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7×24 a Wenden. Silvan Schupbach ce l’ha fatta

Il campione svizzero è riuscito nella sfida alla parete del Wenden, portando in catena la corda su 7 vie multipitch in 7 settori. In 24 ore

Silvan Schupbach ha chiuso sette vie dal 6B+ al 7C, in altrettanti settori dell’enorme parete calcarea del Wenden, in Svizzera, in sole 24 ore. “Uno sforzo insensato, ma lo rifarei”: così l’atleta ha commentato a caldo la sua impresa.
Si dice che chi fa il 7A in Wenden lo potrà salire dappertutto e con qualsiasi protezione: tanto basta per comprendere quanto su questa parete le vie siano impegnative sia dal punto di vista fisico che da quello mentale, a causa dei lunghi e spesso pericolosi runout.
Questo progetto ha portato Schupbach, scalatore che ha in curriculum importanti salite e spedizioni in tutto il mondo, al limite su tutti i fronti. Queste le vie che ha scelto di affrontare nel 7×24: Gemini (200 m, 7C, 6 tiri), Dragon (300 m, 6C, 7 tiri), Excalibur (350 m, 6B+, 9 tiri), Legacy (350 m, 7B+, 9 tiri), Aureus (350 m, 6B+, 10 tiri), Las Aguas del Infierno (200 m, 7 A, 4 tiri), Imago (250 m, 7B, 6 tiri). Tutte vie multipitch, mai brevi e mai banali, per un totale di 2000 metri di scalata e 41 tiri.

Tuttavia, come ha sottolineato il forte ambassador Karpos, la difficoltà maggiore del progetto sono state le calate in corda doppia. In questa fase è infatti facile commettere errori, soprattutto se si è stanchi: “Mentre scendevo da Las Aguas del Inferno mi sentivo stanco e nell’ultima doppia abbiamo dovuto superare un grande nevaio compromesso dal caldo estivo. Si era formato un crepaccio che ha richiesto concentrazione e tempo per essere gestito in sicurezza. Sicuramente questo è stato uno dei momenti più complessi di tutto il progetto”.

L’impresa di Schupbach a Wenden è stata documentata con un video:

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