Procede la stagione alpinistica sulle montagne del Karakorum dove sono impegnate diverse spedizioni sotto gli 8000, ma non solo.
Secondo i calcoli fatti da Alan Arnette, i numeri di questa stagione estiva sono in linea con il passato, nonostante le incertezze date dalla pandemia. I permessi rilasciati sono 128 per gli alpinisti stranieri, 75 per guide di supporto.
Alpinisti italiani al Gasherbrum I
Iniziamo con un aggiornamento dagli alpinisti italiani, che si trovano tutti al Gasherbrum I.
Marco Confortola dopo un veloce trekking lungo il Baltoro ha raggiunto sotto una lieve nevicata il campo base sabato mattina. Giusto il tempo per sistemare la tenda e farsi la barba, il valtellinese ha iniziato la fase di acclimatamento salendo ieri a C1, 6000m, dove ha trascorso la notte. Stamattina è sceso di nuovo al base.
Al base è arrivato oggi anche Mario Vielmo, che ha completato il trekking. L’alpinista vicentino era ieri a Concordia. Lì, nel grande circo dove si affacciano alcune delle più belle montagne della Terra, si è lasciato prendere dal ricordo di chi tra quelle alte vette riposa: “Sicuramente uno tra i più affascinanti posti di montagna. 360° gradi di pura bellezza osservando il K2, il Broad Peak e la catena dei Gasherbrum. Provo sempre una grande emozione quando arrivo qui. Ricordi indelebili. Momenti belli altri drammatici. Ma il luogo rimane sempre magico. Vorrei ricordare gli amici che sono rimasti in questa dimora. Stefano Zavka, Michele Fait, Cristina Castagna hanno perso la vita rincorrendo i loro sogni. Poi Daniele Nardi al Nanga Parbat. Ciao Amici miei, sarete sempre in cordata con me”.
K2 e Broad Peak. Arrivati Graham Zimmerman e Ian Welsted
Sotto al K2 e al Broad Peak sono arrivati molti team e le squadre di HAP pakistani hanno già iniziato ad allestire la via normale fino a C1 lungo lo Sperone degli Abruzzi. Nonostante l’iniziale ban imposto dal Pakistan e poi revocato, alla fine sono 20 gli sherpa che sono riusciti ad arrivare a supporto delle agenzie.
A Broad intanto Don Bowie e Lotta Hintsa proseguono con fatica l’allestimento della via a causa delle nevicate e dei pendii instabili. Sono riusciti fino ad ora a battere traccia fino a C2.
Attesissima cordata di Graham Zimmerman e Ian Welsted, che proverà la cresta ovest del K2 in puro stile alpino. “Viaggiare tre le più alte cime del Karakorum è un mio sogno da diversi anni” scrive pochi minuti fa Zimmerman sotto una foto del G4. “Le folle del Baltoro sono nuove per me, essendo sempre andato negli angoli più remoti del Karakorum. È incredibile vedere la fascinazione che provocano le vie normali sugli 8000. Il campo base del K2 sta prendendo forma, mentre noi ci siamo diretti verso il Savoia Glacier e il nostro obiettivo, la cresta Ovest” ha invece commentato Welsted.
Spedizione chiusa sul Biarchedi I
Nulla da fare per il tentativo di vetta sul Biarchedi I (6.810 m) di Ralf Dujmovits e Nancy Hansen, che hanno dovuto rinunciare a causa delle abbondanti nevicate. “Avevamo bisogno di 6 giorni di tempo buono per salire e scendere in sicurezza attraverso il remoto e inviolato Biarchedi I” scrive Dujmovits. La finestra di 4 giorni e mezzo, quindi già risicata alla partenza, si è però ulteriormente ridotta a un paio di giorni. “Dopo che sono caduti 30-40 cm di neve fresca, abbiamo deciso di scendere dal punto più alto raggiunto, 5.650m, portando con noi tutte le nostre cose. È sempre una terribile delusione investire così tanto tempo, energia e denaro in un viaggio così solo per essere frustrati da quasi 3 settimane di maltempo. La fortuna non è stata dalla nostra parte” conclude l’alpinista annunciando la fine della spedizione.
Gli spagnoli al Nanga Parbat
Non ci sono novità rilevanti dagli spagnoli al Nanga Parbat, che sembra di capire non vogliano aprire una nuova via sul versante Diamir, ma ripetere la linea salita da Messner nel 1978 a destra della Kinshofer. Al momento hanno stabilito C1 a 5350m.
