Bad Ischl: le vette e i laghi del Salzkammergut fanno da corona alla Capitale europea della cultura 2024
Per la prima volta il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a una località di un’area montuosa. È l’anno giusto per andare delle bellezze naturali di questo angolo dell’Austria
Quest’anno due delle città nominate Capitale Europea della Cultura appartengono al grande nord, mentre la terza ci riporta nell’area alpina. L’Alta Austria e un lembo di Stiria sono le regioni che fanno da scenario a una scelta che vede come capofila la cittadina di Bad Ischl affiancata da altri 22 comuni del territorio del Salzkammergut. Per la prima volta è stato designato un borgo di 14 mila abitanti in un’area alpina e rurale. Nel corso di tutto l’anno verranno realizzati oltre 190 progetti a Bad Ischl e nei comuni coinvolti, spaziando dalle mostre ai concerti e ai festival. I temi sono vari, incluso lo slow tourism. Saranno proposti percorsi nella natura guidati da app, ma anche viaggi nella storia con i “sentieri della Resistenza”, usati durante il nazismo dai partigiani come da alti papaveri del regime hitleriano. L’ampia offerta culturale parte dalla storia dei luoghi ma allarga lo sguardo fino al futuro, senza ignorare il locale che diventa globale quando si affrontano tematiche come il cambiamento climatico.
Uno degli eventi di spicco è la mostra Salz/Wasser/Holz & Kunst, dove il sale – così cruciale nella storia della regione – e il legno, fondamentale per l’estrazione del sale, incontrano l’acqua, l’oro del XXI secolo. I ghiacciai si stanno sciogliendo anche in Austria, entro fine secolo potrebbe restare ben poco ma la scarsità d’acqua potabile è una sfida per la sopravvivenza in tutto il pianeta. Fra gli artisti che hanno dato il loro contributo, c’è anche l’italiana Caterina Gobbi.
Il ricco programma della Capitale Europea della Cultura 2024 rappresenta l’occasione per programmare un viaggio alla scoperta di questa regione, che vanta notevoli attrattive anche per chi ama la montagna. C’è il fascino della storia del Salzkammergut: la parola “salz”, sale, contenuta nel suo nome ci riporta ai 7000 anni di storia delle miniere di questa preziosa sostanza. Senza sale non si vive: nel nostro corpo, influisce sull’equilibrio dei liquidi e contribuisce alla trasmissione degli impulsi elettrici nel cervello. Certo gli uomini che per primi strapparono il sale alla montagna tutto questo non lo sapevano, ma erano naturalmente attratti verso il cloruro di sodio, che peraltro per secoli è stato un ottimo conservante per i cibi. Ischl è un nome celtico, come probabilmente lo erano i primi minatori. Per secoli, il sale è stato trasportato lungo il fiume Traun verso il Danubio. Era fonte di ricchezza e gli Asburgo, che dominarono la regione dal XIII secolo, lo sapevano bene. Il sale è stato un monopolio reale per circa 600 anni, e servivano speciali permessi per estrarlo. Poi, il paese nella terra del sale un giorno scopre di avere anche delle sorgenti minerali saline, una panacea per la salute. Fra i primi frequentatori, c’è Klemens von Metternich (1773-1859), l’artefice del Congresso di Vienna. Ma la consacrazione di Ischl a meta turistica si ha con la principessa Sofia d’Asburgo Lorena, l’arcigna suocera di Sissi, che all’inizio del suo matrimonio ebbe una serie di aborti. Per risolvere un problema che metteva a rischio la dinastia, le consigliarono di curarsi con le acque di Ischl. E avvenne il miracolo: nel 1830, nacque l’agognato erede, il futuro Francesco Giuseppe I, che sarà un frequentatore assiduo della cittadina termale. E quest’ultima per le sue acque prodigiose nel 1906 da Ischl diventerà Bad Ischl, per essere subito riconoscibile come meta curativa.
A questo punto della storia – siamo nella seconda metà dell’Ottocento – quello che era in origine un paesino di contadini era già diventato un luogo alla moda, consacrato dalla presenza della famiglia imperiale e frequentato dall’élite austriaca. Fra gli habitués, un nutrito gruppo di musicisti, da Franz Léhar a Johannes Brahms e ad Anton Bruckner, che qui venivano a godersi il “Sommerfrische”, l’aria fresca estiva di montagna per cercare ispirazione e magari per intessere relazioni sociali fra hotel, casino e pasticcerie. A provare l’efficacia delle acque saline verranno anche Alfred Nobel e Sigmund Freud. Al di là della mondanità, l’imperatore amava soprattutto la natura e le montagne, in cui andava a camminare e a cacciare al mattino presto. Possiamo immaginarcelo fra i sentieri della montagna Katrin (1542 m), che sovrasta il paese. Ai suoi tempi, occorreva fare lo sforzo della salita – Bad Ischl è a 468 m – mentre oggi si arriva comodamente in 15 minuti a quota 1400 m in funivia. Da qui, in un’ora con una ferrata di media difficoltà si può raggiungere la sommità della montagna. A seconda delle condizioni atmosferiche dalla vetta si possono vedere cinque o sei incantevoli laghi della regione. La funivia, ora chiusa per manutenzione, riaprirà il 30 marzo prossimo.
Fra i comuni inseriti nella Capitale Europea della Cultura 2024 c’è anche Hallstatt, un villaggio da cartolina in riva all’omonimo lago, così popolare fra i turisti cinesi da essere stato “copiato” nella provincia cinese del Guangdong. Il paese e il vicino massiccio del Dachstein con l’iconica vetta del Hoher Dachstein (2995 m) sono Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1997. Questa montagna è una meta amatissima dagli alpinisti: si può arrivare a quota 2700 in funivia dalla stazione nella valle di Dachstein e da qui raggiungere il rifugio Dachsteinwartelodge per tentare la scalata attraverso la via a nord o quella a est. Alcune ferrate del Dachstein sono leggendarie: la Amon, da Gosau, con 420 metri di dislivello su 800 metri di lunghezza è per alpinisti esperti e offre una vista spettacolare sul massiccio. Sfidante anche la più corta Outlaw Via Ferrata (200 m) vicina al percorso della funivia Dachstein Krippenstein. Si parte da Obertraun per giungere alla cima del Kleiner Krippenstein. Per chi non è climber, è consigliatissima la passeggiata lungo il lago di Gosau, perfetta per un safari fotografico sul massiccio di Dachstein. I laghi Vorderer Gosausee e Hinterer Gosausee con le vedute sul Dachstein hanno ispirato i pittori romantici. All’Albertina Museum di Vienna c’è uno splendido quadro di Rudolf von Alt, l’acquarellista viennese incantato dalla bellezza di questi luoghi.
Più basso ma non meno accattivante è il Monte Traunstein (1691 m). I percorsi verso la vetta partono da Gmunden, un altro comune del Salzkammergut incluso nella Capitale Europea della Cultura 2024 situato sulle sponde del lago Traunsee e celebre per la lavorazione della ceramica. Il dislivello minimo, quello del percorso attraverso Mair Alm Steig, è di 1101 metri. Per alpinisti provetti è invece la salita che porta al Naturfreundesteig: 1344 m di dislivello in parte attrezzati. Dopo tanta fatica, di ritorno a Bad Ischl una sosta alla pasticceria storica Zauner, tempio del caffè che vanta il buffet di torte più grande dell’Austria, è più che meritata.