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“The Power of Independent Trucking”, una nuova via sull’Aguja Poincenot

Diventa difficile stare al passo con quanto sta accadendo in Patagonia in questa estate dalle finestre meteo brevi ma ben sfruttate da tutti i team in azione. Dall’Aguja Poincenot giunge notizia della nascita di una nuova via, ribattezzata The Power of Independent Trucking. A tracciarla sulla parete Nord della guglia di granito, la coppia canadese composta da Ripley Boulianne e Mateo Esposito.

“Tra il 17 e il 20 gennaio, io e Mateo Esposito abbiamo tracciato una nuova via sulla parete Nord dell’ Aguja Poincenot – racconta su instagram Boulianne – . La nostra via, The power of independent trucking (ED- 5.9+, 600 m) si presenta come una linea totalmente indipendente nei pressi della Old Smuggler, di Jim Donini e Greg Crouch. Abbiamo bivaccato tre notti sulla montagna; due volte sul percorso e una proprio sotto la vetta prima di scendere dal versante sud-ovest.”

“Siamo incredibilmente orgogliosi della nostra linea e speriamo che anche altri si sentano ispirati a provarci”, prosegue il canadese, definendo potenzialmente la via come la “Steck/Salathe della Patagonia”. La Steck/Salathe è una via trad sulla parete Nord del Sentinel Rock, a Yosemite, che deve il nome ai primi salitori (estate del 1950), Allen Steck e John Salathe.

In merito al grado di difficoltà Boulianne dichiara che “anche se siamo riusciti a scalare in libera tutto il percorso, facciamo fatica ad attribuirle un grado definitivo e quindi proponiamo provvisoriamente 5,9+, sperando che ulteriori ripetizioni confermino la difficoltà.”

Il canadese sottolinea che il rischio maggiore si corra lungo il percorso che conduce alla via, “abbiamo dovuto affrontare il seracco che minaccia il couloir Poincenot e sebbene non vi siano state che minime cadute di roccia in fase di avvicinamento,  il couloir ha poi iniziato a scaricare grandi massi non appena sono salite le temperature. Questo il motivo per cui stiamo attribuendo un ED- (estremamente difficile secondo la scala di difficoltà alpinistica francese, nda), in quanto tornare indietro dalla parete può risultare estremamente pericoloso.”

Ma da dove nasce il nome della via, che tradotto significa “Il potere dell’autotrasporto indipendente”? Abbiamo contattato Ripley per farcelo raccontare.

“Il nome della via deriva da una canzone di una band punk di Chicago, i Big Black. Abbiamo ritenuto che fosse particolarmente adatta perché l’arrampicata è risultata tutta molto fisica e abbiamo dovuto arrampicare trasportando i nostri pesanti zaini per la maggior parte del tempo. C’è un piccolo accenno anche al fatto che noi non siamo climber professionisti ma stiamo semplicemente facendo le nostre cose in maniera indipendente.”

Qui trovate la canzone.

 

Una salita può bastare

Dopo la salita di The power of independent trucking Boulianne ha deciso di non arrampicare ulteriormente tra le guglie patagoniche. “Il mio tempo a Chalten è giunto al termine – ha annunciato nei giorni scorsi in un post Instagram – . Anche se sono andato in montagna solo una volta in questo viaggio, sono estremamente soddisfatto della mia stagione qui. Dopo la nostra scalata su Poincenot ho deciso di non scalare più quest’anno. Questa zona è già incredibilmente complessa e imprevedibile ma questa stagione probabilmente lo è stata ancora di più. A volte la cosa migliore da fare è semplicemente avere pazienza, ho molti altri progetti da fare qui ma quest’anno non è stato quello giusto per loro. Tuttavia, mi sono divertito un sacco.”

Nel dettaglio, ciò che ha determinato tale scelta, come ci racconta Ripley, è l’elevata frequenza di scariche di roccia cui si è assistito quest’anno. “È stata una stagione difficile, con almeno un incidente mortale a ogni finestra meteo. Per me era troppo e dopo la Poincenot ho deciso di dedicare il tempo all’esplorazione della zona e a pensare a nuovi progetti futuri.”

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