AlpinismoAlta quota

Al K2 non ci si perde d’animo e si sale. Dal Nepal arriva la prima vetta dell’inverno

Dopo i primi momenti di sconforto per i danni causati a C2 dal forte vento, pare essere tornata la calma al K2. A prendere in mano le redini della difficile situazione è Chhang Dawa Sherpa, direttore di Seven Summit Treks fino ad ora rimasto al campo base per coordinare la logistica, che ha deciso di dismettere i panni da manager e salire sulla montagna.

Oggi accompagnerà a campo 2 il team di sherpa che ha il compito di verificare la via di salita, ripristinare i campi danneggiati e portare in quota il materiale spazzato via dal vento. Pasang Nurbu Sherpa e Sona Sherpa proseguiranno poi insieme alla squadra di Nirmal con l’obiettivo di raggiungere campo 4 il 15 gennaio. “Le battute d’arresto sono inevitabili nella vita, specialmente quando stai spingendo i tuoi limiti e queste dovrebbero solo renderti più forte. Come forse saprete (o forse no), ho sempre un piano di riserva del piano di riserva. Sono solo un po’ scocciato per aver perso un’altra finestra per il tentativo di vetta. Tuttavia, il piano è ancora attivo e quello per la vetta verrà posticipato un po’ in là nella stagione” scrive l’ex-gurkha

La squadra di Mingma G. Sherpa non sfrutterà questa finestra per salire, a controllare lo stato della sua attrezzatura posizionata a 7000m ci penserà Nirmal. Buone notizie invece arrivano dalla cordata Lunger-Gavan, che fa sapere che tutto il proprio materiale, tenda inclusa, è stato impacchettato e protetto prima di scendere: la lunga esperienza invernale di Tamara si vede. Oggi è prevista anche la seconda rotazione di acclimatamento di diversi alpinisti del team di SST.

Vetta sulla Ama Dablam

Lasciamo per un istante il K2 e spostiamoci in Nepal.

Dall’Himalaya arriva infatti la prima vetta della stagione fredda: l’Ama Dablam. La spedizione era guidata da Seven Summit Treks: 3 guide sherpa e due clienti.

Situazione al Manaslu

Sul fronte Manaslu procede spedito il trekking di Alex Txikon e Simone Moro. Arrivati a Samagaun i giorni scorsi, Moro fa sapere che ha incontrato sul percorso anche il team nepalese che sta trascorrendo le ultime settimane ad allenarsi in quota nella zona. Anche Simone ieri ha fatto un 4000 sopra il villaggio per iniziare l’acclimatamento. Alex invece rende noto che tutto il materiale della spedizione è stato fatto volare da Kathmandu non al campo base direttamente, ma a Samagaun per essere trasportato dai portatori,  “così diamo lavoro alle persone di qui che con il Covid hanno visto scomparire la loro principale fonte di guadagno: il turismo e le spedizioni. Ma nonostante tutto non perdono il loro sorriso” spiega il basco.

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