Nel primo pomeriggio di lunedì 4 aprile, due donne di Trieste hanno chiesto aiuto al Soccorso Alpino al rientro dalla cima del Monte Matajur (1650 m). Le donne hanno riferito di non riuscire a trovare il sentiero per rientrare al Rifugio Pelizzo per la ridotta visibilità dovuta alla nebbia e al whiteout causato dalla compresenza di neve al suolo.
Mentre le squadre della stazione di Udine si organizzavano per portarsi in quota, le donne sono poi riuscite a ritrovare la traccia ed hanno comunque atteso i soccorritori nei pressi della propria automobile. L’intervento si è svolto tra le 14.30 circa e le 16.30 circa.
Allo stesso modo il 29 marzo un gruppo di persone aveva chiamato i soccorsi per ridotta visibilità e per l’arrivo del buio sempre al rientro dalla cima del Matajur: queste ultime avevano atteso i soccorritori nei pressi dell’ultimo cartello sentieristico avvistato.
Problemi di segnaletica
I soccorritori hanno riferito che una concausa dell’effetto di smarrimento – la casistica riporta altri soccorsi simili in passato – è sicuramente dovuta al fatto che manca, al rientro dalla cima e circa ad un chilometro distanza dal Rifugio Pelizzo, una indicazione precisa sulla direzione da seguire per il Rifugio Pelizzo tra i cartelli presenti, che invece indicano le direzioni verso il rifugio alpino presente poco sotto la cima del Matajur e verso Luicco/ Livek.
Cartina e bussola e/o gps e cartina digitale eviterebbero di perdersi su sentieri escursionistici semplici.
Ma come si fa a perdersi sul Matajur? Tra l’altro segnale ottimo in 4G e quindi una banale app di sentieri gratuita avrebbe evitato la solita chiamata causata da sta gente sprovveduta! Spero abbiano pagato dazio…