Con le tute alari a 7.000 metri, in una caduta sfrenata vista Everest
I lanci organizzati dall’agenzia di Nirmal Purja, che ha radunato skydiver provenienti da tutto il mondo. E annuncia un prossimo festival dello skydiving
Una maniera eccentrica di concludere un classico trekking nelle valli himalayane. Il 30 ottobre, dodici amanti del volo (normali paracadutisti inclusi) si sono lanciati dai 7000 metri di quota dove li aveva portati un Eurocopter AS350. Tra questi anche due atleti di fama mondiale, Amber Forte e Espen Fadnes, campione del mondo di wingsuite.
“E’ stato straordinariamente bello volare accanto ad Espen e vedere l’Everest, il Lhotse e l’Ama Dablam”, scrive in una nota Amber Forte. “Né io né lui avevamo mai volato a questa altitudine e neppure con le maschere d’ossigeno. Eravamo nervosi prima di lanciarci ma poi è andata benissimo” .
I dodici hanno prima fatto un trekking di due giorni tra le valli fluviali nei dintorni di Namche Bazaar per poi raggiungere l’aeroporto di Syangbouche (3770 m). Dopo venti minuti di salita in quota, gli skydivers si sono lanciati muniti di maschera di ossigeno e una bella dose di grinta.
Il lancio in alta quota è stato organizzato dalla Skydive Nismdai, l’agenzia di paracadutismo di Nirmal Purja. Eh sì, perché dopo aver scalato tutti gli ottomila in una stagione ed essere diventato uno dei più famosi alpinisti al mondo, Nimsdai ha avviato il suo nuovo business negli sport dell’aria. “Siamo orgogliosi di offrire questa esperienza di skydiving abbinata al trekking. Questo è un modo per contribuire a far crescere l’economia e l’offerta turistica in Nepal, aiutando così a sostenere la comunità locale in modi nuovi e sostenibili, rispettosi della nostra casa, la Terra”, ha detto Nims.
Nirmal ha infine annunciato che a fine maggio ci sarà un festival dello skydiving nella regione dell’Everest, con musica live e lanci in paracadute per tutti. Qualche perplessità è lecita, ma tant’è…
