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7 mete insolite e lontane dalle rotte frequentate dove arrampicare

Fateci indovinare. Siete una coppia che scoppia ogni volta che il partner vi trascina al mare, mentre il vostro morale implode dopo cinque minuti di ombrellone? Non riuscite a star lontani da rocce e scalate, ma i vostri amici in ferie preferiscono (per qualche oscuro motivo) rilassarsi anziché lottare allo spasimo con l’alpe? Oppure siete stufi di ritrovarvi ad arrampicare nelle solite mecche del climbing, sgomitando per vincere quei venti metri verticali, ormai consumati da orde di appassionati come voi? Allora è giunto il momento di uscire dalle rotte più frequentate, in cerca di mete meno commerciali. Alla scoperta di perle che attendono solo di essere valorizzate. Luoghi magici, dove sarà difficile fare la coda per toccar roccia, ma che saranno in grado (pensate un po’) di soddisfare anche i gusti vacanzieri di chi parte con voi. Perciò, se non volete essere abbandonati dagli altri o finire in terapia di coppia, vi offriamo qualche spunto: forza, zaino in spalla e partiamo!

Ibiza, non solo movida

Un tempo, chi scalava sulle strutture rocciose poste sul mare era visto come eccentrico: l’alpinismo vero stava altrove… Per fortuna la mentalità è cambiata e, da Capri alla Sardegna, dalla Corsica a Kalymnos, c’è l’imbarazzo della scelta per arrampicare su pareti marine, coste e isole. Come a Ibiza, la più famosa delle Baleari, ben nota per le feste notturne. Ma vi basterà incamminarvi nei boschi di pini e ginepri, per scoprire un paradiso di pareti di ottimo calcare e oltre 600 vie di ogni difficoltà: dall’area di El Buda (nel Sud-Ovest dell’isola, con più di 200 itinerari su placche e strapiombi in un paesaggio spettacolare) al Penyal de s’Àguila (una terrazza a picco sul mare, nel Nord dell’isola) e ai vicini Sombra e Sol, tra pareti di conglomerato e una piccola area boulder. Poi non perdetevi la falesia di Egagrópylas Tree, vicino San Miguel, la Cueva de Egagrópylas, una bella grotta di strapiombi e canne, o la famosa parete di Punta Aubarca. Se poi siete stanchi di scalare, avete centinaia di calette di acqua turchese tra cui scegliere… Per informazioni www.clubeivissencdemuntanya.com.

Valle Argentina, sospesi tra il mar Ligure e la Francia

Ebbene sì, in Liguria non si arrampica solo a Finale. Se volete evitare falesie affollate ed esplorare una vallata selvaggia e ricca di fascino, siete nel posto giusto: a una ventina di chilometri dalla costa, immersi tra borghi antichi che custodiscono leggende di streghe e misteri, la Valle Argentina offre un ampio ventaglio di attività outdoor, dal canyoning alla MTB. E all’arrampicata, appunto, che qui si può praticare anche in pieno inverno in maniche corte, spiati dalle aquile reali che nidificano tra queste pareti. Nei dintorni di Triora (unico borgo alpino da cui si vede bene il mare, entrato di recente nel prestigioso circuito dei Villaggi degli Alpinisti) si trovano le falesie di Corte, Loreto e Borniga. Su calcare di ottima qualità, ai piedi dei 2200 metri del Monte Saccarello, è possibile spaziare dalle placche appoggiate agli strapiombi fisici, fino a centinaia di boulder, creati sui bellissimi blocchi nel letto del torrente Argentina. E, prima di ripartire, assaggiate il pane di Triora e la birra del “Gallo Nero” di Molini, dove potete chiedere anche informazioni sulle falesie.

Madagascar, tra rosse savane e granito da urlo

Qualcuno l’ha ribattezzato “il nuovo Yosemite”. Di certo, scalare nel massiccio del Tsaranoro in Madagascar è un’esperienza unica, che attrae gli arrampicatori di ogni nazionalità. Al largo delle coste del Mozambico, tra foreste tropicali e isolotti selvaggi, qui vi sentirete fuori dal mondo. Strategia e logistica giocano un ruolo importante, per non aver brutte sorprese in un Paese dove strade, strutture ricettive e commerciali non sono esattamente quelle cui siamo abituati. Indispensabili le scarpette comode: l’unico periodo buono per arrampicare è l’inverno malgascio (da giugno ad agosto), ma nonostante ciò il sole scalda parecchio. Su queste big wall di compattissimo granito, gli amanti dell’avventura troveranno pane per i loro denti: chiodatura distanziata, alte difficoltà, ricerca dell’itinerario… Per completare il quadro: stellate indimenticabili, ritmi di tamburi e incontri ravvicinati coi lemuri!

