Località di montagna

Con le ciaspole in Valle d’Aosta, l’inverno da respirare

Permettono di vivere la montagna a passo lento, di esplorare boschi, foreste e valli nella stagione fredda, vivendo appieno l’immersione in questi ambienti. Ad accompagnare le escursioni con le ciaspole sono il suono della neve che scrocchia a ogni passo e i grandi silenzi dell’inverno. Si potrebbe quasi dire che “si respira” l’inverno, che si percepisce quel suo particolare profumo, quello della neve delicata che ammanta ogni cosa.

È unica la sensazione che regalano le racchette da neve, soprattutto in Valle d’Aosta dove le esperienze possono essere ricche. Dagli anelli nei boschi dove non è raro incontrare qualche animale, alle salite più panoramiche che permettono allo sguardo di spaziare sui grandi Quattromila delle regione, ce n’è davvero per tutti. “Qui da noi quando arriva la neve anche chi non pratica lo sci può trovare la sua dimensione” conferma la guida alpina Giovanna Mongilardi, che nella montagna vede passione e lavoro. Una passione nata quando ancora bambina esplorava le valli della Valle della Valle d’Aosta insieme a suo papà. “Le ciaspole rappresentano un mezzo di evasione dal quotidiano alla portata di tutti. Un modo per vivere un’esperienza unica dimenticando per un istante il quotidiano, la giusta occasione per tornare bambini e sognare a occhi aperti godendo di panorami magnifici”.

Partiamo subito dai panorami Giovanna. Dove possiamo andare per godere dei panorami montuosi della Valle d’Aosta?

“Difficile scegliere una meta tra gli scenari offerti dalla Vallée. Ogni vallata offre uno sguardo diverso sulla regione che, nonostante sia la più piccola d’Italia, presenta una grandissima varietà paesaggistica. Una delle più suggestive in assoluto raggiunge il rifugio Bonatti, in Val Ferret. Durante la salita, quando si esce dal lariceto, si gode di una superba vista sul Monte Bianco e sulle Grandes Jorasses. Spostandoci invece a est possiamo ammirare l’inconfondibile sagoma del Cervino percorrendo la facile pista che collega La Magdeleine a Chamois, piccola bomboniera raggiungibile solo a piedi o in funivia dalla stazione di Buisson.”

Quest’ultima potrebbe essere un ottimo modo per vivere l’inverno in famiglia…

“Assolutamente! Dislivello e lunghezze sono davvero contenuti e gli sguardi che dal bosco si allungano a cercare la piramide della Gran Becca nascondono un fascino particolare. Un’altra proposta, facile e rilassante, potrebbe essere il villaggio di Alpenzu nella valle di Gressoney. Non richiede più di un’ora e permette di scoprire uno dei villaggi di cultura Walser meglio conservati. Da Cogne si snoda invece un semplice itinerario ad anello che in poco più di due ore e mezza e con un dislivello irrisorio permette di scoprire la Valnontey.”

Qui si possono incontrare molti animali in inverno?

“Siamo alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso e l’inverno, unito al lento ritmo delle ciaspole, è sicuramente il momento migliore per sperare in un incontro con gli animali della foresta. Stambecchi, camosci, volpi. Ma anche molte specie di uccelli che spiccano tra i rami spogli degli alberi. Da qui, volendo, i più allenati possono spingersi fino al rifugio Vittorio Emanuele II, sperimentando la sensazione di ritrovarsi immersi in un mare di bianco al cospetto dell’unica montagna di quattromila metri completamente in territorio italiano, il Gran Paradiso.”

Dai racconti che ci stai facendo emerge una grandissima varietà di ambienti tra le montagne valdostane, è realmente così?

“Ogni valle ha al sua peculiarità e permette di vivere la stagione invernale ascoltando emozioni diverse. Per esempio in Valpelline si può compiere un facile e semplice itinerario che, con appena 25 metri dislivello, porta al rifugio Prarayer bordando il lago artificiale. La camminata è molto suggestiva e, prima del rientro, regala il piacere di un tipico pasto valdostano.”

In effetti a forza di camminare vien fame, cosa possiamo degustare a fine escursione per concludere in bellezza la nostra gita?

“La scelta più ovvia ricade su formaggi e salumi. Fontina e mocetta sono uno specchio dei nostri sapori, e alla fine di una divertente giornata sulla neve rappresentano il giusto momento di relax, magari accompagnando il tutto con un Torrette, rosso, oppure un Blanc de Morgex et de La Salle a seconda dei gusti. Ma non è finita perché è impossibile lasciare la Valle d’Aosta senza aver assaggiato il Lardo D’Arnad o le tegole dolci, da accompagnare con un bicchiere di Nus Malvoisie flétri, a chiusura del nostro calorico spuntino.”

… continua a leggere sullo Speciale Outdoor inverno allegato al numero 114 di Meridiani Montagne.

L’escursione consigliata

Alpeggio Entrelor

Località: Valle di Rhêmes

Partenza: piazzale di Rhêmes Notre Dame [1725 m]

Arrivo: piazzale di Rhêmes Notre Dame [1725 m]

Dislivello: 420 m

Durata: 3 h

Difficoltà: E

Informazioni: www.lovevda.com

Descrizione: dal municipio di Rhêmes Notre Dame si imbocca una stradina che si addentra nel villaggio e arriva al ponte sulla Dora di Rhêmes. Oltrepassata la statua dedicata al Gipeto si continua verso destra fino a incrociare la pista di fondo. Si prosegue costeggiando la stessa per pochi metri lungo il torrente per prendere la strada poderale che sale a sinistra. Fatti pochi tornanti si raggiunge l’alpe Pré du bois per poi entrare nel bosco seguendo il sentiero estivo. Il percorso sale fino a incontrare un canale irriguo e prosegue in piano sulla destra. A un tratto, prima di giungere in prossimità di un grosso masso, si prende a sinistra. Si ignora il bivio per il villaggio di Bruillat e si continua superando diversi tornanti. Una croce di legno segna l’ingresso del vallone, dove la vista spazia dalla cima dell’Entrerlor  alla Granta Parey, alla Grande Rousse, la più alta della vallata. Da qui in breve si raggiunge l’alpeggio Entrelor. Rientro per lo stesso itinerario.

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Un commento

  1. Se la neve sostiene , si procede anche privi di ciaspole, altrimenti se calzate sol oper fare look, diventano un impiccio.

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