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Giro d’Italia 2022, tutte le tappe che gli amanti della montagna non possono perdere

Manca davvero poco all’inizio del Giro d’Italia 2022, che prenderà il via domani alle ore 12.40 con la prima tappa che partirà da Budapest, in Ungheria. La Corsa Rosa quest’anno si terrà da venerdì 6 maggio a domenica 29 maggio, 21 le tappe per un totale di 3445 chilometri, arrivo quest’anno all’Arena di Verona. Ben 50.580 metri il dislivello complessivo. Come abbiamo già anticipato in occasione della presentazione del Giro, sono sei le tappe di montagna, la cima Coppi sarà il Pordoi.

Le tappe da non perdere per gli amanti della montagna

Si inizia, come detto, in Ungheria dove si terranno le tre tappe iniziali, che vedranno la prima cronometro (sabato 7 maggio). Le cose si complicheranno alla quarta tappa il 10 maggio con l’arrivo in Italia dove ad attendere i ciclisti ci sarà il primo arrivo in salita. Si partirà da Avola e dopo un saliscendi continuo nell’entroterra siciliano si terminerà al Rifugio Sapienza, sul versante sud dell’Etna. 3500 metri di dislivello totali. La salita al vulcano misura 22,8 chilometri, dislivello di 1358 metri, pendenza media del 5,9% e punte del 14% a 9 km dal traguardo.

Per tornare a salire bisogna attendere la settima tappa sull’Appennino lucano da Diamante, in provincia di Cosenza, fino a Potenza. L’avvio lungo il mare non deve illudere, questa è una tappa impegnativa che da Maratea non darà pausa alle gambe. Si scala il passo della Colla che porta a Lauria dove si affronta il Monte Sirino. Lungo raccordo con Viggiano dove si scala la breve e impegnativa Montagna Grande di Viggiano. Ultima salita Sellata per raggiungere Potenza. Dislivello: 4510 metri. Il giorno successivo, 14 maggio, ci si sposta a Napoli. Con sfondo il Golfo e il Vesuvio il dislivello complessivo sarà di 2130 metri.

15 maggio, nona tappa, secondo arrivo in salita. Un tappone appenninico da 5000 metri di dislivello con partenza a Isernia, da cui si raggiunge subito il Valico del Macerone, che precede l’impegnativa salita di Rionero Sannitico. Non è finita: si sale ancora fino a Roccaraso. Si sale e scende per altri 90 km per tornare a salire al Passo Lanciano (versante di Pretoro), da cui inizia una impegnativa discesa fino a Lettomanoppello. A Roccamorice comincia la scalata finale di 13 km con la pendenza che si mantiene sopra il 9% con punte fino al 14% per quasi 10 km. Rettilineo finale che porta al Blockhaus, massiccio della Maiella, in salita all’8%.

Ancora una tappa (la dodicesima) appenninica da non sottovalutare il 19 maggio. Da Parma si arriva a Genova. Tre le salite da segnalare: il Passo del Bocco che immette in Liguria, la Colletta di Boasi e il Valico di Trensasco.

È tempo di spostarsi in Piemonte. Il 20 maggio (tappa 13) si parte da Sanremo per arrivare a Cuneo. Una sola salita: il Colle di Nava (11 km) nella parte iniziale della tappa. Arrivo in leggera ascesa al 2,5%. Il 21 maggio si arriva a Torino con la 14esima tappa, la più breve del Giro (147km), ma che non concederà sconti con i suoi 3000 metri di dislivello. Si parte da Santena, la salita arriva sul versante di Rivodora di Superga, dove si si entra in un circuito di 36.4 km da percorrere due volte. Si scalano la Collina di Superga e il Colle Maddalena. La prima presenta 5 km sempre attorno al 10% con punte del 14%, la seconda, molto più breve, si snoda su una strada dentro il bosco con pendenze che raggiungono il 20%. Discesa impegnativa fino all’arrivo in Corso Moncalieri.

