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700 milioni alla montagna dal decreto sostegni

Con il Governo Conte si chiamavano “ristori”, oggi “sostegni”, ma la sostanza cambia poco: sono i contributi a fondo perduto per imprese e lavoratori che hanno dovuto chiudere la propria attività a causa delle regole rese necessario dall’emergenza sanitaria.

È di circa 32 miliardi di Euro la cifra stanziata nel DL Sostegni, approvata i giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, di cui 700 milioni dedicati alle zone di montagna che quest’anno si sono viste azzerare completamente gli introiti del turismo invernale.

Il fondo verrà istituto presso il Mef e verrà ripartito in base a un decreto del ministero del Turismo da emanare entro 30 giorni dall’entrata in vigore del DL sostegni. Destinatari saranno “soggetti esercenti attività di impresa di vendita di beni o servizi al pubblico“. Almeno il 70% dei fondi dovrà andare ai comuni in base al numero di titoli di accesso a impianti di risalita a fune (skipass) venduti nel 2019. La parte restante deve andare ai comuni del medesimo comprensorio sciistico di quelli individuati con il criterio dei biglietti di risalita venduti, proporzionalmente al fatturato degli esercizi commerciali registrato nel periodo 2017-2019; e ai maestri di sci e alle scuole di sci, sempre proporzionalmente ai ricavi registrati nel 2017-2019.

Le reazioni

“Il Governo ha dimostrato un’importante attenzione al nostro settore, uno dei più drammaticamente danneggiati dalle chiusure necessarie per contrastare la pandemia. Si tratta di un primo passo importante nella direzione di permettere agli impianti sciistici di superare questo periodo straordinariamente difficile, arrivando preparati al dicembre 2021, dopo un periodo lungo 20 mesi senza incassi, a fronte di uscite costanti e non rinviabili.
Il cammino è ancora lungo perché andranno valutate le modalità, i criteri e i tempi di ripartizione ed erogazione. A tal fine chiediamo fin d’ora al Governo di confrontarsi con noi affinché la ripartizione segua regole omogenee su tutto il territorio nazionale e non lasci escluso nessuno, con procedure che garantiscano alle aziende un versamento diretto e immediato” ha commentato l’Associazione nazionale esercenti funiviari.

Soddisfatta anche l’Associazione Maestri Sci Italiani con il Collegio Nazionale dei Maestri di Sci Italiani: “In nome degli oltre 15.000 Professionisti della Neve e le oltre 400 Scuole esprimiamo soddisfazione nel prendere atto che nel decreto Sostegni, finalmente si riconoscono, in uno specifico comma dell’art. 2, i Maestri e le Scuole di sci quali attori primari e sostanziali del comparto turistico montano che dovranno essere ristorati concretamente“.

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