Cronaca

Offese a Federica Mingolla. Il bullismo social dilaga anche nel mondo della montagna

I social sono uno strumento a cui ognuno di noi (chi più, chi meno) oggi non sa rinunciare. Sono un accessorio fondamentale per atleti e aziende, ma possono anche diventare sfogo alla propria frustrazione. Cosa che accade sempre più spesso. È facile commentare dietro allo schermo di un computer, senza dover affrontare direttamente cose o persone. Quello che stupisce è come questo accada anche nel piccolo mondo della montagna, dove gli appassionati parlano di un’attività che dovrebbe ambire a innalzare verso dubbi valori spirituali.

La scorsa settimana ha sorpreso vedere, sotto a un ironico post degli Alpinisti in Erba (che hanno subito preso le difese della scalatrice), aprirsi quella che in gergo viene chiamata shitstorm contro la climber e alpinista torinese Federica Mingolla dopo la sua partecipazione al programma di Rai Uno “Soliti Ignoti”. “Ma quale bella. Esco da scuola d’arte, non rientra nei canoni. Oggettivamente va bene in una stalla”, uno dei tanti commenti. Qualcun altro poi scrive “Munge cosa?” e la risposta arriva subito “Non è buona nemmeno per quello che intendi tu!”. E ancora avanti con allusioni alla morte e altri commenti denigratori. Tra i nomi anche qualche pseudo commentatore d’alpinismo, poi corso ai ripari cancellando i propri post.

Solitamente i post degli Alpinisti in Erba sono ricchi di amanti della montagna sempre pronti a difendere i loro beniamini presi di mira dalle innocue pubblicazioni dei ragazzi piemontesi. Non è mai accaduto prima di vedere commenti così beceri e volgari sotto una foto di Simone Moro (che ha anch’esso partecipato alla medesima trasmissione di Rai Uno), Hervé Barmasse o Matteo Della Bordella, che essere donna, bella e talentuosa sia ancora oggi una colpa nel mondo dell’alpinismo?

Federica l’ha presa alla leggera, per fortuna. In fondo per lei parla il curriculum sportivo. La prima libera femminile della via Attaverso il Pesce in Marmolada è un chiaro segno del suo valore. 19 ore di scalata a vista. Poi le altre numerose prime in libera, come Tom et Je Ris (8b+, prima italiana) in Verdon, o lo spettacolare Digital Crack (8a, prima italiana) sul Monte Bianco e ancora le vie della Valle Orco. Una seconda casa, scoperta grazie all’amico Adriano Trombetta. È lui che l’avvicina alle lisce placche del Caporal e alla storia di questa mecca dell’arrampicata piemontese. Qui inizia a interrogarsi sui personaggi che ne hanno fatto la storia, che hanno rivoluzionato il mondo della montagna torinese. Oggi Federica è una delle poche giovani a parlare di Gian Piero Motti, figura complessa. Ottimo arrampicatore, eclettico scrittore, tra i fondatori della rinomata Rivista della Montagna. Sotto le pareti del Caporal ha immaginato e sviluppato il Sessantotto della montagna: Il nuovo mattino. Federica, grazie ai suoi maestri è ritornata su quelle tracce dimenticate ai più, ha ripercorso la più celebre delle vie di Motti, Itaca nel sole. Gli ha richiesto anni di dedizione e impegno. Per lei Un nuovo mattino, come titola il video che vi proponiamo di seguito. Guardatelo, è l’occasione per scoprire chi è davvero Federica Mingolla, giovane scalatrice torinese.

Tags

Articoli correlati

15 Commenti

  1. E’ risaputo che Internet ha qualche vantaggio nel mondo “moderno” (appunto tra virgolette) ma ha la colpa immensa di aver dato la possibilità di parola ad una massa di cretini e frustrati e purtroppo sono tanti

    1. Sono d’accordo e mi permetto di aggiungerei che è sempre stato il prezzo da pagare quando ci si mette di frequente in mostra per mantenere una qualche fama fra la gente comune, quella che spende, la sola che interessi agli sponsor..
      Fare questo è normale per politici, divi del cinema, cantanti, calciatori,.., ma da un po’ di tempo anche molti altri.
      Il bisogno di riconoscimento provoca spesso forme di ebrezza, piacevole finché non si va fuori strada guidando un’auto.

      Ho rivalutato parecchio come alpinista la Mingolla per due vie che ha ripetuto col Gheza sulle Jorasses.
      Vedremo, è giovane..

    2. credo che la colpa di internet sia solo quella di mostrare in grande quello che già esisteva in piccolo….gli idioti, cretini, frustrati, invidiosi, ecc. ci sono sempre stati è soltanto che si palesavano meno dal vivo. Inoltre in genarele credo che il fatto di mostrare le proprie vite “felici” sui social non faccia altro che amplificare ancora di più i sentimenti dei rancorosi (e sono tanti) che vorrebbero fare le stesse cose ma non ne hanno il coraggio e pertanto odiano quelli che riescono dove loro falliscono….la forma muta, ma la sostanza dell’animo umano è sempre la stessa da migliaia di anni.

