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Tre incidenti ci ricordano di fare attenzione alla prima neve in quota

Tre incidenti verificatisi su Alpi e Appennini nel corso del weekend, ci portano ancora una volta a evidenziare quanto, in questa fase di passaggio tra autunno e inverno, caratterizzata da una altalena termica che nelle ore più soleggiate del giorno rende complicato prendere coscienza di essere ormai giunti a fine novembre, in quota la neve possa già rappresentare una insidia di cui tenere conto in fase di programmazione di ogni uscita.

Escursionisti bloccati tra Sappada e Forni Avoltri

Nel tardo pomeriggio di domenica 21 novembre, la stazione di Sappada del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia si è attivata in soccorso di tre escursionisti in difficoltà sotto le pareti orientali del Monte Chiadenis.

I tre hanno allertato i soccorsi poco prima delle 17.30, mentre erano in fase di rientro dalla ferrata del Monte Chiadenis. Si tratta di una giovane di Gorizia del 1991, E. S., e di due giovani del 1990, D. M. e del 1991, A. A., rispettivamente di Monfalcone e di Palmanova. I tre escursionisti hanno raccontato di aver attaccato la ferrata alle 11.15 dal lato occidentale, ovvero dal versante del Rifugio Calvi e di averla conclusa nel pomeriggio, verso l’imbrunire.

Una volta scesi sul lato orientale però i tre si sono trovati di fronte ad un pendio completamente innevato per rientrare al Rifugio Calvi con il sentiero cancellato dalla neve. Uno di loro aveva i ramponi, ma gli altri due solamente le catenelle, non adatte a superare pendii inclinati. Colti dal buio e provati dalla giornata hanno deciso, saggiamente, di chiedere aiuto. I soccorritori della stazione di Sappada del Soccorso Alpino e Speleologico, allertati dalla Sala operativa regionale per le emergenze sanitarie, si sono portati in quota il più possibile con i mezzi fuoristrada, avvicinandosi al Rifugio Calvi.

Dal Calvi hanno risalito fino al Passo Sesis per aggirare la montagna da nord e raggiungere i ragazzi poco dopo le 19. Valutate le condizioni della ragazza, che era molto stanca, si è deciso di non ripercorrere a ritroso il percorso per Passo Sesis, ma di far rientrare i tre giovani attraverso Passo dei Cacciatori, privo di neve. Tre soccorritori sono invece rientrati comunque per Passo Sesis per riprendere i mezzi. I tre giovani con gli altri soccorritori che li accompagnavano sono stati recuperati all’uscita del sentiero che passa sopra Casera di Casa Vecchia, in prossimità della strada. L’intervento si è concluso alle 21.30.

Escursionista precipita sul Gran Sasso innevato

Nella giornata di sabato 20 novembre un escursionista si trovava sul Gran Sasso, in prossimità di Sella di Monte Aquila sul pendio verso Campo Pericoli, quando è precipitato lungo un dirupo innevato. I suoi amici hanno subito allertato i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di L’Aquila. Subito sono scattati i soccorsi ed è decollato dall’aeroporto di Preturo l’elisoccorso con a bordo i sanitari e i tecnici del Soccorso Alpino, che hanno localizzato l’escursionista ferito, lo hanno soccorso e trasportato a bordo dell’elicottero presso l’ospedale di L’Aquila. L’uomo ha riportato una lesione del ginocchio. 

Monte Aquila, quota 2494 metri, è la prima vetta della lunga dorsale della Catena Orientale, è una cima del Gran Sasso, posta tra Campo Imperatore, Monte Portella e il Corno Grande, al confine tra i territori dell’Aquila e di Isola del Gran Sasso. La salita al Monte Aquila non presenta particolari difficoltà poiché il dislivello è contenuto e il sentiero è ben segnato.

Escursionista soccorso tra Liguria e Piemonte

Un escursionista è stato soccorso nel pomeriggio di venerdì 19 novembre nella zona di Cima delle Saline, tra Liguria e Piemonte, nel territorio del comune di Briga Alta (Cuneo). L’uomo era partito da località Carnino Inferiore, dove aveva lasciato la macchina, ma all’improvviso si è ritrovato in mezzo alla neve senza adeguata attrezzatura.