Le Marche e i tesori dell’Appennino

Terra ospitale e generosa, questa regione vi regalerà paesaggi magici, forre e canyon, dolci colline e antichi eremi. Dall’Ascolano a Frasassi, dai Sibillini alla Gola del Furlo, le Marche soddisfaranno il palato di arrampicatori sportivi e classici, escursionisti e amanti delle ruote grasse. Alcuni esempi? Al confine con Romagna e Umbria, nell’entroterra pesarese troviamo il calcare giallo e grigio del Furlo, con una settantina di vie tecniche ed una vista mozzafiato che ricorda il Verdon. A due passi da Urbino, si arrampica alla Balza della Penna (su vie di stampo alpinistico, multipitch e monotiri) e nelle bucoliche falesie del Fosso dell’Eremo e di Rio Vitoschio, accanto ad un fresco ruscello. Da visitare sicuramente anche l’esigente Carbonaia, spot di riferimento per i più forti del Centro Italia, che metterà alla prova la vostra resistenza. Ma l’elenco è ancora lungo: dai numerosi settori nella Gola di Frasassi e della Rossa alle pareti di Cingoli, dalla gola di Pioraco all’Ascolano, culla storica dell’arrampicata nelle Marche. Non fatevi mancare un piatto di tagliatelle caserecce e qualche scaglia del celebre tartufo locale!

Bulgaria, ai piedi dei Balcani

Se finora pensando a questa terra vi veniva in mente solo Elio ed il suo ballo con il Coro di Stato bulgaro, ecco l’occasione per ricredervi: a un’ora da Sofia, dove la pianura lascia il posto ai pendii dei Balcani, l’area di Lakatnik offre centinaia di vie e decine di falesie. In un territorio ricco anche di proposte per il trekking, sport fluviali e altre attività outdoor. In particolare, di recente è stata attrezzata una nuova falesia vicino al villaggio di Gubislav, nell’ambito di un progetto sviluppato dai Ragni di Lecco con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Sofia, insieme alla comunità dei climber locali. Nella valle del fiume Iskar, tra salti verticali e fasce rocciose, si trova ora una quarantina di tiri nuovi per tutti i gusti, dal 6a all’8b, su splendidi muri lavorati a gocce e su linee strapiombanti di roccia rossa: per notizie e relazioni consigliamo l’imbattibile Climbingguidebg.com, curato da Nikolay Petkov, tra i più attivi chiodatori locali.

In Puglia, dove la roccia si trasforma in gravine

Se il partner o la vostra compagnia di amici vuole a tutti i costi andar al mare, questa è l’ultima carta che potete giocarvi: la Puglia! Scegliendo bene l’esposizione della falesia ed evitando le ore più calde, mentre gli altri si rilasseranno in spiaggia voi potrete esplorare luoghi verticali di bellezza incomparabile. A renderli unici, le particolari formazioni delle gravine: incisioni erosive profonde anche oltre cento metri, come dei canyon ottenuti dall’azione dell’acqua sulla roccia calcarea. Anche qui la scelta non manca: dagli strapiombi di Rignano Garganico al paretone “Olimpo”, vicino Manfredonia, con itinerari di più tiri. Dalla falesia del Pulo di Altamura, caratterizzata da un enorme buco di 500 metri di diametro, alla gravina di Laterza, la più lunga di Puglia. E ancora: il calcare bianco del settore Star Wars, a Castellaneta; la falesia di Statte, la più famosa; quella di Porto Badisco, in un anfratto sulla costa a sud di Otranto; la falesia delle Mannute, dove si può arrampicare in ombra per tutto il pomeriggio… E magari, per una volta, potrete anche lasciarvi convincere a fare un tuffo.

A Taghia, nel cuore del Marocco

Chi scopre Taghia, se ne innamora: pareti immense, avventure incredibili, abitanti gentili e ospitali… A circa 2000 metri di altitudine, sotto la mole del monte Oujdad, una manciata di case  che sembrano uscite da un’altra epoca. Ai lati degli enormi canyon (Taghia in berbero vuol dire proprio “canyon”), decine di vie sportive e tradizionali su calcare lavorato, lunghe dai 200 ai 900 metri. Vi basterà mettere insieme un biglietto per Marrakech, altre 5-6 ore di autobus o taxi per Zaouia Ahanesal, infine camminare per due orette fino al villaggio di Taghia. Quando? Nelle mezze stagioni, alloggiando nelle locali Gîtes d’étape, dove gustare ottime cene di tajin e cous cous. Scoprirete un mondo parallelo, immersi tra iMonti Atlas, dove i pick up non hanno ancora rimpiazzato i muli e le case sono di pietra, senza riscaldamento né porta. Non smarritevi tra gli altipiani, sui sentieri dei pastori, e buone arrampicate!

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