Alpinismo

Gasherbrum II, Kobler manca il “bersaglio grosso”

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CAMPO BASE GASHERBRUM II, Cina — La spedizione commerciale svizzera di Kari Kobler, impegnata sullo spigolo nord-nord est del Gasherbrum II, non ha raggiunto la vetta principale della montagna. E’ arrivata solo sui 7.758 metri della cima Est. Il maltempo esclude la possibilità di altri tentativi. Non verrà nemmeno recuperato il materiale lasciato sulla montagna dal "summit team".

La cima Est è stata raggiunta qualche giorno fa da tre componenti della spedizione di Kobler: Ueli Steck, Hans Mitterer e Cedric Haehlen.
 
Secondo il programma originale, la spedizione avrebbe dovuto continuare fino alla vetta principale del GII (8.035 metri) seguendo la “West Ridge”, cresta percorsa la prima volta dai polacchi Kukuzca e Kurtyka nel 1983. Ma il peggioramento delle condizioni atmosferiche li ha dissuasi dall’effettuare tentativo.
 
Nella parte alta della montagna, la squadra di Kobler ha incontrato parecchie difficoltà dovute alla neve fresca, caduta in grande quantità, e al vento, che spirava sempre più forte. Solo qualche giorno prima, tutti erano dovuti rientrare al base per l’innalzarsi del pericolo valanghe e tre dei componenti della squadra erano stati sfiorati da una scarica di neve.
 
Alcuni dei componenti del gruppo volevano abbandonare il tentativo, anche perché il gruppo avrebbe dovuto rientrare dopo pochi giorni. Ma Steck, Mitterer e Haehlen ci hanno riprovato, incoraggiati dal capospedizione, che ora si dichiara molto soddisfatto del successo ottenuto.
 
Secondo Kobler, infatti, è stato un successo sia alpinistico che umano. Perchè la via nuova sullo spigolo (che termina proprio sulla cima Est) è stata conclusa, perché tutti stanno rientrando sani e salvi e perché i suoi clienti – di nazionalità diverse – sarebbero riusciti a costruire un gruppo affiatato.
 
In realtà, quella è la stessa via seguita dal gruppo Nives Meroi e Romano Benet nel 2000.  Durante la salita degli alpinisti svizzeri, peraltro, sono state rinvenute delle vecchie corde lasciate da precedenti spedizioni. Il ritrovamento è avvenuto a circa 6.200 metri, circa cinquecento metri sotto il campo 2, posto a 6.695 metri di quota. 
 
Manuel Gonzalez, uno spagnolo del gruppo di Kobler, ha dichiarato però ad Explorers Web che, a suo parere, è improbabile che i precedenti tentativi abbiano seguito proprio il loro medesimo percorso. “Probabilmente la nostra e la loro via combaciavano solo per un tratto. Comunque, quelle spedizioni non riuscirono ad arrivare sulla cima dello spigolo”, ha spiegato Gonzalez.
 
Sara Sottocornola

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