Cronaca

Valle d’Aosta approva legge anti dpcm: “Il governo non capisce la montagna”

La Valle d’Aosta rivendica la propria autonomia e vara una legge anti dpcm. Succede il 2 dicembre, quando il ddl regionale viene approvato con 28 voti a favore e 7 astensioni. Così facendo la Valle d’Aosta ha reclamato la propria autonomia rispetto ai poteri statali nella gestione dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. I voti a favore sono arrivati dal centrosinistra insieme a Lega e Pour autonomie. Progressisti e Pd gli astenuti. Una forte presa di posizione giunta dopo la decisione del governo centrale di confermare lo status di zona rossa alla Regione montana e la chiusura degli impianti sciistici.

Inoltre, è dichiarazione del presidente Erik Lavevaz l’intenzione di impugnare l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza per aver modificato lo status di Lombardia, Piemonte e Calabria (attualmente zone arancioni), lasciando in rosso i valdostani. Immediata la risposta di Roma che afferma di essere pronta a rivolgersi al Tar.

La legge regionale regola “la libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali, compatibilmente con le misure di contrasto alla diffusione del virus” dando libertà alla Regione di intervenire sull’apertura di esercizi commerciali, sugli eventi ecclesiastici e religiosi e sulla pratica sportiva. Ovvio l’interesse della Regione verso la riapertura degli impianti sciistici, motore trainante dell’economica turistica invernale per la più piccola Regione del Paese. “Non so se per una mancanza di conoscenza della montagna o più semplicemente per delle sensibilità diverse da parte dei componenti del governo, ma devo dire di aver visto chiaramente la difficoltà a far capire al governo le esigenze legittime della montagna il commento del presidente durante il Consiglio regionale. “L’impressione è che si veda la montagna come un parco giochi per le grandi città, cosa che sappiamo bene non essere così”.

Negozi aperti

Già dal primo dicembre Lavevaz ha disposto un’ordinanza per la riapertura dei negozi di prossimità, nonostante le severe regole per la zona rossa. Immediato l’invito a revocare l’ordinanza da parte del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che in una lettera ha ricordato le responsabilità che potrebbero derivare dall’applicazione delle misure introdotte riguardo alla tenuta delle reti sanitarie e alla tutela della salute dei cittadini valdostani”.

Tags

Articoli correlati

11 Commenti

  1. Ma si tanto cosa interessa alla Valle d’Aosta? L’utenza è quasi tutta esclusivamente turistica, residente in altre regioni, che quindi si sorbiranno l’esito e le relative spese in caso di contagio.

  2. I valdostani in percentuale sono quelli che stanno morendo di covid di più : 24.7/10.000.
    La media italiana è 9.1/10.000, però alcune regioni sono più “furbe” e comunicano poco.
    In Italia annualmente muoiono circa 100/10.000 persone
    Queste percentuali continuano a crescere.
    Mi sembra pericoloso questo ragionamento del loro presidente.
    A grandi linee accetterebbe di passare da 100 a 125 morti ogni 10.000 abitanti all’anno.
    Sui contagi meglio metterci un velo pietoso.
    Ma io non capisco certe mentalità.

  3. Cosa si pretende da una regione che è riuscita a far fallire un casinò, ha infiltrato la camorra fin nei più reconditi anfratti dell’istituzione regionale, da valdostani che all’ingresso in tribunale degli inquisiti per associazione camorristica applaudivano i loro “eroi”, governanti che hanno ridotto un territorio un tempo floridissimo a zona quasi sottosviluppata?
    La val d’aosta di adesso non è nemmeno la copia carbone malriuscita di quello che era un tempo….e hanno pure l’autonomia!!!!!!!

  4. Non sarebbe ora di abolire queste Regioni a Statuto speciale???. In rapporto alle altre regioni prendono dallo Stato molto di più di quanto pagano. Sono a sempre a lamentarsi come delle povere vittime incomprese e non vogliono accettare le leggi dello stato quando a loro non conviene ed invocano l’indipendenza. La Valle d’Aosta che vuole riaprire tutto non pensa che così facendo , essendo fra l’altro zona rossa, attirerà un buon numero di sprovveduti dalle altre regioni e contribuirà a diffondere ulteriormente il virus. Con questa mentalità vedremo dopo l’Epifania un bell’incremento del coronavirus e così ricominceremo daccapo con le limitazioni. La Valle d’ Aosta si sta comportando, a parer mio, in un modo assolutamente egoistico ed Io spero che gli italiani usino la testa e ci pensino prima di abboccare a questa falsa liberalizzazione che poi dovremo pagare tutti quanti. Vorrei proprio vedere come se la caverebbe con l’indipendenza e senza il mucchio di soldi che riceve dallo Stato. E questo vale per tutte le regioni a Statuto Speciale.

    1. Hai detto tutte cose giuste. Dovrebbero vergognarsi i valdostani e chi li governa. Aggiungerei che hanno il maggior numero di dipendenti pubblici per abitante d’Italia. I dipendenti regionali sono 200 in più rispetto al Piemonte che ha 35 volte più abitanti. Impianti sciistici foraggiati con soldi pubblici, la funivia del Monte Bianco foraggiata con soldi pubblici e poi gestita da un privato che già c’era prima, senza alcuna gara, nessun rispetto per l’ambiente di montagna….e si potrebbe continuare.
      Diamogli l’indipendenza subito e smettiamo di buttare i nostri soldi in questa cloaca.
      Si parla tanto di Roma ma qui penso sia molto peggio.

