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Celebrato il funerale del Pasterze

Il ghiacciaio che scende dal Großglockner, in Austria, è in gravissima sofferenza. Il rito simbolico per portare l’attenzione sulle conseguenze del riscaldamento globale.

Lui è ancora vivo, sebbene in pessime condizioni di salute. Ma il suo funerale, insieme a quello di numerosi suoi parenti e affini, c’è già stato. È accaduto lo scorso 5 settembre ai piedi del Großglockner, la montagna più alta dell’Austria, dove sono state celebrate le esequie virtuali del ghiacciaio Pasterze il più esteso del Paese.
Intorno alla simbolica bara realizzata interamente di ghiaccio si sono radunate autorità politiche, civili e religiose, proprio come avviene nelle grandi occasioni. Con loro i rappresentati del Club Alpino austriaco, delle associazioni ambientaliste e un gran numero di semplici amici del bello. Già, perché il rito organizzato dal collettivo Protect our Winters non era una semplice manifestazione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in un luogo qualunque. Alle spalle del “feretro”, infatti, si poteva assistere in presa diretta all’agonia del Pasterze, la cui lingua glaciale sta per spezzarsi interrompendo così l’indispensabile connessione con l’area di alimentazione del ghiacciaio stesso collocata più a monte.

Secondo quanto comunicato dal Club Alpino Austriaco, “non si è mai verificata una perdita di ghiacciai così grande come nell’ultimo periodo. Lo scorso anno, nella sola zona della lingua glaciale, il Pasterze ha infatti perso un volume di 14,7 milioni di metri cubi di ghiaccio. Questa quantità corrisponderebbe ad un cubo di ghiaccio con un lato lungo 245 metri”. La bara di ghiaccio è stata infine ricoperta di terra. Come, si teme, accadrà a breve al Pasterze e a molti suoi affini.

 

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