Ambiente

”Carote” di ghiaccio al Colle del Lys, per studiare la storia del clima

Estratte dal massiccio del Monte Rosa, saranno lunghe da 100 a 120 metri. Una sarà trasferita in Antartide presso la Stazione scientifica franco-italiana Concordia

Tornano i carotaggi sui ghiacciai delle Alpi, per studiare il clima del passato. La notizia arriva dal versante italiano del Monte Rosa, dove le trivelle del progetto internazionale Ice Memory (“Memoria del Ghiaccio”, che bel nome!) hanno iniziato a scavare al Colle del Lys, 4155 metri di quota, in vista delle cime più alte del massiccio, della Capanna Margherita e della elegante cresta di neve e ghiaccio del Lyskamm.

La missione scientifica che è iniziata da qualche giorno sul secondo massiccio per quota delle Alpi è coordinata dall’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNRISP). È stata cofinanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), e dalla Fondazione Ice Memory. Collaborano l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

La spedizione ha il supporto della Regione Autonoma Valle d’Aosta, della Fondazione Montagna Sicura e del Forte di Bard. Preziosa la collaborazione sul terreno delle stazioni del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cervinia e di Alagna Valsesia.


L’obiettivo dei ricercatori è di estrarre dal ghiacciaio del Lys due “carote”, lunghe tra i 100 e i 120 metri ciascuna, per studiare l’evoluzione del clima negli ultimi 150-200 anni. Una delle due verrà studiata nei laboratori dell’Università Ca’ Foscari, a Mestre. L’altra sarà conservata a -50°, insieme a molte altre provenienti da ghiacciai di tutto il mondo, in Antartide, in una grotta di neve dedicata presso la Stazione scientifica franco-italiana Concordia. Come le altre, sarà a disposizione delle future generazioni di scienziati.

Partecipano alla missione sul Monte Rosa anche ricercatori dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, per valutare le condizioni fisiche e l’acclimatazione degli scienziati che operano al Colle del Lys. Per questo motivo, i ricercatori sono stati monitorati prima di salire in quota, nelle giornate di acclimatamento alla Capanna Gnifetti (3650 metri) e al Colle del Lys. I controlli proseguiranno dopo una settimana trascorsa in quota, al ritorno a Gressoney e una settimana dopo il rientro al livello del mare.
A causa delle condizioni meteo, sabato 14 ottobre, sono stati annullati sia il sopralluogo in elicottero al Colle del Lys sia la conferenza stampa al Forte di Bard da parte dei vertici del CNR, dell’INGV, dell’Università Ca’ Foscari e della Fondazione Ice Memory.

Ricordiamo che il progetto di estrazione delle “carote” di ghiaccio è riconosciuto dall’UNESCO, vede la partecipazione dell’Università Grenoble-Alpes, dell’IRD, l’Istituto azionale di Ricerca Francese per lo Sviluppo Sostenibile, del CNRS, l’Istituto Polare Francese e l’Istituto svizzero Paul Scherrer. L’attività presso la Stazione Concordia è gestita in collaborazione con il PNRA, il Programma Nazionale per le Ricerche in Antartide.
Il lavoro di Ice Memory è iniziato negli anni scorsi con il prelievo di “carote”, a 4000 metri di quota sul Monte Bianco e sul Monte Rosa, e poi si è concentrato su ghiacciai più piccoli e a rischio di estinzione, come quello della Marmolada sulle Dolomiti e il Calderone del Gran Sasso.

La “carota” più lunga d’Italia, 234 metri, è stata estratta nel 2021 sul Pian di Neve dell’Adamello dai glaciologi dell’Università di Milano Bicocca, e consente di studiare il clima sulle Alpi nel Medioevo. La più lunga del mondo, 3.300 metri, è stata estratta in Antartide, e comprende un ghiaccio che si è formato 820.000 anni fa. La missione di questi giorni al Colle del Lys è un nuovo sguardo al cuore ghiacciato delle Alpi.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close