Il primo vero tappone alpino (domenica 22 maggio, tappa 15) è in Valle d’Aosta. Partenza da Rivarolo Canavese e arrivo in salita nel Parco nazionale del Gran Paradiso, 3980 metri di dislivello. Giunti alle porte di Aosta iniziano tre lunghe salite: Pila (12,3 km al 6,9%), Verrogne (13,8 km al 7,1%) e la finale di Cogne di 22,4 km, dislivello 961 metri, pendenza media 4,3% e punte dell’11% all’inizio, poi si trasforma si trasforma in un lunghissimo falsopiano fino al traguardo.

Dopo due giorni a riposare le gambe, il 24 maggio ci sarà la tappa (la 16) più dura di tutto il Giro d’Italia 2022. Dislivello complessivo 5250 metri. Si parte subito in salita da Salò, in Valsabbia, ma la vera e propria scalata arriva al Goletto di Cadino (quasi 2000m di quota) e al Crocedomini, 19,9 km con 1228 metri di dislivello, media 62% e max 12%. Si scende in Val Camonica e transitando da Edolo si arriva al Mortirolo dal versante di Monno. 12,6 km di salita al 7,6% medio con punte del 16% a 2 km dalla vetta. Si torna a salire a Teglio con tratti oltre il 15% per poi scendere velocemente su Tresenda per affrontare la salita finale del Valico di Santa Cristina, 13,5 km con 1078 metri di dislivello, pendenza media 8% e punte del 13%. Si scende poi ad Aprica, dove si trova il traguardo.

La partenza della tappa numero 17, il 25 maggio, è Ponte di Legno. Una tappa di montagna divisa in due parti: si inizia a salire verso il Passo del Tonale, a cui seguono 70 km di discesa attraverso la Val di Sole e la Val di Non. Si torna a salire a Palù di Giovo passando nella Valle di Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana. Le due salite finali sono il Valico del Vetriolo (11,8 km al 7,7%) e la salita del Menador (Kaiserjägerstrasse) con tratti stretti, gallerie intagliate e pendenze sempre oltre il 10% (7,9 km al 9,9%, max 15%). Scollinato Monterovere pochi chilometri ondulati portano all’arrivo a Lavarone.

Anche la 19 (27 maggio) sarà una tappa di montagna con partenza da Marano Lagunare arrivo in salita Santuario di Castelmonte e sconfinamento in Slovenia. Partiti, i ciclisti risaliranno tutta la bassa friulana fino alle colline moreniche udinesi per raggiungere le Prealpi Giulie con le Grotte di Villanova (salita breve e impegnativa) seguite dal Passo di Tanamea. Si va quindi in territorio sloveno dal valico di Uccea che porta direttamente a Caporetto, da dove inizia la scalata al Monte Kolovrat (10,3 km al 9,2% medio, con punte del 15%). Si rientra in Italia dal Passo Solarie su un lungo falsopiano a scendere. Da Cividale del Friuli comincia l’ultima salita (7,1 km al 7,8%, con punte del 14%) che porta al traguardo.

La penultima tappa (numero 20, 28 maggio) è quella della Cima Coppi. Il tour de force di 4490 metri di dislivello inizia da Belluno. Tutto abbastanza tranquillo fino a Cencenighe, da dove inizia il trittico di salite finale: Passo San Pellegrino (10 km a 6,6%), Passo Pordoi (Cima Coppi) a 2239 metri di quota (11,8 km al 6,8%) e per finire infine in Marmolada con arrivo al Passo Fedaia (14 km al 7,6% medio. Gli ultimi 6 km con pendenza media attorno al 12% e punte a metà del 18% sono uno sforzo immenso. Il traguardo è a quota 2057 poco prima dei laghetti e del tunnel che porta a Canazei.

L’ultima tappa, la 21, come di consueto è una crono con il gran finale del Giro d’Italia numero 105 all’Arena di Verona il 29 maggio.

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