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Con Giuseppe Cederna al Cervino CineMountain

L’attore, appassionato escursionista, sarà nella giuria della XXVI edizione del Festival che si svolgerà dal 29 luglio al 5 agosto. Ne abbiamo approfittato per scambiare quattro chiacchiere sulla sua concezione dell’andar per monti

Apre sabato 29 luglio Cervino CineMountain, che nel 2023 celebra la sua XXVI edizione. Anche quest’anno gli organizzatori hanno allestito un cartellone di grande spessore che prevede nell’arco di otto giorni la proiezione di ben 53 pellicole, di cui 23 in anteprima, e la presenza di decine di protagonisti del mondo della montagna in tutte le sue sfaccettature.

Ad aprire il festival sarà Alessandro Borghi, che racconterà aneddoti e segreti di “Le otto montagne”, e nei giorni successivi si alterneranno sul palco gli skyrunner Kilian Jornet Burgada, Marino Giacometti e Bruno Brunod, gli alpinisti Hervé Barmasse, Anna Torretta, Edu Marin, François Cazzanelli, Yannik Graziani, Emrik Favre, Stefano Stradelli e Rinaldo Carrel, i giornalisti Linda Cottino ed Edoardo Raspelli, il funambolo Nathan Paulin e tanti altri. Insieme a loro anche registi, sceneggiatori, attori e produttori che hanno scelto il festival ai piedi del Cervino per incontrarsi e presentare le loro opere. Il programma completo si consulta sul sito www.cervinocinemountain.com.

A tu per tu con Giuseppe Cederna

Giuseppe Cederna, volto ben noto al grande pubblico, che in molti casi lo ricorda per la sua partecipazione al film Mediterraneo di Gabriele Salvatores, farà parte della giuria internazionale che decreterà i vincitori di Cervino CineMountain. Alla vigilia dell’apertura della rassegna, Montagna.tv lo ha raggiunto telefonicamente per una chiacchierata a 360 gradi.

Quando nasce la tua passione per la montagna?
Da sempre, come spesso accade a chi cresce in Valtellina. Al mio DNA ha contribuito il mio bisnonno Antonio, un esploratore alpino ante litteram che progettava rifugi, piantava alberi, raccoglieva campioni di rocce orobiche e retiche. Proprio a lui è anche intitolata la Capanna Cederna-Maffina, collocata a 2.595 metri di quota Alta Val Forame, sopra Chiuro. Davanti alla nostra casa di famiglia si erge il Gruppo del Coca, principe delle Orobie valtellinesi. Un richiamo quotidiano.

La tua più recente escursione?
Proprio la scorsa settimana insieme a due amici – l’alpinista ed editore Beno e il regista Silvio Soldini – sono salito sul Dente del Coca dopo aver pernottato al bivacco Corti. Ne sono molto fiero, ma, più che l’ascesa, giornate come quelle mi ricordano qual è, a mio parere, il miglior modo dell’andare per monti. Ovvero condividendo con gli amici fatica, fame, risvegli antelucani, soddisfazioni. Guardando avanti, invece, in autunno tornerò nella Spiti Valley. È un’area poco frequentata dell’Himalaya indiano, ricca di villaggi e monasteri antichissimi, davvero interessante. Si cammina intorno ai 4.000 metri di quota e si possono fare incontri molto interessanti e coinvolgenti.

Che cosa consigli a chi vuole iniziare a frequentare la montagna?
Suggerisco di leggere, leggere e leggere. È sorprendente come alcuni grandi alpinisti siano capaci di scrivere molto bene, emozionare e allo stesso tempo accompagnare in quota nel modo più corretto. I libri di Walter Bonatti sono forse il miglior esempio, ma consiglio anche di leggere le opere di Enrico Camanni. Anche i film a volte aiutano a comprendere come la performance non debba essere l’unico motivo per avvicinarsi alle terre alte. Il bellissimo Le Otto Montagne, per esempio, evidenzia come la montagna sia anche un ottimo luogo di formazione e di crescita personale.
Deve essere chiaro che poter andare in montagna è una fortuna. Significa che, per prima cosa, si sta bene fisicamente. Ma poi ci si mette alla prova anche spiritualmente, ci si può guardare dentro e scendere dentro se stessi. Potrebbe, uso il condizionale, perfino essere un luogo dove si diventa più intelligenti. Di sicuro aiuta a conoscersi.

Cosa farai a Cervinia?
Premetto che il ruolo di giurato è faticosissimo, richiede tempo e attenzione. Per fortuna quest’anno sono stati scelti molti film davvero strepitosi per profondità e intelligenza creativa. Non solo documentari, quindi. La mattina del 4 agosto, nella zona del Lago Blu, metterò in scena lo spettacolo “Su questa terra. Il Cammino e la Poesia”, accompagnato dalla musica del percussionista Marco Giovinazzo e del sassofonista Manuel Pramotton. Ancora una volta sottolineerò il piacere del camminare insieme, in ascolto del respiro e della terra sotto i piedi.

Le novità 2023 del Festival

Due le novità di quest’anno: Mountaintelling e Versante Sport. Mountaintelling, “La montagna nel cinema di finzione contemporaneo”, è il nuovo contenitore del Festival ideato e creato in collaborazione con la Film Commission Valle d’Aosta per esaltare la capacità del grande schermo di raccontare l’essenza della montagna attraverso questo genere cinematografico restituendole la sua capacità di essere protagonista della narrazione, andando quindi ben oltre il semplice ruolo di scenario. Versante Sport, invece, è la nuova sezione cinematografica che ospita i film dedicati agli sport di montagna, ai grandi atleti, alle loro imprese e alle loro vicende personali, dall’arrampicata allo sci, dalla MTB al running.

Premi e giurie

Come ogni anno saranno tre le categorie in concorso: i Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée, l’“Oscar del cinema di montagna” che il Cervino CineMountain assegna alle opere vincitrici dei principali Festival di settore; il Concorso Internazionale, che riunisce le pellicole selezionate dalle oltre 500 arrivate  da 69 Paesi diversi; e Mountain Kids, una selezione dei migliori film di animazione che raccontano le storie di montagna “incantate”.

A scegliere i vincitori saranno la Giuria internazionale – composta da Cederna, Joana Fresu De Azevedo, membro del direttivo AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema) e Jabi Baraiazarra, alpinista e presidente in carica dell’IAMF (International Alliance for Mountain Film), e la Giuria CAI – formata da Monica Brenga, presidente della struttura operativa “Centro di Cinematografia e Cineteca” (CCC) del CAI, Christian Roccati, esploratore, scrittore d’avventura e autore di cortometraggi e Giorgio Viana, ex operatore Rai sui più importanti eventi sportivi.

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