Pareti

“Il regalo di Berna”, nuova via sulle Grandes Jorasses per Della Bordella, Schiera e Mauri

“Un diedrone mai scalato, andiamo?” “Ci sto”. Inizia così la storia de “Il regalo di Berna”, la nuova via aperta da Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Giacomo Mauri su un pilastro senza nome sulla Sud delle Grandes Jorasses. Una via dai gradi non estremi ma elegante che ha fin da subito conquistato l’entusiasmo del presidente dei Ragni di Lecco e i suoi compagni di cordata.

“Dopo la salita al Badile dello scorso dicembre sarebbe stato meglio cercare qualcos’altro piuttosto che ritornare sulle tracce del Berna. Purtroppo però la montagna non segue questo genere di regole, e così eccoci qui su un tracciato che lui aveva adocchiato per primoci racconta Della Bordella. “Un po’ mi vergogno a parlare di questa via, mi sembra di violare il ricordo di un amico. Se fosse qui con noi probabilmente mi avrebbe mandato a quel paese e ci saremmo fatti una birra brindando a un nuova via logica che ancora aspettava di essere salita”.

Matteo parla di Matteo Bernasconi, il compagno di tante spedizioni prematuramente scomparso lo scorso maggio sotto una valanga. “Quelli su questo progetto sono tra gli ultimi messaggi che ci siamo scambiati. L’ultimo regalo che ci ha lasciato: una linea così bella, logica ed evidente”. Un tracciato che Della Bordella avrebbe voluto provare già durante la scorsa estate poi, dopo le nuove vie sul Pilastro Rosso e sulla est delle Grandes Jorasses, ha accantonato la cosa, almeno fino a oggi. “Dopo mesi di letargo l’attuale finestra di alta pressione ha portato le condizioni giuste per effettuare un tentativo”.

Con me per questa salita Luca Schiera, il compagno di mille avventure, e Giacomo Mauri, giovane e forte ragazzo lecchese.

La salita

I 3 hanno iniziato l’avvicinamento il 23 febbraio, salendo al rifugio Boccalatte. Il giorno dopo, alle 4 del mattino, si sono poi messi in marcia verso il loro pilastro. “In poco meno di 4 ore abbiamo raggiunto i contrafforti sotto il pilastro principale, immediatamente a destra della via di ghiaccio aperta da Enrico Bonino e Jon Bracey nel 2019”. Quindi hanno iniziato a risalire i muri di roccia fino alla parte più compatta del pilastro. L’idea era quella di tracciare una linea logica ed elegante al centro della parete”. Pensano di dover rimanere almeno due giorni in parete, vista la stagione, ma la roccia sembra essere perfetta e la scalata tranquilla. “Roccia solidae, soprattutto, estremamente lavorata con concrezioni di ogni genere”. Difficoltà tecniche mai eccessive permetto al trio di salire rapidamente coprendo le 5 lunghezze di corda fino in cima. “L’ultima è sicuramente degna di nota perché perfettamente verticale, ma su appigli sempre generosi”. Una volta in cima, giusto il tempo di un abbraccio e qualche foto prima di riprendere la via di valle, per la normale alla punta Walker. Alle 19, quindici ore dopo averlo lasciato, eccoli nuovamente al rifugio Boccalatte. “È stata un’avventura davvero completa, vissuta in un ambiente profondamente diverso da quello conosciuto in estate. Temperature perfette per scalare su roccia e neve molto abbondante che ci ha fatto tenere i sensi sempre all’erta durante tutta la salita”.

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8 Commenti

  1. E il divieto di spostamento tra le regioni? Anche solo per rispetto per gli altri forse il silenzio sarebbe stato più opportuno

    1. Caro Carlo, se il peccato fosse solo quello, io chiuderei un occhio, ma cè anche il non rispetto di una regola non scritta che li rende “bocciati” ..per quanto mi riguarda. Ma non è ne il luogo ne il momento per parlarne.
      Per il resto pace e bene.
      Ivo.

  2. E’ un bel periodo per il Bianco e le novità !
    Gli italiani qua, i militari francesi sul Dru e un italo-francese con socio pure sul Dru !!!

    E poi tanti come sempre a piccozzare qua e là, ma solo nei canalini e poco sulle pareti.

    Beati loro che scalano!

    1. Sono professionisti. Se non si potessero muovere come avrebbero potuto disputare i mondiali di Sci a Cortina? Solo con atleti veneti? E le partite di calcio? Solo i derby?

  3. Per giusto riconoscimento ad un altro amico di della Bordella prematuramente scomparso e con lui nell’apertura della nuova via, sarebbe più corretto che il link alla est delle Grandes Jorasses riportasse alla via Il Giovane Guerriero.
    Cordialità

  4. A proposito di invernali, c’è gente che in questi giorni sale qualcosa su roccia di qui e di là su una mitica NO.
    Spero realizzino il loro sogno!
    Che bel mattino, sono strafelice: due settimane con alpinisti d’inverno a mani nude !!!

  5. Persone mostruose che partoriscono mostruosità nei commenti. E già il definirli commenti é un abominio.
    Se é vero che da lassù puoi guardare in basso, Berna, sii selettivo. Evitali, gli autori di simili commenti.
    Una via per Berna, una birra per Berna. Ciao Berna.

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