Gente di montagna

Lynn Hill

“Uomini, si può fare!”

Lynn Hill, appena chiusa la prima salita al mondo della via The Nose, su El Capitan, in meno di 24h, impresa ritenuta impossibile.

È una leggenda vivente. Scala “per il puro piacere” e dice che l’arrampicata è la sua terapia, perché le permette di essere in buona salute e vivere felice a tutti i livelli di esistenza. Ha una storia di incredibile determinazione, ispirazione, e straordinario coraggio. Ha sempre ricercato il perfetto stato di “grazia” dell’arrampicata, scalando con calma e equilibrio, sfidando e superando i propri limiti. Ha ridefinito l’impossibile scalando, in giornata, la via The Nose, su El Capitan, nella Yosemite Valley, prima salita al mondo, impresa ritenuta da tutti irrealizzabile. Lynn Hill è tra i più grandi arrampicatori di tutti i tempi. Ha spinto al massimo la sua sensibilità verso la roccia e il suo corpo, dosando la giusta energia a ogni movimento, sempre in armonia con la parete. Il suo motto è: “essere paziente e rilassata, sempre!”. Secondo lei, infatti, fretta e rabbia non hanno ragione di esistere nell’arrampicata.

Vita privata

Lynn Hill nasce a Detroit, il 3 gennaio 1961. A scuola pratica la ginnastica artistica, la corsa e il nuoto. La sua formazione comprende un brevetto superiore di biologia all’università New Paltz, New York, e studi di psicoterapia. Inizia ad arrampicare sul granito dello Yosemite e a Joshua Tree a quattordici anni, con sua sorella e suo fratello. Da quel momento si dedica alla scalata in Yosemite. Il suo stile di vita si evolve per permetterle di continuare a vivere la sua passione per l’arrampicata e, nel 1978 è già una delle migliori nella sua categoria. Hill incontra Russ Raffa durante il suo primo viaggio a New York e dal 1984 diventa il suo compagno di arrampicata. Il 22 ottobre 1988 si sposano, tuttavia la loro relazione termina nel 1991 in parte perché Hill voleva figli e suo marito no, e in parte perché la coppia si vedeva raramente. Per un periodo della sua vita, la climber statunitense risiede part-time in Francia e Italia, esperienze che le permettono di imparare bene entrambe le lingue. I suoi viaggi la portano in tutta Europa e in remote destinazioni, come Vietnam, Tailandia, Cina, Marocco, Australia, Madagascar e Sud America. Hill incontra il suo compagno di vita nel 2004, lo chef Brad Lynch, durante una gita di arrampicata a Moab, in Utah, e, all’età di 42 anni, dà alla luce un figlio. In seguito lavora su progetti che coinvolgono l’insegnamento, la consulenza, speech durante gli eventi, la scrittura, e vari media, come la fotografia, il video e le interviste radio. Cerca di condividere la sua passione e le sue esperienze con tutti coloro che sono interessati, in particolare i giovani. Ha lavorato a un video di tecniche d’arrampicata, che integra elementi culturali, storici e aneddoti psicologici che hanno influenzato la sua evoluzione di arrampicatrice. Oggi Lynn Hill vive a Boulder, in Colorado, e divide il suo tempo tra arrampicata, corsa, sci, viaggi nei luoghi più belli del mondo e suo figlio Owen. Arrampica con regolarità e talvolta fa anche la guida. Ama mettere le sue competenze al servizio dei climber di buon livello che spesso dispongono di margine per progredire. Dal 2005 organizza i Lynn Hill Climbing Camps, dei seminari di arrampicata tenuti negli Stati Uniti. Fra i vari progetti si occupa anche della sua Guest House, dove è lei stessa ad accogliere gli ospiti e ad accompagnarli ad arrampicare.

Realizzazioni

Nel 1989 la scalatrice ha un brutto incidente a Buoux: cade dalla sosta da venti metri d’altezza ma per fortuna l’urto è attutito dagli alberi e si frattura solo una caviglia. Nel 1990 aggiunge al suo palmarès il primo 8b+ femminile al mondo: Masse Critique, realizzato a Cimaï, in Francia, e nello stesso anno è prima nella coppa del mondo di arrampicata sportiva. Partecipa alle gare di arrampicata fino al 1992, arrivando rapidamente ai vertici dei circuiti: nel 1985 partecipa a Sportroccia, la prima competizione internazionale di arrampicata, che si tiene in Italia (Bardonecchia e Arco), e vince più di trenta gare internazionali, tra cui cinque volte il Rock Master d’Arco, in Italia. In seguito si dedica anche alle spedizioni e alle vie lunghe. Diventa presto conosciuta per la sua straordinaria capacità di arrampicare lungo le fessure della Yosemite Valley e poi famosa in tutto il mondo quando, nel 1993 compie la prima salita in libera della via The Nose. Con le si trova lo scalatore Brooke Sandahl e insieme impiegano 4 giorni per completare la via. Non soddisfatta del risultato l’anno dopo, nel 1994, compie, insieme a Steve Sutton, la prima salita al mondo (femminile e maschile) della via The Nose su El Capitan, in meno di 24h, impresa ritenuta impossibile fino a quel momento. Una scalata epica. L’anno seguente Lynn Hill cimenta la sua abilità e il suo talento con diverse prime ascensioni sulle alte vette del Kirghizistan, e in seguito, nel 1999, conduce una spedizione tutta al femminile in Madagascar per aprire una nuova via, che in seguito si rivelerà essere, probabilmente, la prima salita di big wall più difficile mai realizzata da un team di donne. Nel 2018 la climber tornerà sulla mitica via The Nose, su El Cap, in compagnia di Nina Caprez, per festeggiare i 25 anni dalla prima libera.

 Riconoscimenti

È stata invitata alla Casa Bianca e spesso ospite di programmi televisivi per testimoniare la sua esperienza.

È apparsa su molte pubblicazioni, come Life, Time, New York Times Magazine, Vanity Fair, Vogue, oltre che sulle copertine di riviste di arrampicata e outdoor più conosciute al mondo. Nel 1984 ha ricevuto il Premio Underhill,consegnato dall’American Alpine Club. Nel 2015 è stata inserita nella Sports Hall of Fame di Boulder (Colorado).

Libri

  • Climbing Free: My Life in the Vertical World, biografia ufficiale di Lynn Hill, edizioni W.W. Norton, 2000.
  • Ma vie à la verticale, edizioni Guérin, 2002.

Film e video

  • Valley Uprising, di Peter Mortimer e Nick Rosen, 1h40′. (Consigliato!)
  • Free Climbing the Nose, di Jean Afanassieff.
  • Madagascar: A Women’s Ascent, 2000, USA, 39’, directed by Michael Brown, produced by America Adventures Productions.
  • Vietnam – Into the Dragon’s Teeth, 1997, USA, 48’, directed by Michael Brown, produced by America Adventures Productions.

Curiosità

In un’intervista ha detto che se non fosse diventata una climber sarebbe stata una surfista su una magnifica isola con acqua cristallina, e che per lei la cosa più difficile al mondo è mantenere un sano equilibrio in un mondo frenetico.

Non pensavo assolutamente che la mia vita sarebbe stata così bella. Sono molto grata di aver vissuto una vita così intensa”.

Lynn Hill

 

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Un commento

  1. Forse l’unica donna che, nell’alpinismo/arrampicata, ha spostato i limiti del possibile del genere umano.

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