Sci alpinismo

Altopiano del Deosai: 6 italiani lo attraversano con gli sci

Si è da poco conclusa la traversata dell’altopiano del Deosai, la prima in inverno, realizzata dalle guide alpine Maurizio Gallo, Michele Cucchi, Marco Zaninetti, Paolo Dalla Valentina, il maestro di sci Matteo Negra e il videomaker Samuel Confortola.

Partiti per la valle di Astore, da cui si accede all’altopiano, la sera del 15 marzo il gruppo ha impiegato circa una settimana per attraversare questo territorio che si innalza a circa 4000 metri di quota. “Il primo giorno è stato il più duro, ma è anche stata una grande festa” ci racconta Michele Cucchi. “Abbiamo dovuto superare circa 700 metri di dislivello in 15 chilometri di percorso per raggiungere il colle che sfocia nel grande pianoro”. Da qui si sono mossi, facendo largo uso del gps per orientarsi, in un continuo saliscendi “seguendo a grandi linee l’itinerario estivo”.

Dalla valle di Astore fino a Skardu, cittadina da cui partono i trekking diretti agli Ottomila del Karakorum, in completa solitudine attraverso un territorio dall’aspetto quasi lunare e “unico al mondo. L’altopiano del Deosai in inverno è qualcosa di unico. È simile alla Groenlandia o al nord dell’Islanda. Ha una limpidezza di luce pazzesca. Poi il silenzio, e un buio che nella vita di tutti i giorni non troviamo.

Un territorio protetto, che occupa 3000 chilometri quadri di superficie, dove non sono rari incontri con lupi, volpi gipeti e, se si è fortunati, orsi. Nessuno prima aveva pensato di attraversarlo in inverno. Per i pakistani questa dello scialpinismo (o sci escursionismo) è una nuova frontiera che stanno scoprendo in questi ultimi anni. Il governo del Gilgit Baltistan, finanziatore del progetto, ha colto l’opportunità di sviluppare nell’area il turismo invernale legato al mondo dello scialpinismo. Per questo l’associazione Cuore Attivo Monte Rosa insieme all’Organizzazione EvK2Minoprio, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Islamabad ha organizzato prima un corso di formazione alle guide pakistane e poi la traversata.

Una traversata per lo sviluppo del turismo invernale

“Non ho mai visto nulla di paragonabile al Deosai in inverno” continua Cucchi. “In Tibet o nel resto dell’Himalaya non nevica così tanto”. Circa 5 i metri di neve su cui ha sciato il gruppo. “Ora stiamo lavorando al report tecnico da consegnare al Parco Nazionale del Deosai con l’intenzione di creare percorsi naturalistici e magari punti di appoggio”. Piccole strutture, simili ai  nostri bivacchi alpini, utilizzabili sia in estate che in inverno. Strutture ecosostenibili per agevolare il flusso turistico e la scoperta di questo piccolo angolo naturale incontaminato. Già nel corso della prossima stagione invernale dovremmo assistere alla messa in moto di questa nuova frontiera turistica per il Paese delle grandi montagne.

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