AlpinismoAlta quota

Torri di Trango mania. Tre le super squadre al campo base

Nell’estate pakistana le Torri di Trango sono una delle mete alpinistiche più gettonate tra gli alpinisti in cerca di salite tecniche, big wall e alta quota.

Ratti, Gheza e Baù

Arrivati da qualche giorno alla base delle Torri, gli italiani Francesco Ratti, Leonardo Gheza e Alessandro Baù non hanno perso tempo e hanno iniziato l’acclimatamento salendo la cima nord est della Great Trango Tower (6.286m) lungo la normale. A cui è seguito un tentativo di salita sulla via Eternal Flames sulla Nameless Tower (6.239 m). “Il secondo giorno in parete, tenendo duro, abbiamo continuato sotto una nevicata fino al termine delle difficoltà, rinunciando però alla cima a cui mancavano 5 facili tiri. Ora, in attesa di una finestra di bel tempo, abbiamo spostato le nostre attenzioni sulla nuova via da aprire” fanno sapere i tre alpinisti.

Edu Marin e famiglia

Sulla Nameless Tower sta sfidando Eternal Flames anche Edu Marin, intenzionato come nessun altro a realizzare la prima libera della mitica via.

“23 giorni in parete, di cui 12 da solo a dormire alla Snow Ledge (5.700 m). L’altitudine inizia a sentirsi ed è difficile per me mangiare. In questi momenti di solitudine ho riflettuto su tante cose. Non sarei qui adesso se non fosse per il sostegno di mio padre e mio fratello. Stanno riposando al campo base e torneranno qui domani (sabato 16). La prossima finestra di bel tempo è lunedì e sono pronto per salire i tiri più difficili di “Eternal Flame”. Il single push è la mia scommessa quindi… all in!” scriveva qualche giorno fa l’alpinista.

Il 30 giugno scorso aveva annunciato, dopo un lungo periodo di maltempo, l’arrivo della finestra buona e l’inizio del tentativo di libera accompagnato dal fratello e dal papà. Il 4 luglio i tre erano arrivati alla Snow Ledge, a 5700 metri, l’inizio della parte più complessa della scalata. Dopo 17 giorni in parete, il 10 luglio, Edu comunicava che la finestra si era chiusa, ma che aveva deciso di rimanere in parete da solo ad attendere il ritorno del bel tempo, mentre i suoi compagni erano scesi al campo base. “Sono rimasto solo per sette giorni senza lasciare la tenda a 5700 metri al gelo. Voglio liberare Eternal Flame e combatterò per farcela!” e di certo è quello che sta facendo. Speriamo di avere buona notizie nei prossimi giorni.

Larcher e Zangerl

Non dimentichiamo che al campo base della Nameless Tower sono da poco arrivati anche Jacopo Larcher e Barbara Zangerl. Dalle poche informazioni che si hanno, anche i due alpinisti pare abbiano mire sulla Eternal Flame.

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