AlpinismoAlta quota

Nuove vie, avventura e montagne inviolate. Le spedizioni che rimangono da seguire in Himalaya

 A causa del maltempo e dell’aumento dei rischi connessi alle valanghe, le spedizioni commerciali al Manaslu e Dhaulagiri hanno deciso di tornare a casa. Così ha anche fatto Andrzej Bargiel rinunciando alla prima discesa integrale con gli sci dell’Everest senza uso ossigeno. La stagione però non è ancora conclusa e sulle montagne dell’Himalaya rimangono piccole squadre con progetti alpinistici molto interessanti.

Manaslu parete ovest

Sotto al Manaslu, dove la grande agenzie hanno già smontato i campi base, rimangono i tre francesi Helias Millerioux, Charles Dubouloz, and Symon Welfringer. Dopo essersi acclimatati lungo la via normale, sono tornati sotto la parete ovest della montagna dove intendono aprire una nuova via in stile alpino. “Quasi 3000 metri di parete ci sovrastano e tante sono le domande. Il percorso che stiamo considerando è complesso, tecnico e avventuroso, ma di una bellezza unica che affascina tutti e tre – scriveva Welfringer qualche giorno fa -. Dopo diversi giorni di esplorazione, abbiamo iniziato a pianificare l’ascesa di questo piccolo mostro. Aprire una via in stile alpino su una cima a più di 8000m è un sogno di una bellezza unica ma che richiede tante domande, pazienza ed emozioni. La nostra motivazione si decuplica quando ci rendiamo conto della complessità del compito. È per questo che ci siamo avventurati qui, per trovare un luogo che non è ancora stato esplorato: per guadare una fitta giungla con i bastoni, per costruire una strategia di salita con pochissime informazioni sulla montagna, per ipotizzare le difficoltà che dovremo affrontare e per individuare le possibili alternative”.

Jannu

Due, come vi avevamo già raccontato, le spedizioni impegnate nel massiccio della Jannu. Gli spagnoli Mikel Zabalza, Ekaitz Maiz, Iker Madoz e Mikel Inoriza hanno come obiettivo la salita in stile alpino dell’inviolato Jannu East (7468m). Una squadra statunitense guidata da Alan Rousseau proverà ad aprire una via sulla parete nord-ovest della cima principale dello Jannu (7711m). Per il momento non si hanno ancora informazioni su come stiano andando le cose.

Langtang

Topo Mena, Roberto Morales e Joshua Jarrin sono nella regione nepalese del Langtang. A scalare cosa non è ancora stato comunicato. Attendiamo aggiornamenti. 

Phungi

 La squadra giapponese di Taichi Kagami, Goto Kisuke e Masaki Adach è invece appena arrivata in Nepal per scalare l’inviolato Phungi, 6524m nell’area sud-est del Manslu. I tre giapponesi sembra abbiano avuto un colpo di fulmine sulla via del campo base nei confronti dell’Annapurna II. Stanno già facendo progetti per il futuro, comprensibile.

Cho Oyu

Concluso il lavoro di guide per i clienti sul Manaslu, Gelje Sherpa è pronto ad andare al Cho Oyu per aprire una nuova via che possa diventare la normale del versante nepalese della montagna, così da evitare le chiusure cinesi. La squadra è nepalese con qualche elemento internazionale, come Csaba Varga, che è già al campo base, e Kristin Harila, norvegese che sta cercando di replicare al femminile il record di Nirmal Purja di ascesa di tutti i 14 gli 8000. La via scelta dovrebbe essere quella provata l’anno scorso dall’agenzia Pioneer Adventure lungo la parete Sud-Sud-ovest.

Himalaya Garhwal

Sta procedendo la spedizione tutta polacca nell’Himalaya Garhwal, in India. Come da programma la squadra si è divisa in due gruppi e due campi base differenti nell vicine valli di Kedar e Gangotri. Vadim Jablonski, Jakub Radziejowski e Ondrej Húserka si posizioneranno sopra il lago Kedar Tal, sul ghiacciaio omonimo, a un’altitudine di circa 4.700 metri. Il loro obiettivo è il Thalay Sagar (6904m). Adam Bielecki, Damian Granowski, Kacper Kłoda, Mateusz Grobel e Mateusz Więckowski si accamperanno invece sul ghiacciaio Gangotri. Il punto di partenza della spedizione è il villaggio di Gangotri, importante centro di pellegrinaggio per gli indù.

Nell’ Himalaya Garhwal sono arrivati anche i fratelli Huber, Alex e Thomas. Non hanno dichiarato i loro piani, ma assicurano che trascorreranno del gran tempo tra queste montagne. E noi non abbiamo dubbi in merito.

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