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Weekend dal sapore estivo, numerosi gli incidenti in quota

CNSAS: "Mai sottovalutare l’ambiente di media e alta montagna"

“Sono le ore 21:00 di un fine settimana molto intenso per il Soccorso Alpino e Speleologico che ci ha visti impegnati dal nord al sud Italia in decine di interventi di soccorso di media e grave entità. Escursionisti infortunatisi, alpinisti semisepolti da valanghe e piloti di deltaplani precipitati dopo il decollo“. Questa la sintesi diffusa sui social dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) nella sera di domenica 9 maggio, al termine di un weekend ricco di incidenti su Alpi e Appennini.

Le insidie della montagna nel cambio di stagione

La montagna si manifesta in queste settimane di cambio di stagione in tutta la sua meraviglia e, di fronte alle temperature sempre più miti, è difficile resistere a qualche escursione. Ma tale fase di transizione, in cui la primavera guadagna spazio sull’inverno, regalando nuovi scenari variopinti da ammirare, è bene ricordare essere estremamente delicata.

“Potremmo sembrare ripetitivi ma la raccomandazione, per tutte e tutti, è sempre la stessa: mai sottovalutare l’ambiente di media e alta montagnaaggiunge il CNSAS – . Gli incidenti purtroppo sono inevitabili e possono capitare a tutti: dagli alpinisti più esperti a quelli alle prime armi impegnati su sentieri semplici. Però ciascuno di noi può, nel proprio piccolo, contribuire a ridurre la probabilità di incidente seguendo delle regole che, insieme al CAI – Club Alpino Italiano, abbiamo raccolto nelle pubblicazioni di Sicuri in Montagna (liberamente scaricabili dal sito www.sicurinmontagna.it, ndr)“.

Di seguito una panoramica degli interventi più delicati.

Numerose valanghe sull’arco alpino

Come anticipato nel resoconto del CNSAS, numerosi sono stati gli interventi in sede di valanga. Distacchi si sono verificati lungo tutto l’arco alpino. Fortunatamente senza alcuna vittima. Situazione ben più tragica si è vissuta sul fronte francese delle Alpi. In Savoia il bilancio delle valanghe del weekend è di 7 morti.

Slavine con necessità di intervento del Soccorso per coinvolgimento di alpinisti si sono verificate in particolare nel Bellunese, nella giornata di sabato 8 maggio, sulla Tofana di Rozes e sul canale del Passo della Sentinella, Comelico Superiore.

Nel primo caso una ragazza di 27 anni è stata trasportata per 150 metri, senza avere con sé Artva. Fortunatamente non è stata sommersa dalla neve ed è stata raggiunta dai compagni e da altre persone presenti, prima dell’arrivo dei soccorsi. Sul Passo della Sentinella l’allarme è stato lanciato da alcuni testimoni che hanno visto travolgere da una valanga uno scialpinista. Il distacco potrebbe essere stato originato dal ragazzo stesso, trascinato poi dalla neve per circa 300 metri, senza finire sotto. Con una ferita alla gamba e possibili traumi, lo sciatore è stato medicato e recuperato dall’equipaggio, poi volato all’ospedale di Brunico

Un ulteriore distacco si è verificato a una quota di 3.200 m tra il Palon de la Mare e il bivacco Rosole nel gruppo dell’Ortles Cevedale. Una scialpinista del 1995 di Vermiglio, in fase di discesa, è stata investita di striscio e trascinata a valle, rimanendo sempre in superficie. Nell’incidente si è procurata un trauma all’arto inferiore.

In Val D’Ayas due scialpinisti, di nazionalità svizzera, sono stati coinvolti da un distacco che si è verificato nella zona del bivacco Rossi Volante, sul Monte Rosa, a quota 3600 m. Sono riusciti a uscire dalla neve con manovra di autosoccorso.

E ancora in Valfurva una valanga ha travolto 3 scialpinisti nella zona della punta Pedranzini, vicino al pizzo Tresero, rimanendo per fortuna “a galla”.

Gran Sasso, alpinista precipita e perde i sensi

Anche in Appennino il Soccorso è stato impegnato in una serie di interventi. Il recupero più delicato si è verificato nella giornata di domenica 9 maggio.

