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Sugli sci con il Green Pass. La proposta per l’inverno di Dolomiti Superski e l’ottimismo di Figliuolo

La novità del Green Pass sta sconvolgendo per certi versi l’immagine di una estate tranquilla e disinvolta – al pari di quella post lockdown vissuta nel 2020 – che si era fatta spazio nelle nostre menti negli scorsi mesi. E mentre si moltiplicano le proteste da nord a sud dei contrari a tale provvedimento, e si lanciano accuse di anticostituzionalità e limitazione della libertà, c’è chi già guarda all’inverno. Che in fondo, a pensarci bene, è tra una manciata di mesi ed è giusto essere sì ottimisti ma anche realisti. Il prossimo inverno dovremo fare ancora i conti con la pandemia, seppur sperando che la situazione sia ampiamente sotto controllo e si rivelino necessarie minori limitazioni rispetto allo scorso anno. Ipotizzando ottimisticamente l’apertura nei tempi giusti degli impianti sciistici, Andy Varallo, Presidente di Dolomiti Superski, imponente consorzio sciistico a cavallo tra Veneto e Trentino Alto Adige, dichiara con realismo che il Green Pass si rivelerà essere l’unica soluzione per assicurare ai clienti una vacanza sulla neve in sicurezza.

Come raccontato al Corriere della Sera, si sta già lavorando attivamente in Dolomiti per essere pronti alla gestione dei Green Pass il prossimo inverno. “Stiamo già predisponendo con un ente certificato un sistema che ci permetta la lettura dei certificati, in modo da poter essere già pronti.”

Varallo evidenzia che il Green Pass non sia da considerarsi una limitazione. Al contrario, una liberazione dalle limitazioni. In presenza di obbligo del certificato verde per divertirsi sugli sci, non sarà necessario introdurre tutte quelle regole su cui, nell’inverno 2020/2021, per mesi CTS e Regioni si sono “scontrati” nel tentativo di arrivare a una quadra, valutando il numero massimo di skipass giornalieri vendibili, misure di contingentamento degli accessi su funivie, seggiovie e cabinovie e tanto altro ancora. “Nulla è più sicuro del Green Pass”, la sintesi di Varallo, che non lascia spazio al dubbio.

Il Green Pass, sempre a detta del Presidente di Dolomiti Superski, consentirà di superare le problematiche di una gestione provinciale e regionale delle regole di accesso agli impianti. Il Green Pass è uno strumento introdotto a livello statale, pertanto uguale per tutti.

“Se ognuno prende una propria direzione, non si va da nessuna parte. Come categoria, dobbiamo essere uniti e compatti su questo, nella massima collaborazione. Il Green Pass deve essere una soluzione che valga per tutti. Abbiamo avuto un confronto interno con parti politiche e rappresentanti di categoria per capire se il Green Pass possa essere adottato da tutti i soggetti turistici, alberghi, bar e ristoranti; la risposta la deve ora dare lo Stato con il decreto, che spero possa arrivare in queste ore. Io sono ottimista.”

Ottimismo dal Generale Figliuolo

Della prossima stagione invernale ha parlato anche il Generale Paolo Figliuolo, che nei giorni scorsi ha incontrato gli operatori del turismo dello sci in Piemonte per poi rilasciare un’intervista a La Stampa.

Il turismo estivo in montagna sta ripartendo su basi più sicure, soprattutto grazie alla campagna vaccinale, che oggi fa segnare ben più di 63 milioni di somministrazioni e oltre 30 milioni di persone completamente vaccinate” risponde Figliuolo, aggiungendo: “Da parte di tutte le comunità montane si sta lavorando per mettere a punto dei protocolli che tengano conto di quello che sarà l’andamento della curva epidemiologica. Con queste premesse e con i risultati che stiamo ottenendo con la campagna vaccinale, potremo ripartire alla grande in sicurezza, a beneficio dei turisti e di coloro che operano in montagna, dai maestri di sci agli albergatori, passando per coloro che vivono grazie al turismo in quota”. 

E alla domanda se ci aspetterà una stagione di sci e green pass, il Generale risponde: “Il green pass deve essere una risorsa, una garanzia di libertà per superare quelle limitazioni che erano state imposte fino ad ora, che hanno avuto un impatto notevole anche su attività economiche importanti come quella del turismo invernale. Un concetto che il presidente Draghi ha illustrato benissimo: la “certificazione verde” ci permetterà di evitare ulteriori chiusure e di non interrompere la ripresa, con un’economia che cresce ad un ritmo anche superiore ad altri Paesi“.

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Un commento

  1. Nel centro sci fondo piu’vicino a casa mia , su 30 chilometri di sviluppo varie piste, son riusciti a renderne agevoli 5, dopo Vaia,il resto immerso ne lbosco ha ancora smottamenti ,ceppi, tronchi e ramaglie di traverso. Se non hanno personale per restaurare e ristabilire le piste , dove trovano il personale per controllare card ? Persino per il ticket si fidano dell’onesta’degli utenti, nessuno mai controlla il possesso con data, per pagare non c’e’ neppure un chiosco, bisogna entrare in un bar e sbuffando la cameriara che serve i caffe’ trova il tempo di staccare l’adesivo e farsi pagare. Dove hanno collocato una biglietteria automatica self, a volte termina il rotolo carta di ricevuta, non esce il resto e…neppure la restutuzione dei soldi..e gli sciatori locali ormai fatti furbi ti dicono”ma entra pure in pista, ormai lo sanno tutti che la macchinetta e’ scassate da mesi e non la riparano, spenderebbero di piu’ degli scarsi introiti.”..ovviamente i lbuonsenso fa tenere la distanza di sicurezza data la rarita’ degli utenti, tranne che nei week end dove entra una folla di sciatori, ciaspolatori, calpestanti sfonda pista.L’unica e’ che scaglionino gli alpini in congedo, ma hanno gia’troppo da fare..e la maggior parte e'”di pianura o citta’”

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