  2. CARO GIANLUCA GASCA,non conosco espressamente questo caso e per abitudine non commento se non mi sono adeguatamente informato e chiesto conferma alla fonte.ma nel tuo commento ce’ un grossolano errore,e indirettamente la colpevolezza e di montagna tv che non modera questo tipo di comunicazione.SIMONE MORO RICEVE SU QUESTI FORMATI,in specie montagnatv una SEQUELA DI OFFESE INGIURIE ILLAZIONI DIFFAMAZIONI,che se Moro volesse adire a vie legali ne trarebbe sicuramente profitto.ho stampato piu di 80/90 commenti lesivi della immagine e della persone di simone moro,e garantisco che sarebbero suscettibili di denuncia a querela dopo averli visionati da un legale.percio’ sarebbe meglio rettificare quando scrive di Simone Moro che non riceve offese o contumelie varie.mi stampo il mio e dio articolo in caso montagnatv oltre a NON MODERARE I CONTENUTI decida anche di non pubblicare il mio commento.

    1. verissimo. E non solo contro Simone Moro.
      In questo stesso articolo ci sono strane allusioni incomprensibili, oltre a un italiano con uso dei verbi da sgrammaticato.

    2. Lasciamo stare Moro va…..
      Sono d’accordissimo che in rete ci sono una marea di imbecilli che scrivono solo perchè hanno una tastiera.
      Sul fatto specifico, non sapevo proprio che la Mingolla sia stata bersaglio di insulti.
      Su Moro è risaputo, non solo su Montagna TV, ma anche su praticamente tutti i siti di alpinismo.
      E in base a questo mi chiedo: Ma perchè cosi tante persone cè l’hanno con Moro? (tra l’altro sono persone che tra di loro non si conoscono nemmeno…)
      Che ci sia qualche motivo vero? che non sia poi cosi un angioletto come vuole far credere?
      Bo

  3. Ennesima conferma della seconda legge tratta dalla teoria della stupidità del Cipolla…creiamo l’intelligenza artificiale, ma la stupidità naturale non riusciamo proprio a lasciarcela alle spalle

  4. Scusate se scrivo ancora contro i suoi denigratori.
    Con tutti questi computeristi faccebocchisti infelici mi DIVERTO MOLTO, nella mia reclusione covid, a vedere che Nessuno dalle sue parti racconta BENE che tipo è, come vive, chi frequenta e cosa fa veramente per vivere.
    Per esempio: come arrampica lavorando lo si sa, ma si sa molto meno come scala in montagna.
    Forse tanta gente vive di divismo e per divismo.
    Chissà perché non si osservano le cose senza “urla e lampi”.

    Aiutino: diventa guida o si sposa ? 🙂 ……….ma costruite bene!
    Ps per i deviati, forse potrei essere suo nonno 🙂

  5. io ho letto il post incriminato, e a parte DUE persone (di cui una una donna) che effettivamente hanno scritto vere e proprie cattiverie, non ho visto “nessun bullismo” multiplo. La battuta sul “MUNGE” veniva dalla stessa schermata della trasmissione condivisa dagli Alpinisti in Erba.
    C’era poi un commento che ricordava come la Mingolla, al tempo, avesse fatto battute infelici e che in America sarebbero subito state stigmatizzate come BODY SHAMING nei confronti di una famosa climber , mi pare la Hayes.

    Post pessimo e scritto con un italiano arrancante , scritto su una testata che ha pubblicato articoli quasi diffamatori o lasciato spazio a commenti pieni d’odio contro Simone Moro, Tamara Lunger e altri.

    1. Togliendo che alcuni dei commenti al post sono stati rimossi dagli autori. Il concetto, che sembra quasi la ricerca di una scusante, non è affermare “solo due hanno scritto cattiverie, quindi va bene”. Anche sostenere (e incitare) con allusioni o battutine chi insulta ha un’aggravante perché sembra quasi trarre godimento dalla situazione. Lo stesso vale quando si cerca di giustificare l’insulto o l’accanimento traendo spunto da dichiarazioni rilasciate in vecchie interviste. “Occhio per occhio, dente per dente” non risolve alcunché.
      Riguardo le “strane allusioni incomprensibili”, mi sembra di essere stato molto chiaro e diretto.
      Gian Luca
      P.S.: Come sono andato in italiano, migliorato?

  6. Ma nessuna scusante, gli idioti che hanno rivolto insulti veri si qualificano come tali, quello che non ho rilevato è che commenti senza insulti vengano equiparati a sostenere il bullismo, direi che non sequitur proprio.
    La Federica ha risposto in modo perfetto, e direi che i leoni hanno avuto risposte, continuo a non capire che significhi trarre spunto da vecchie interviste, un ‘atleta pubblica risponde anche lei delle sue dichiarazioni o sono intoccabili?
    Come mai non avete fatto lo stesso sulla vostra pagina sotto a manifestazioni di odio mostruose contro Moro o altri?
    Addirittura sponsorizzate questo post, ci sarà qualche altro interesse?
    Pubblicità a gratis per la sportiva?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close