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Lancia allarme col telefono scarico. Soccorsi in azione nella bufera ma lui è in paese

Nella serata di sabato 7 gennaio, attorno alle ore 19.00, il Soccorso alpino lombardo, Stazione di Madesimo (SO), è stato attivato dalla Soreu delle Alpi, che ha ricevuto la segnalazione di una richiesta di intervento dalla Rega – Guardia aerea svizzera di soccorso, per un uomo in difficoltà. Si trovava in una zona di confine, circa 300 metri sopra il passo Emet, in direzione dell’omonimo Pizzo.

La batteria del telefono però era al 3%, ha fatto appena in tempo a lanciare allarme e ad avvisare che si stava scaricando; poi non è più stato possibile contattarlo.

La centrale ha attivato anche i militari del Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza e l’elisoccorso di Sondrio di Areu – Agenzia regionale emergenza urgenza, che ha potuto fare una ricognizione aerea solo nella parte alta, dalla cima del Pizzo Emet, 3200 metri, fino a quota 2700, in quanto sotto era in corso una tormenta di neve con visibilità nulla.

Le squadre hanno trovato due cani husky presso il lago Emet che sul collare avevano il numero di cellulare della persona ricercata. Hanno quindi perlustrato la zona, con condizioni meteorologiche avverse e una visibilità di pochi metri; a un certo punto hanno trovato una traccia nella neve che scendeva nel versante svizzero. Intanto tre tecnici si erano posizionati sul passo per consentire le comunicazioni via radio, che in quella zona non sono facili.

La squadra avanzata ha trovato degli sci con gli scarponi: la traccia proseguiva verso la vallata Svizzera che porta all’abitato di Innerferrera. Verso le due e mezza di stanotte la persona ha contattato la centrale, spiegando che stava abbastanza bene e che aveva raggiunto il paese. Le squadre allora sono scese, erano a una ventina di minuti da dove si trovava l’uomo.

A questo punto, è stato mandato un furgone per recuperare tutti, che ha dovuto fare due passi, Maloia e Julier, in circa tre ore di strada, in quanto il passo Spluga d’inverno è chiuso. Le squadre sono rientrate verso le 6 di stamattina.

Più attenzione in montagna!

Il Soccorso Alpino raccomanda attenzione nel pianificare le uscite in quota in ambiente invernale. La cronaca della Valle Spluga evidenzia quanto sia importante verificare sempre le condizioni meteorologiche prima di andare in montagna e considerare la minore durata del giorno. Bisogna anche verificare che il proprio telefono sia carico oppure portarsi una batteria di scorta, perché le comunicazioni con i soccorritori sono cruciali per risolvere l’intervento in tempi brevi.

Un secondo intervento realizzato dal Soccorso Alpino lombardo nel giorno dell’Epifania diventa inoltre spunto di riflessione sull’importanza di dotarsi dell’attrezzatura adeguata all’itinerario che si intende percorrere. Tre ragazzi, poco più che ventenni residenti nel Milanese, sono saliti in quota in giornata ai Piani di Bobbio, ma raggiunto lo Zucco Pesciola si sono resi conto di non essere più in grado di proseguire e quindi hanno chiesto aiuto. L’intervento del Soccorso alpino, Stazione di Valsassina – Valvarrone della XIX Delegazione Lariana, è stato richiesto dai Vigili del fuoco intorno alle 16:00. L’elisoccorso non poteva salire a causa della nebbia fitta sul fondovalle e allora per il recupero sono partite le squadre territoriali del Cnsas, con sei tecnici.

I soccorritori hanno raggiunto i ragazzi, che non avevano l’attrezzatura adeguata, poi li hanno messi in sicurezza, imbragati e legati perché non erano in grado di scendere in modo autonomo – il percorso infatti è lungo e si sviluppa su un terreno difficile, con ghiaccio e neve e richiede particolari competenze – e condotti prima al rifugio Lecco e poi a valle. Prima di mettersi in marcia è bene informarsi delle condizioni degli itinerari, valutando la eventuale presenza di neve e/o ghiaccio, al fine di dotarsi dell’equipaggiamento necessario per ogni evenienza.

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6 Commenti

  1. Ogni tanto mi vien da pensare che si dovrebbe proibire e multare chiunque venga trovato in montagna con un telefonino.
    Sarebbe un ritorno al riconoscimento della responsabilità individuale.

    1. Il telefonino non ha colpe, ha salvato tanta gente, quella si con tante colpe.
      Poi lei parla di responsabilità individuale? Gli italiani? Lei é veramente ottimista, la invidio ; )
      Cordialmente

    1. beh non ti preoccupare. l’uomo che si era messo in salvo da solo e che cmq quando ha potuto ha avvisato i soccorritori, è tornato il giorno dopo a cercare i suoi cani. ed ha fatto la fine che molti gli auguravano
      già, x avere fatto uscire i soccorsi ed essersi salvato in autonomia. magari un’integrazione dell’articolo sarebbe necessaria…

  2. Tragico scherzo del destino! Comunque, se non altro, aveva fatto bene ad avvisare di essere rientrato. Ma i cani non sono rimasti con i soccorritori?

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