A seguito del lanciato allarme da parte del medesimo escursionista, sono intervenuti il Drago 125 da Genova, il nucleo SAF di Cuneo e i volontari di Ormea. L’uomo è stato tratto in salvo dall’elicottero dei vigili del fuoco decollato da Genova, mentre i colleghi di Cuneo e i volontari di Ormea stavano tentando di raggiungerlo a piedi. Infreddolito, è stato comunque trovato in buone condizioni.

Non solo neve…attenti al buio!

Ricordiamo anche di un secondo elemento da considerare in questo periodo: le giornate che si accorciano. Nella notte appena trascorsa sono stati soccorsi e portati in salvo due alpinisti, un uomo di 34 anni, residente in provincia di Brescia, e una donna di 34, della provincia di Bergamo. Erano bloccati su una cengia all’uscita della cresta nord-ovest del Monte Castello di Gaino.

L’attivazione da parte della centrale per il Soccorso alpino è arrivata alle 20:30. Sono partiti subito sei tecnici della Stazione di Valle Sabbia, V Delegazione Bresciana. I soccorritori si sono divisi in due gruppi per procedere in direzioni diverse: poco dopo li hanno avvistati dalla cima. La seconda squadra allora ha continuato in cresta, poi i tecnici si sono calati dal versante ovest. Li hanno raggiunti e recuperati, erano illesi; infine, li hanno accompagnati fino al sentiero. L’intervento è finito all’una di notte.

Le giornate diventano sempre più corte e le ore di luce a disposizione si riducono: se vi trovate in difficoltà, chiedete subito aiuto, perché un intervento svolto al buio è sempre più complesso. Importante anche verificare sempre le previsioni meteorologiche, per capire come evolve la situazione sotto questo aspetto. 

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4 Commenti

  1. “attenti al buio” e “guardate il meteo”
    Ma davvero questi “suggerimenti” hanno mai avuto una qualche utilità pratica?

  2. Mi sa tanto che molti si designano come cavie , per poi servire da monito agli altri SUL “COSA EVITARE”.Ogni annata e’ così.iNVECE DI AMMONIRE, BISOGNEREBBE INVOGLIARE ALLA PRATICA PRUDENTE ED ATTREZZATA .ATTUALMENTE TRA BLACK FRIDAY PURE SPORTIVI, OFFERTE SPECIALI ARRIVATE VIA EMAIL, SITI DI COMPRAVENDITA USATO SICURO, CI SI PUO’ATTREZZARE SENZA SVENARSI..ED AVERE A DISPOSIZIONE ABBIGLIAMENTO, SCARPONI , RAMPONI ECC CHE I CAMPIONI DEL SECOLO SCORSO ANNI 30-.50 NON AVEVANO IN NEGOZIO O NON SI POTEVANO PERMETTERE .Poi cio’ che e’necessario a volte bisogna usarlo a proposito con esperienza. Quanto al Meteo non consultato o trascurato, a volte gli escursionisti vorrebbero proprio cercare la sensazione diversa, mettersi alla prova anche in condizioni non standard da cartolina, solo che poi la situazione diventa esagerata e sfugge di mano o di piede.

  3. PERGINE. Ѐ stato ritrovato intorno alle 22 di ieri sera, vivo ma con una gamba fratturata, l’escursionista trentino del 1950 le cui ricerche erano cominciate intorno alle 20.40. L’uomo era uscito da solo nel corso della giornata per fare un’escursione in Val dei Mocheni, senza fare ritorno a casa all’orario prestabilito.ecc. (l’adige del 23)
    Difficile stare al passo con la cronaca..locale .. come per la cronaca di: incidenti stradali o sul lavoro, sembra inutile. Da normali osservatori abbiamo riscontrato mancanze alla guida dei mezzi, ieri vista in tv statistica Anas sulle mancanze e piu frequenti..UGUALE a quella a spanna . Se comuni cittadini vedono , a che servono miriadi di telecamere e pattuglie?? Reprimere con sanzioni e far pagare i soccorsi salatissimi, e’ troppo drastico?

  4. A forza di dare protezione e sicurezza la gente non sa più fare le sue cose con responsabilità.
    Ma così si guadagna bene sulla gente.

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