  5. Stanno facendo semplicemente quello che va fatto
    Questo paese morirà ma non di covid bensi di
    regole
    Leggi
    Imposizioni
    Protocolli
    Decreti
    Terrore
    Procedure
    Scaricabarile
    Eccetera eccetera eccetera
    Per fortuna c’è ancora qualcuno che dissente

    1. Al momento mi viene solo di augurarti di non ammalarti mai di covid…perché è dura…e soprattutto lascia il segno…anche se ti meriteresti ben altro commento!

  6. “La Valle d’Aosta, da oggi (6 dicembre) in zona arancione, apre le piste di sci di fondo e consente di raggiungerle anche a chi si trova in altri comuni della Regione. Lo prevede un’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Erik Lavevaz, «ferme restando le misure previste dal Dpcm 3 dicembre 2020». È consentito «lo svolgimento di attività sportiva all’aperto presso impianti, centri e circoli sportivi, comprese le piste di sci nordico» con il distanziamento di due metri e senza usare gli spogliatoi, si legge nel testo-
    USEREI PURE VISIERA TRASPARENTE CON PRAY ANTIAPPANNANTE APPLICATO..SEMPRE CHE NON SI FORMINO GRUPPETTI O CAPANNELLI.
    1 – Comportarsi in modo da non mettere in pericolo altri sciatori COMPRENDE ANCHE NORME ANTICOVID ATTUALI
    2 – Rispettare la delimitazione della pista e la segnaletica. Sui binari mantenere il senso di marcia e la direzione indicata
    3 – Se la pista è battuta a più binari, utilizzare la pista di destra. Nel caso di gruppi, procedere sempre in fila sulla pista di destra SEMPRE DISTANZIATI…E NON SPUTARE O SCARACCHIARE A VANVERA..per bisogni corporali come fare se non si usano gli spogLiatoi?
    CONSIGLIO..ESPLETARE PRIMA SE POSSIBILE..AD ALVEO VUOTO SI FA MENO FATICA, SE PROPRIO SCAPPA, ALMENO APPARTARSI E NON COLORAR EIL BORDO PISTA…E MEN CHE MENO LA PISTA STESSA .
    4 – Il sorpasso può essere effettuato sia a destra che a sinistra su una traccia libera. Lo sciatore che supera non ha diritto di precedenza e libera corsia (regola solo agonistica), pertanto prestare attenzione e corsia verso lo sciatore che supera. Chi viene superato è comunque tenuto ad agevolare il sorpasso senza creare pericolo ed intralcio
    5 – La sosta deve essere effettuata fuori dai binari e dalla pista. In caso di caduta, lasciare libera la pista il più presto possibile spostandosi fuori dalla traccia
    6 – Adattare la velocità e il comportamento alle proprie capacità tecniche, alle condizioni della neve, alle condizioni atmosferiche, alla visibilità, all’affollamento sulla pista. Tenere sempre una distanza di sicurezza con lo sciatore che vi precede :SICUREZZA PREVEDE ANCHE QUELLA ANTICOVID
    7 – In caso di incrocio, entrambi gli sciatori devono osservare la regola della precedenza a destra. Sui pendii e incroci da discese, ha sempre precedenza lo sciatore che proviene dalla destra
    8 – In caso di incidente portare sempre soccorso ove possibile e segnalare telefonicamente al 118 in caso di urgenza O AL SERVIZIO ASSISTENZA PISTA.CONTROLLARE CAMPO E SUFFICIENZA DI CARICA E ACCREDITO..PROTEGGERE L’APPARECCHIO TENENDOLO AL TIEPIDO CORPORALE
    9 – Il fondista educato non abbandona mai rifiuti sulla pista e non danneggia l’ambiente. La traccia non deve essere rovinata, camminando senza sci, con sci da discesa, slitte o altri mezzi COMPRESE IMPRONTE DI CANI DI COMPAGNIA.. PAGGIO ANCORA SE SGUINZAGLIATI .(SUCCEDE..SUCCEDE..)
    10 – Se sul percorso è in svolgimento una competizione organizzata, lasciare libera la pista fino al termine della gara e seguire le indicazioni e cartelli O MEGLIO SE SI VIENE A SAPERE ALL’ULTIMO MOMENTO..CAMBIARE PISTA PRIMA DI PAGARE IL GIORNALIERO .. A PREZZO PIENO MA AD ORARIO DECURTATO!!!(SUCCEDE…SUCCEDE!)
    11 – Prima di affrontare i percorsi più lunghi e i tratti più impegnativi, SCEGLIERE sempre ADEGUANDO alla propria attrezzatura e preparazione fisica
    12 – Al di fuori degli orari d‘apertura non è permesso usare le piste fondo.iN CASO DI MALORE O INCIDENTE POTRESTE RIMANERE AD ASSIDERARVI.
    13 – QUINDI STIPULARE ASSICURAZIONE INFORTUNI E RESPONSABILITA’ CIVILE ANCHE SE SI CREDE ERRONEAMENTE CHE SIA SPORT NON BISOGNOSO DI ADDESTRAMENTO, LEZIONI, ALLENAMENTO.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close