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Ancora tanta neve in quota. Interventi delicati per il CNSAS nel weekend del 1 maggio

Il primo weekend di maggio, nonostante il calendario ci ricordi l’avvicinarsi dell’estate, ha confermato la presenza in montagna di condizioni estremamente delicate. La neve è ancora abbondante su vette e sentieri, anche al di sotto dei 2000 metri. E il pericolo valanghe resta moderato, se non marcato, lungo l’arco alpino e nei settori centrali dell’Appennino. A seguito del verificarsi di incidenti legati a valanghe e su sentieri colmi di neve, il Soccorso Alpino prosegue nel lanciare appelli alla prudenza. Uno sguardo ai bollettini meteo e valanghe prima di ogni uscita e una attenta valutazione dell’attrezzatura non devono mai mancare.

Giovani bloccati nella neve con scarpe da trail

Nella serata di sabato 1 maggio, attorno alle 21.20 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino della Val Biois, per due escursionisti in difficoltà lungo il sentiero che porta al Bivacco Col Mandro, 1.850 metri di altitudine, sul Monte Alto di Pelsa. I due amici, ventunenni di Pianiga (VE), erano partiti con zaini, sacco a pelo e viveri verso le 16 da Colaz – 900 metri di quota, frazione di Cencenighe Agordino (BL) – con l’intenzione di passare la notte in bivacco. Arrivati a 1.750 metri di altitudine circa, rallentati dalla presenza di neve poiché calzavano scarpe da trail e dall’aver perso la traccia, sotto la pioggia battente hanno deciso di fermarsi al riparo di una roccia strapiombante e hanno contattato il 118.

Proseguendo avrebbero infatti trovato ulteriori difficoltà data la presenza di un tratto attrezzato. Risalita alle coordinate del punto in cui si trovavano grazie all’applicazione di geolocalizzazione in dotazione al Soccorso alpino, una squadra è partita da Colaz e li ha raggiunti sotto la pioggia a mezzanotte. Poiché nel salire i quattro soccorritori – più uno in base per le comunicazioni – avevano attraversato ripidi canali innevati più rischiosi da affrontare in discesa, è stato deciso di rientrare dall’itinerario più sicuro e agibile che porta ad Avoscan. Trattenuti e aiutati nei tratti scivolosi, causati anche da radici e foglie fradice, i due ragazzi sono stati riaccompagnati a valle e poi portati alla loro auto, dove sono arrivati alle 2.30.

Nella giornata di sabato, evidenzia, il CNSAS, era prevista allerta meteo e neve fino a 1.400 metri, poi fortunatamente non più scesa. “Vi invitiamo a consultare sempre i bollettini meteo prima di ogni escursione. Vi rammentiamo che in quota c’è ancora consistente presenza di neve e di conseguenza sono richieste calzature e attrezzatura opportune.”

Delicato recupero di scialpinista ferito a Sestriere

Sempre nella giornata di sabato 1 maggio il Soccorso alpino e speleologico piemontese è intervenuto nel comune di Sestriere, presso il passo di San Giacomo nel Vallone del Chisonetto a quota 2250 metri, per il recupero di uno scialpinista con una sospetta frattura ad una gamba.

L’intervento è iniziato in tarda mattinata per concludersi intorno alle 15.20. Poiché le condizioni meteo si presentavano pessime, è stato necessario intervenire con squadre da terra. Una prima squadra veloce è partita in direzione dell’infortunato per localizzarlo con precisione e valutare la strategia più adatta per recuperarlo. Si sono poi mobilitati altri gruppi di tecnici a supporto, tra cui anche il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

È stato necessario procedere con cautela poiché la zona era caratterizzata da pericolo di valanghe. L’infortunato è stato raggiunto dalle squadre a terra dotate di sci e pelli di foca, per essere poi stabilizzato, caricato e trasportato in salvo su una barella toboga. In seguito il paziente è stato condotto a valle dai tecnici in sci e consegnato all’autoambulanza per l’ospedalizzazione. All’operazione hanno partecipato oltre al Soccorso alpino della Guardia di Finanza anche i Carabinieri.

Valanga travolge scialpinista a Ceresole Reale

Intervento congiunto del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e del Soccorso Alpino Valdostano nel comune di Ceresole Reale (TO) per uno scialpinista coinvolto nella mattina di domenica 2 maggio da una valanga.

La chiamata è giunta alla Centrale Operativa 118 di Grugliasco intorno alle 12.15 per un incidente accaduto nel canale a valle del Col Perdù, intorno a quota 2900 metri, nel gruppo delle Levanne. Uno scialpinista 52enne residente a Biella è stato travolto e parzialmente sepolto da una valanga di dimensioni piuttosto grandi. In quel momento le eliambulanze del 118 piemontese erano occupate, per cui è stato inviato in loco l’elicottero del 118 valdostano con l’equipaggio al completo, compresa l’unità cinofila da valanga.

Sul posto hanno trovato l’infortunato, già estratto dalla neve da altri scialpinisti, che presentava una sospetta frattura a un braccio. Mentre il paziente veniva stabilizzato dal personale sanitario, i tecnici del Soccorso Alpino hanno bonificato la valanga escludendo la possibilità che vi fossero altri sepolti. In seguito il ferito è stato imbarcato sull’elicottero e condotto in ospedale ad Aosta. La squadre a terra del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno raggiunto gli altri scialpinisti in discesa per verificare ulteriormente che non vi fossero persone disperse. La prognosi è di 30 giorni per policontusione.

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Un commento

  1. Se non fosse per il fatto consolante di vite salvate e zero morti, ci sarebbe un poco da incavolarsi per via del meteo inascoltato…ma importante e’che non lo facciano i soccorritori.Comunque i primi soccorritori in caso di valanga meglio siano i compagnidi gita non travolti e bene equipaggiati alla bisogna.

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