Trail running

Manuel Merillas da record sul Monte Bianco, ora punta al Cervino

Su e giù dal Monte Bianco in 6 ore e 35 minuti e 32 secondi, è il nuovo record fatto registrare dallo spagnolo Manuel Merillas lungo la via normale italiana di salita al tetto delle Alpi. Il ragazzo classe 1991 batte così il precedente record, detenuto dal sei volte campione mondiale di corsa in montagna Marco De Gasperi.

È il 2015 quando il corridore valtellinese segna 6 ore 43 minuti e 52 secondi, migliorando il precedente primato appartenente al decano dello skyrunning Fabio Meraldi (6 ore 45 minuti 24 secondi, 1995). Cambio di generazione con Merillas che si guadagna il nuovo primato abbassando il tempo di 7 minuti e 28 secondi. “Ora c’è un nuovo tempo di riferimento. Sicuramente sarà motivante nei confronti di altri giovani che in futuro proveranno ad abbassarlo ulteriormente. È bello sapere che a migliorare il record è stato un ragazzo del mio team, è stato un bel lavoro di squadra. Purtroppo non ho potuto essere presente all’impresa, ma conosco bene le sensazioni, i dubbi e le perplessità che possono aver attraversato la mente di Manuel. Le variabili sono tante e la stanchezza, se non gestita correttamente, può concorrere nel creare problemi“. Questo il lucido commento di De Gasperi. “Ora è il momento dei festeggiamenti poi, tra qualche giorno, sarà tempo di sognare nuove avventure e forse, perché no, provare a tornare per ritoccare il proprio record del Monte Bianco”.

Lento in salita, veloce in discesa

La giornata scelta per il tentativo di record si è rilevata perfetta, non solo per le condizioni del ragazzo ma anche per quelle della via. Partito con un’andatura subito sostenuta Merillas è arrivato in vetta con due minuti di ritardo (4 ore 15 minuti) rispetto a quanto fatto nel 2015 da De Gasperi. In discesa ha invece mostrato una condizione fisica eccezionale, nonostante i molti metri di dislivello nelle gambe, riuscendo a recuperare la differenza, e in conclusione a prendere un vantaggio di circa 8 minuti. 7 minuti e 55 secondi al chilometro di media, per 3706 metri di dislivello su e giù per i ghiacci del Monte Bianco. Oltre 49,92 i chilometri totali. Al suo fianco qualche amico, nei rifugi lungo la via e in cima al Bianco, e la sicurezza della guida Denis Trento a cui si è legato per superare la parte più delicata dell’itinerario. Sicurezza e preparazione al primo posto, solo così si possono affrontare sfide di questa portata. I numeri del nuovo re del Monte Bianco sono già nella storia, ma non è finita, perché adesso Manuel punta al Cervino.

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4 Commenti

  1. ma…! mi chiedo, sale la montagna per se stesso o per finire nel giornale.
    io ho salito piu volte il Bianco è ho pure bivaccato in vetta, buco sotto la neve e 15 ore di bufera. esperienze mie e personali.
    luciano

    1. È un atleta, è la sua professione quindi deve avere anche visibilità, mi sembra normale, sarebbe come se io che cucino per me stesso mi paragonassi ad uno chef stellato!!!

    2. Non mi pare Lei abbia fatto un record.
      “Strappare” un record a Marco de Gasperi non è proprio come fare il Bianco.
      Complimenti per la prestazione.

  2. “La corsa “downhill” crea infatti lesioni muscolari, stress ossidativi e reazioni infiammatorie. Con l’acronimo “Doms” (delayed onset muscolar soreness) si intende questo poco simpatico dolore non localizzato distribuito sulle fasce muscolari, a insorgenza tardiva.”
    Pero’gli eletti avranno fisico ed allenamento speciale
    “e’ proprio vero che negli skyrunners si ha un aumento di patologie come osteortrosi o condropatie legate alla corsa in discesa?”
    tratto dal web chiedendo :”corsa in discesa danno da sforzo eccentrico ”
    Fabio Meraldi era solo essendo pure guida alpina o aveva un aiutante sicurezza? se era solo, i due dati non sono confrontabili.

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