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Cazzanelli e Della Bordella in Pakistan per tentare l’Ogre

I due alpinisti sono partiti per il Pakistan, con una spedizione supportata dal CAI, per tentare di scalare una delle montagne più difficili del pianeta.

Gli alpinisti italiani François Cazzanelli e Matteo Della Bordella sono partiti insieme allo svizzero Silvan Schüpbach e al francese Symon Welfringer, direzione Pakistan. Il loro obiettivo sono i 7285 metri dell’Ogre, o Baintha Brakk, nella catena del Karakorum. Questa montagna, affacciata sulla colata glaciale del Biafo, è famosa per essere una delle più difficili al mondo da scalare.

Si tratta di una guglia granitica molto alta e affilata rispetto alle cime circostanti. Per dare un’idea dell’estrema ripidità dei suoi fianchi, la parete Sud ha un’elevazione di 3000 m sul ghiacciaio sottostante, in soli 2 km di distanza orizzontale. I quattro alpinisti dovrebbero arrivare al campo base il 27 giugno, per poi acclimatarsi e tentare la scalata alla vetta entro il 29 luglio.

Alla vigilia della partenza, Matteo Della Bordella ha espresso la sua motivazione per l’incombente spedizione, supportata dal CAI.

«Non vedo l’ora di partire! L’Ogre è una montagna che sogno da tempo, si innalza in una zona spettacolare con molti picchi sopra i 7mila metri di quota, dove davvero c’è spazio per mettersi alla prova con progetti impegnativi», afferma l’alpinista. «Per me questo progetto rappresenta un’evoluzione per il mio alpinismo, uno step successivo. Vedo l’Ogre come il Cerro Torre, ma altissimo. Sicuramente una delle montagne più affascinanti che esistano sulla Terra. Tentarlo con François, Silvan e Symon sarà sicuramente un’esperienza. Ci siamo allenati tanto, ora tocca fare del nostro meglio. Sia per noi che per tutte le persone, le aziende e le istituzioni che hanno scelto di offrirci il loro supporto».

«Quando Matteo mi ha proposto di tentare insieme l’Ogre, non ho potuto far altro che accettare. Quest’anno non avevo in mente di fare una spedizione in Pakistan, ma alla fine eccomi qui, pronto a tentare una delle montagne più affascinanti al mondo con una squadra affiatata e forte. Anche per me indossare il logo del CAI rappresenta un orgoglio, soprattutto in questo periodo. Vedo nel sodalizio una spinta importante verso l’attività alpinistica, un’attenzione diversa che non può che farmi piacere. Qualche mese fa è nato il progetto Eagle Team, con cui il CAI si propone di allevare giovani promesse del futuro, oggi sceglie di supportarci nelle nostre ambizioni. Una bella spinta da parte dell’associazione verso l’alpinismo e l’esplorazione» ha ribadito Cazzanelli.

Altre salite all’Ogre

La montagna è stata salita fino a oggi solo tre volte. La prima ascensione, firmata da Chris Bonington e Doug Scott nel 1977, è entrata negli annali della storia dell’alpinismo. Nella prima calata in corda doppia della discesa, infatti, Scott si fratturò entrambe le tibie, più in basso Bonington si fratturò alcune costole e si ammalò di polmonite.

Alla fine della discesa in corda doppia Chris non era più in grado di aiutare il compagno, e si allontanò da solo verso il campo base. Doug, rimasto da solo, riuscì a percorrere cinque chilometri di morene e di ghiaccio sulle mani e sulle ginocchia. Un’odissea entrata nella storia dell’alpinismo, e completata dallo schianto sulla pista di Skardu dell’elicottero militare che aveva soccorso l’infortunato.

La seconda salita dell’Ogre è avvenuta ben 24 anni dopo, quando Urs Stöcker, Iwan Wolf e Thomas Huber raggiunsero la cima. Nel 2013, infine, anche Hayden Kennedy e Kyle Dempster salirono questa montagna, vincendo il Piolet d’Or per l’impresa. Tre anni dopo, nell’agosto del 2016, Dempster e il suo compagno di cordata Scott Adamson sono scomparsi durante un tentativo alla parete Nord dell’Ogre II.

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