Cronaca

Valle d’Aosta e Lombardia aprono alle guide alpine. “Sarà una ripartenza lenta”

Riparte l’attività delle guide alpine in Valle d’Aosta e Lombardia. A decretarlo due ordinanze regionali che normano e autorizzano la ripresa delle attività in montagna con i clienti. Va precisato che in Valle d’Aosta già dal 4 maggio scorso era permesso alle guide di muoversi autonomamente in montagna, anche in coppia per ragioni di sicurezza e nel rispetto delle distanze interpersonali, per potersi allenare ed essere quindi preparati fisicamente e tecnicamente allo svolgimento della propria professione.

“Trovo che la montagna debba rappresentare il rilancio del turismo estivo” ci ha raccontato Renzo Testolin, presidente della Regione Valle d’Aosta. “E i simboli della montagna non possono che essere le professionalità legate a questa, guide alpine in testa”. Questo il motivo dell’apertura regionale. “Le guide rappresentano un valore aggiunto in termini di sicurezza. L’apertura agli allenamenti per noi è stata una mossa fondamentale che ci permette di presentarci ai turisti con professionisti preparati e in grado di garantire la loro sicurezza. Ma non solo, perché molte guide fanno parte del Soccorso Alpino valdostano che in questi due mesi non è stato impegnato in montagna ma ha contribuito con interventi sociali al servizio sanitario. In Valle d’Aosta le guide alpine svolgono molte altre attività oltre a quella di accompagnamento in montagna. “Per la Regione si occupano di rilevamento nivologico e dell’assetto idrogeologico. Attività che hanno una loro importanza indispensabile”.

Ben venga quindi l’apertura ai professionisti della montagna, anche se il lavoro avrà molte complicazioni legate a diversi fattori, a partire dai rifugi dove ancora si ragiona sull’effettiva possibilità di aprire rispettando le normative sanitarie legate introdotte con la pandemia da Coronavirus. Per un rifugio di alta montagna diventa una situazione penalizzante dal punto di vista dei numeri di accesso. Esistono strutture dov’è possibile ampliare il passaggio giornaliero, studiare un allargamento esterno. In alta quota sussistono diverse criticità organizzative, soprattutto a livello di pernotti”.

In montagna con nuove regole

Sia in Valle d’Aosta che in Lombardia le guide alpine hanno accolto con gioia e positività l’opportunità di poter riprendere la propria attività lavorativa. In entrambe le regioni sono state varate alcune regole atte a garantire la sicurezza dei professionisti e dei loro clienti. Per tutti valgono le regole relative al distanziamento sociale (almeno due metri), quando non è possibile metterlo in pratica (controllo legature, operazioni di soccorso, arrivo in sosta, ecc.) è necessario indossare la mascherina. Si consiglia un lavaggio frequente delle mani con sapone o gel disinfettante; in Lombardia si precisa di svolgere la professione in piccoli gruppi (fino a 4, esclusi gli accompagnatori).

In Lombardia viene inoltre fatto divieto di scambio di dispositivi accessori di sicurezza utilizzati (radio, attrezzatura ARVA, sciolina, ecc.) nonché di abbigliamento e attrezzature (Imbragatura, casco, piccozza, maschera, occhiali, sci, bastoncini, ecc.). Si richiede la disinfezione delle attrezzature e l’uso di magnesite liquida a base alcolica nell’arrampicata.

In entrambe le Regioni ripartono anche i corsi di abilitazione tecnica all’esercizio della professione e aggiornamento professionale i cui partecipanti dovranno fornire idonea dichiarazione attestante l’assenza di sintomatologie riconducibili ad affezione da COVID-19.

Il parere di Marco Camandona (Valle d’Aosta)

“Sarà una ripartenza lenta considerando anche che circa il 70 percento del mercato è straniero. Se si libera la circolazione verso l’interno tutto potrebbe andare bene, altrimenti sarà più difficile. Chi ha capacità di muoversi con i propri clienti ed è maggiormente conosciuto probabilmente riuscirà a lavorare bene. Con il giro degli affezionati sarà più facile, anche se tutto logisticamente molto complesso con meno rifugi funzionali.

Qualche timida prenotazione inizia ad arrivare, per ora verso mete classiche. Dovremo però immaginare nuovi itinerari, rivalutare i bivacchi e le zone meno frequentate per ampliare la nostra offerta. I frequentatori torneranno, hanno voglia di montagna forse anche più che del mare. Sarà l’occasione per un rilancio delle valli laterali, magari meno frequentate con piccoli B&B a gestione familiare.

Dal lato sanitario non credo che ci saranno grossi problemi, le possibilità di distanziamento sociale ci sono anche in parete”.

Il parere di Fabrizio Pina (presidente del Collegio regionale Guide Alpine Lombardia)

“Siamo molto contenti di questa ripartenza, dopo due mesi e mezzo fermi. Ci siamo attrezzati per seguire le linee guida e ricominciare in sicurezza.

Ovviamente la situazione che si è venuta a creare in questi mesi ha portato a un azzeramento delle prenotazioni straniere, con l’annullamento anche di quelle a lungo termine. Ora cerchiamo di ripartire, sarà un processo lento anche a causa dei problemi legati alla non apertura dei rifugi. Ci saranno molte meno possibilità di accoglienza, punteremo probabilmente su salite con rientro in giornata. Inoltre si darà spazio a quelle mete solitamente meno frequentate, limitando così il rischio di assembramento. Cercheremo di andare incontro alle esigenze della clientela, visto il difficile momento economico. Dovremo incentivare i frequentatori della montagna”.

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4 Commenti

  1. Dopo i tassisti i parrucchieri i benzinai ecco un’altra lobby.
    Onestamente non se ne sentiva la mancanza.
    Sono stato cliente delle guide e non ho ovviamente nulla contro questi professionisti seppure hanno fatto le loro scivolate durante il lock down.
    Ma chi li rappresenta come nel cai é solo un politico.

  2. Il Parere contenuto in ultime riche e’ segno di adeguamento e occorrerà un nuovo marketing per parecchie professioni…ritorni in giornata, scelta di nuove mete meno gettonate.( da non pubblicizzare altrimenti diventeranno affollate..e per fortuna abbondano e non a caso ogni Guida ha i suoi segreti itinerari )Del resto nei ristoranti vedo offerte di pranzi con menu’ semplici e veloci sia da preparare in tempo reale che da consumare ma non meno sfiziosi.Importante e’ fidelizzare i nuovi clienti e rivedere i vecchi che ritornano (si spera sani e salvi)

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