Era andato con altri due amici per un’arrampicata sul Gran Sasso, a Pizzo Intermesoli (TE), quando lungo la Direttissima al secondo pilastro, al quarto tiro, è scivolato lungo la parete per circa 8 metri. Il ragazzo di 28 anni di Pianella, primo di cordata, scivolando per circa 8 metri lungo la parete non solo ha riportato delle escoriazioni, ma ha battuto la testa e ha perso i sensi per qualche secondo. Così gli amici che erano con lui hanno immediatamente allertato il 118. 

Subito è decollato un elicottero da L’Aquila, con a bordo i sanitari del San Salvatore e i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo. Giunti sul luogo dell’incidente, i tecnici hanno fatto scendere i sanitari per soccorrere il ragazzo, che fortunatamente aveva ripreso i sensi, e ha riportato solo delle escoriazioni. Poi l’elicottero è tornato a L’Aquila per il rifornimento e ha dovuto attendere che migliorassero le condizioni di visibilità per effettuare il recupero di tutti e tre gli alpinisti. Il ragazzo ferito è stato portato al San Salvatore per ulteriori accertamenti, dovuti alla perdita dei sensi.

Non si lega e precipita. Muore pilota di deltaplano

Dopo aver assicurato la compagna di volo, non ha provveduto a legare se stesso e, subito dopo il decollo, è rimasto appeso alla sbarra, cadendo nel vuoto dopo un’impennata del deltaplano biposto. Ha perso così la vita sabato 8 maggio, precipitando per oltre 300 metri nel vuoto a Borso del Grappa (TV), un pilota di deltaplano. Non appena è avvenuto il decollo dalla pedana delta di Col del Puppolo a 850 metri di quota, subito è stata chiara la situazione drammatica, con l’uomo slegato, agganciato alla forza delle braccia, finché non ce l’ha più fatta e ha mollato la presa sparendo nel bosco sottostante.

Il deltaplano ha proseguito ancora senza comandi, per poi cadere tra gli alberi, lasciando sospesa nel vuoto, tra i rami di una pianta, la donna, fortunatamente senza conseguenze per lei.

Scattato l’allarme verso le 14.30, l’elicottero di Treviso emergenza ha individuato la vela e ha sbarcato con un verricello di 30 metri medico, infermiere e tecnico di elisoccorso, per poi volare a imbarcare una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa per avviare la ricerca del pilota. Il tecnico di elisoccorso è salito sull’albero e, dopo averla assicurata e liberata dai vincoli, ha calato a terra la donna, per affidarla ad un infermiere della Stazione.

I soccorritori, ai quali si sono poi unite altre squadre, sono partiti con la perlustrazione, difficile e impegnativa, dell’area. Con il supporto di un video degli ultimi momenti, le squadre hanno circoscritto la zona e si sono spostate all’interno di un canalone. Poco prima delle 17 è così avvenuto il rinvenimento del corpo senza vita dell’uomo, ai piedi di alcuni alberi. Alle 17.50 il medico è riuscito a raggiungere il luogo e a procedere con la constatazione del decesso. La salma è stata imbarellata e recuperata tramite verricello dalla eliambulanza di Treviso.

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2 Commenti

  1. La morte dell’istruttore con il deltaplano non riesco a “digerirla”: un regalo !!!
    Va bene divertirsi, ma così mi sembra si stia esagerando.
    E se si dice “è pericoloso” si viene criticati come negazionisti della libertà e pure insultati, perché affermano tutti che basti seguire le regole di sicurezza !!!
    Tristezza, pover’uomo.

  2. Certi si dimenticano la cintura di sicurezza in auto, ancora dopo decenni dall’obbligo. Pure frequente vedere bimbi saltellanti in piedi sul sedile accanto all’autista e telefonanti con smartphone tenuto all’orecchio…su macchine prestigiose ma prive di viva voce e blue tooth da pochi euro.Come mai lo sfortunato istruttore di parapendio del Grappa ha tralasciato il suo aggancio?Per lo stesso motivo per cui in palestra indoor qualcuno ha saltato un rinvio e si e’lasciato cadere alla fine della via:il clima di convivialita,’ festosita’, amicizia e chiacchere che distraggono dall’essere pedanti nei piccoli particolari.Lo stesso che fa inciampare su un sasso o radice al termine di una gita mentre si conversa euforici.

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