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“Grido d’acqua”, in Val di Ledro una scultura effimera simbolo del cambiamento climatico

È quella che si definisce una scultura effimera, cioè un’opera il cui deterioramento o distruzione fa parte dell’opera stessa. Però “Grido d’Acqua”, creata dall’artista italo-svizzero Marco Nones, ha decisamente superato pure le aspettative del suo autore. E non è una bella cosa.

Spieghiamo: “Grido d’Acqua” è un’installazione composta da treppiedi di legno su cui sono posizionate alcune uova fatte di ghiaccio, che con il tempo si sciolgono sino a scomparire. L’idea è quella di simboleggiare e anche rappresentare concretamente e visivamente gli effetti del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Allestita lo scorso 28 dicembre nella zona del Rifugio Garda, in località Tremalzo di Ledro, a circa 1700 metri di altitudine, è scomparsa in pochi giorni. Nel senso che si è sciolta completamente, appunto a causa del caldo eccessivo.

Secondo quanto rilevato dalla stazione di Meteotrentino della zona (un paio di centinaia di metri più in basso rispetto al rifugio), nella prima settimana di gennaio si era raggiunta una temperatura massima vicina ai 14 gradi, davvero troppi per l’altitudine e per la stagione. E quindi anche per l’opera di Nones.

La seconda installazione

Questa storia ha però una sorta di lieto fine, perché una decina di giorni fa, in condizioni climatiche fortunatamente più adatte al periodo, “Grido d’Acqua” è stata allestita una seconda volta, di nuovo sopra Tremalzo, di nuovo all’altezza del Rifugio Garda.

L’autore, che dopo il primo, fallimentare tentativo di installazione ha ricordato al quotidiano L’Adige che “questi non sono inverni”, aveva spiegato di aver “accolto con entusiasmo l’invito di Ledro Land Art (Ledro è il Comune di cui fa parte Tremalzo, ndr)” e che “per il promontorio, che offre una vista meravigliosa sul lago di Garda, ho scelto come elemento scultoreo l’uovo, simbolo della nascita della vita”. Secondo Nones, “l’osservatore è attratto dalla dissolvenza corale del ghiaccio, goccia dopo goccia: lo scioglimento delle uova appare disarmante, inarrestabile, la visione scatena l’istinto di voler fermare lo scorrere del tempo, e con esso la dissolvenza di un equilibrio fragile e prezioso, quello del nostro ecosistema”.

Ecosistema il cui cambiamento repentino è ormai sotto gli occhi di tutti, anche dei più scettici: dall’aumento delle temperature all’assenza di precipitazioni, dallo scioglimento dei ghiacciai alla carenza di neve sulle cime alpine, tanto che l’estate scorsa anche regioni solitamente al riparo da questi fenomeni, come lo stesso Trentino, hanno dovuto chiedere a residenti e turisti di limitare l’utilizzo di acqua per affrontare una grave siccità.

E se ci fossero ancora dubbi, l’installazione di Nones (che si chiama Grido d’Acqua non per caso) è lì per ricordarlo. Almeno sin che dura.

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