovvisto di Artva in ambiente innevati.

Infatti dal 1 gennaio 2022 (rif. art. 26, comma 2, del Dlgs n. 40/2021) è vigente l’obbligo di dotarsi di ARTVA, pala e sonda quando si pratica attività fuoripista e attività escursionistiche, anche con racchette “in particolari ambienti innevati laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”.

Ma cosa si intende per ambiente innevato dove sussiste un pericolo di valanga? Che parametri utilizzare? Tale articolo di legge ha determinato molte polemiche ed interpretazioni normative. Si aspetta l’intervento della prassi interpretativa o del legislatore regionale per determinare affettivamente quando diventi obbligatorio utilizzare l’Artva. Le multe vanno dai 100€ a 150€.  Anche se uno scia in pista senza assicurazione rischia di essere multato in ugual misura.

Partecipazione alle spese di soccorso

In caso di attrezzatura inadeguata possono scattare dei costi a carico dell’escursionista qualora venga attivato il Soccorso Alpino. Anche se la regola generale è che le prestazioni di soccorso sono gratuite e totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale alcune regioni tra cui Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Alto Adige e Veneto hanno introdotto dei costi per le attività e le chiamate di soccorso “ingiustificate” che non determinano un ricovero ospedaliero per l’escursionista. Tali costi normalmente vengono tradotti con la compartecipazione alle spese e/o con il pagamento di un ticket sanitario. Le modalità cambiano da regione a regione.

In Piemonte i costi sono molto alti in caso di interventi dovuti a dotazione tecnica inadeguata, ma non risulta che sia stata mai applicato un ribaltamento dei costi. In Lombardia si paga un ticket per intervento. In Trentino, come in Alto Adige, si paga un ticket più eventuale costo del trasporto aereo. In Veneto la situazione è simile al Piemonte, un soccorso ingiustificato per attrezzatura inadeguata può venire a costare anche 7.500 €. Ne avevamo parlato approfonditamente qui.

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