Località di montagna

Marta Bassino, nel cuneese la neve profuma di casa

Nata e cresciuta a Borgo San Dalmazzo, tra le cime delle Alpi Marittime, Marta Bassino coltiva fin dall’infanzia un amore per le montagne di casa che va oltre lo sci in pista, dov’è protagonista indiscussa. Campionessa del Mondo nello Slalom Parallelo nel 2021 e vincitrice della Coppa del Mondo di Slalom Gigante, sempre nel 2021, Marta sale per la prima volta su un paio di sci all’età di 2 anni. È il padre, Maurizio, ad avvicinarla alla disciplina. “Ho iniziato nel giardino di casa, su una specie di salto con la neve realizzato da mio papà” racconta. “Poi sono venute le piste di casa. Prima Entracque e Lurisia, dopo Limone Piemonte”. In inverno sci, durante l’estate atletica leggera, tennis, tuffi e ginnastica artistica… ma il talento è quello che la lega alla neve e che in breve l’avrebbe portata a conquistare i gradini più alti sui podi delle competizioni internazionali.

La vita di Marta è plasmata dallo sport e dalle montagne, quelle di casa. “Abbiamo una casetta al lago di Vallescura, in Valle Gesso, dove amo rifugiarmi. Quando vengo qui e metto il telefono in modalità aereo so che sono da sola e posso stare tranquilla. È l’unico posto dove posso essere me stessa, senza maschere.

Marta, il tuo è un legame profondo con le montagne cuneesi…

“Sono stati i miei genitori a trasferirmi questa passione per la montagna, sia a me che ai miei due fratelli Matteo e Marco. Tutti e tre siamo legati a queste montagne e in qualche modo le consideriamo “nostre”. Matteo ha le pecore e ogni anno sale in Valle Gesso e tutti gli anni sale in alpeggio; Marco invece ha da poco preso in gestione il rifugio Questa, sopra il Vallone del Valasco, nelle Aree Protette delle Alpi Marittime.”

Le gare ti portano in giro per il mondo, ma capita ancora di vederti sulle piste di casa?

“Ogni volta in cui posso torno sulle mie montagne per qualche giorno di allenamento e di relax. Sono molto legata a Limone Piemonte, dove sono cresciuta sciisticamente. Si tratta di una delle stazioni più complete delle Alpi, con piste adatte sia ai principianti che ai tecnici. Oggi a Limone, con la Riserva Bianca, si trovano 80 chilometri di piste a disposizione degli appassionati e tutti i servizi necessari. Ma non sono le uniche piste del Cuneese.”

Altre proposte?

“Dalle piste, che quasi si affacciano sul mare, al Monviso si incontrano tante stazioni a misura di famiglia, dove sciare in tranquillità godendosi i magnifici panorami di Alpi Marittime e Cozie. Tra i comprensori più belli ci sono quelli di Crissolo e di Pian Muné, dove ogni discesa guarda all’imponente sagoma del Monviso. Non lontana, si trova la stazione di Rucaski e poi, spostandoci giusto di una valle, incontriamo le due storiche stazioni di Sampeyre e Pontechianale, in Valle Varaita dove, oltre a sciare, è d’obbligo una pausa per assaggiare i tipici formaggi di Melle e le Raviolas. Tutto un altro panorama è invece quello che si gode dalle stazioni del Monregalese: dal grande comprensorio del Mondolé Ski con Prato Nevoso, Frabosa Soprana e Artesina, alle stazioni di Sangiacomo Cardini Ski, Viola St. Gréé e Garessio2000, dove l’orizzonte non è più segnato dalle montagne, ma dal vicino Golfo Ligure che accompagna ogni curva. E ancora Entracque, dove ho mosso i primi passi, e Lurisia Monte Pigna nel cuore delle Alpi Liguri.”

Oltre alla discesa si possono praticare altre discipline?

“Sicuramente lo sci di fondo, rappresentato da molti anelli dove potersi godere appieno questa attività allenante e rilassante. Si fa fatica e ci rilassa immergendosi tra i boschi del Parco Naturale del Marguareis, con i 30 chilometri di tracciati offerti dalla Valle Pesio, o in Valle Ellero, dove si scia a due passi da Roccaforte Mondovì. Poi molti altri centri, disseminati per le valli, capaci di offrire un panorama eterogeneo dov’è impossibile annoiarsi: da Vernante a i centri fondo della Valle Stura, Valle Maira e della Valle Varaita.”

Invece, cosa consiglieresti a chi è in cerca di un’avventura?

“Ogni valle è a suo modo unica e riserva angoli di assoluta tranquillità. Le montagne del Cuneese, nonostante la vicinanza al capoluogo che permette di raggiungere ogni località in meno di due ore, sono una piccola area wilderness dove gli appassionati possono trovare la propria espressione, magari con sci e pelli di foca sui pendii immacolati della Val Vermenagna o della Valle Gesso, con le belle salite al Monte Clapier o al Monte Gelas. La Valle Tanaro, con la sua natura rigogliosa, merita una gita in ogni stagione: qui le contaminazioni con la vicina Liguria sono importanti e per gli amanti dell’outdoor le proposte non mancano davvero. Ma anche nei boschi della Valle Maira, vera e propria icona del turismo lento.”

Il Cuneese offre solo gite di un giorno?

“No, anzi! La particolare forma ad arco di questa porzione alpina permette di unire le valli in traversate sci alpinistiche di ampio respiro. Quella che va dal Colle della Maddalena al Colle di Tenda, toccando le cime delle Alpi Marittime, è una grande classica. Ma l’itinerario più suggestivo rimane senza dubbio il giro del Monviso che, vissuto con gli sci ai piedi, rappresenta una vera e propria immersione nel territorio alla scoperta degli aspetti più suggestivi che contraddistinguono la montagna simbolo delle Alpi Cozie e del Piemonte.”

… continua a leggere sullo Speciale Outdoor inverno allegato al numero 114 di Meridiani Montagne.

L’escursione consigliata

sci alpinismo sulla Creusa Occidentale

Località: Valle Vermenagna

Partenza: Limonetto [1370 m]

Arrivo: Tetti Folchi [Vernante]

Dislivello: 1014 m

Durata: 3 h

Difficoltà: BS

Informazioni: www.cuneoholiday.com

Descrizione: dal piazzale degli impianti di Limonetto, Comprensorio sciistico Riserva Bianca, risalire la prima rampa delle piste fino a reperire una strada sulla destra che abbandona il comprensorio. Attraversato il rio sul ponticello in cemento, risalire i prati che conducono a Pian Madoro, quindi proseguire lungo il vallone principale fino a raggiungere il colle posto tra il Ciotto Mieu e la Creusa Occidentale (2315 m). Da qui seguire la ripida dorsale verso destra fino a raggiungere la cima della Creusa Occidentale. Dalla vetta scendere in direzione nord il primo pendio/canale che porta nella comba sottostante, quindi continuare per pendii più dolci fino a raggiungere il Gias della Creusa (1548 m). Da qui seguire la strada fino a raggiungere Tetti Folchi. Consigliabile muoversi con due mezzi, uno da lasciare al punto di arrivo.

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