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Trentino. Incidente mortale sulla ferrata “Che Guevara”

Nella mattina di sabato 7 novembre, una alpinista di 32 anni ha perso la vita precipitando dalla ferrata “Che Guevara” (Monte casale, Valle del Sarca).

Secondo una prima ricostruzione, Federica Marcolla, originaria di Zambana e residente a Trento, avrebbe perso l’equilibrio tra un passaggio e l’altro, mentre non era assicurata al cordino. Un attimo di distrazione ed è precipitata per 200 metri sotto gli occhi del compagno.

A dare l’allarme al Numero Unico per le Emergenze 112 verso le 11.30 è stato proprio il compagno, oltre ad alcune persone che hanno assistito inermi all’incidente. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, una volta individuato il luogo dell’incidente, ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso e l’equipe sanitaria.

Il medico, purtroppo, non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’alpinista.Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata ricomposta e verricellata a bordo dell’elicottero, con il supporto di due operatori della Stazione Riva del Garda del Soccorso Alpino e Speleologico. Sul posto anche i Carabinieri.

Federica era medico di base a Cognola e lascia 2 figli di 3 e 6 anni.

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9 Commenti

  1. LEGGE DI MURPHY:”«Se ci sono due o più modi di fare una cosa,
    e uno di questi modi può condurre a una catastrofe,
    allora qualcuno la farà in quel modo.»
    PUTROPPO IL GUAIO E’ CHE QUESTA LEGGE PARADOSSALE (IL CIGNO NERO) COLPISCE A VANVERA, SPESSO PERSONE MERITEVOLI…che dopo un periodo di intenso lavoro a servizio della comunita’ cercano un attimo di contemplazione..per ricaricarsi.

  2. Mi spiace per lei, una persona così giovane che muore non è mai piacevole…..!!!
    Però precipitare in ferrata mi spiace ma non deve accadere…perché ci sono tutte le misure di sicurezza che vanno adottate….!!
    Lo sgancio dei moschettoni del set di ferrata va fatto ad uno ad uno, questo proprio per evitare cose come queste.
    Chi va in ferrata le dovrebbe sapere queste cose, son rischi che non possono essere accettati!!
    Gente evitate queste cazzate….., ne va della vostra vita…..
    Alle volte anche di quella degli altri……
    Perché se precipitate e cadete addosso ad altri,non sarete solo voi a farvi del male….!!

    1. Milo parla per esperienza, si? quante ferrate ha fatto in vita sua, sentiamo? Perché dovrebbe sapere benissimo che la fune metallica non parte dall’inizio e arriva alla fine della ferrata, ma che ci sono sbalzi, piazzole, muri ecc… dove può interrompersi e molto spesso è necessario sganciare entrambi i moschettoni per poter procedere. A prescindere da questo però, mi chiedo con quale audacia vada a giudicare l’operato di una persona senza essere sul posto, aver visto in prima persona gli errori commessi o le difficoltà del momento. Sempre facile giudicare dietro un monitor e sputare sentenze tramite una tastiera, soprattutto quando di mezzo c’è una vita spezzata.

  3. Non consoco questa ferrata, ma eviterei di dare per scontato che non fosse assicurata dove possibile farlo, sappiamo benissimo purtroppo che in molte ferrate (sopratutto storiche, ma non è questo il caso) alcuni tratti cosidetti “facili” ancorchè esposti vengono lasciati appositamente primvi di cordino perchè considerato superfluo (vedi incidenti mortali che per anni sono occorsi ad esempio sulle Bocchette Alte sempre nello stesso punto).
    Chi realizza o manutenziona questi percorsi deve ormai mettersi nell’idea che non sono più ad utilizzo di pochi esperti alpinisti (che pure ogni tanto mettono il piede in fallo), ma che ormai la frequantazione è alta e varigata durante tutto l’anno…
    RIP

  4. Secondo me si dovrebbe dire molto più spesso che andare in montagna è dappertutto sempre pericoloso.
    Invece si continua ad affermare che vi sono luoghi e percorsi attrezzati in sicurezza.

  5. Anche in ferrate con cavo continuo..trovato situazioni di:
    1) cavo sepolto da neve dura specie ad inizio stagione estiva 2) cavo tranciato da caduta sassi …e magari il giorno prima lo avevano visto intatto.
    Compagni di ferrata mi deridevano per la mia lentezza dovuta a zaino troppo pieno( …e fisico scarso!)Pero’ quando in certe situazioni su percorsi ferrati o di escursionismo spinto o variazioni improvvise meteo , dal sacco dell’ “imbranato” spuntavano corda, cordini, piccozza , martello con alcuni chiodi..allora tutti contenti perche’ la gita non si doveva interrompere.!
    Qualche volta la ferrata era intatta , perfetta ma..un neofita alle prime armi con vertigini ..veniva assicurato pure con corda tesa dall’alto e tutto proseguiva.Dopo una ferrata non ci sono medaglie in palio o articoli di rivista climbTanto vale essere prudenti esagerati ai limiti della pedanteria.Purtroppo c’e’ la mania di filmarsi e la presenza del mezzo mediatico predispone a esibizionismi …a volte temerari.
    Infatti della ferrata Che al Garda abbondano fimati amatoriali e quindi ci si puo’ fare un’idea dei tratti col cavo su cui si sale a forza di braccia, e dei tratti ..a sentiero stretto con ghiai e persino l’erba umida a volte …manda segnali inquietanti.

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