Cronaca

Weekend impegnativo per il Soccorso Alpino post lockdown

Un weekend quello appena trascorso che ha visto impegnato il Soccorso Alpino in numerosi interventi tra Alpi e Appennini. Tre le vittime. Un giovane alpinista travolto da una valanga sulla Tofana di Rozes, a Cortina d’Ampezzo (BL), un escursionista precipitato dalla cresta del Monte Cavallo sulle Alpi Apuane e un parapendista schiantatosi sui Monti Dauni.

La valanga a Cortina

Nella prima mattina di sabato 9 maggio una valanga si è staccata sulla Tofana di Rozes, trascinando giù per un salto di roccia il 22enne Tommaso Redolfi. Neolaureato presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento, Tommaso viveva in Cadore con la famiglia ed era da sempre appassionato di montagna. Sabato all’alba aveva intrapreso una uscita scialpinistica con il fratello Francesco, 27 anni.

Alle 9.30, in fase di rientro, il ragazzo si sarebbe tenuto sulla destra dello Spigolo zero, imboccando un canale che porta dietro Punta Marietta, invece che seguire il classico rientro dalla spallone. Nel mentre una valanga si è staccata a monte, trascinandolo per oltre 200 metri. Il fratello, che al momento dell’incidente era più in quota, ha immediatamente lanciato l’allarme.

Sul posto è stato inviato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, con a bordo il personale del Soccorso alpino e della Guardia di finanza di Cortina. Il corpo di Tommaso è stato individuato a una quota di circa 2550 metri. I soccorritori, sbarcati con un verricello di 70 metri, hanno proceduto alla ricomposizione e recupero della salma, che è stata imbarcata e trasportata a valle, nella cella mortuaria di Cortina. A bordo dell’eliambulanza è stato issato anche il fratello, sotto shock ma illeso.

Incidente in Apuane

Un escursionista 56enne di Montelupo Fiorentino (FI), Filippo Bitossi, ha perso la vita sabato 9 maggio sulle Alpi Apuane a seguito di una caduta di circa 50 metri dalla cresta del Monte Cavallo (1895 metri), tra la prima e la seconda gobba del monte. Al momento dell’incidente, Bitossi era in compagnia di altre due persone.

Sul posto è stato inviato l’elisoccorso regionale di soccorso Pegaso con a bordo il medico e il tecnico del Soccorso Alpino. L’uomo è stato recuperato ancora in vita e trasportato d’urgenza all’ospedale di Cisanello (PI), dove è purtroppo deceduto. I due escursionisti che si trovavano in cresta con la vittima, sono stati a loro volta messi in sicurezza da una squadra della Stazione del Sast di Massa.

Schianto in parapendio sui Monti Dauni

Terza vittima di un sabato nero, un parapendista 35enne schiantatosi al suolo durante un lancio a Panni (FG), sui Monti Dauni. Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente potrebbe essere stato causato da un malfunzionamento del parapendio. In soccorso della vittima, Angelo Gualano, originario di San Marco in Lamis (FG), sono giunti sul posto i sanitari del 118, con ambulanza ed elisoccorso, ma per il ragazzo non c’è stato nulla da fare.

Scialpinisti in difficoltà e recuperi in ferrata

Numerose le chiamate giunte nel weekend al Soccorso Alpino da scialpinisti ed escursionisti in difficoltà. Tre i recuperi più significativi.

Scialpinista ferito a Ceresole Reale

Nella giornata di domenica 10 maggio a Ceresole Reale (TO), il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese è intervenuto per il recupero di uno scialpinista ferito nel Vallone del Carro, con sospetta frattura a un arto inferiore. Le operazioni di soccorso sono iniziate poco dopo le 12, con il maltempo a rendere più complicato il recupero con impossibilità di far decollare l’elicottero del 118.

Il giovane 25enne residente a Ivrea, è stato pertanto raggiunto da una squadra in sci e pelli di foca composta da 13 tecnici e un sanitario. Una volta stabilizzato, è stato caricato sul toboga e condotto al termine della zona innevata. Qui è stato posizionato su una barella e trasportato fino alla prima strada percorribile dall’ambulanza, dove è stato quindi affidato al personale medico del 118 e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè.

Escursionisti bloccati in ferrata nell’agordino

Attorno alle 18 di domenica, due escursionisti hanno contattato il 118, in quanto bloccati in un tratto innevato sulla ferrata Fiamme Gialle, alla Palazza Alta, sopra Cencenighe Agordino. Sul posto è stato inviato un elicottero del Suem di Pieve di Cadore. A causa delle nebbia bassa, con scarsa visibilità, si è portata per sicurezza in piazzola anche una squadra del Soccorso alpino di Agordo. L’abilità dei piloti ha consentito di recuperare i due ventenni con verricello a una quota di circa 2150 metri di quota.

Recupero sul Monte Sorapiss

Alle 15.40 di domenica 10 maggio, la Centrale del 118 è stata allertata da una coppia di escursionisti veronesi bloccati sul Sorapiss. I due erano partiti ben equipaggiati per effettuare un giro ad anello. Una volta raggiunta Forcella Marcuoira, a 2300 m di quota, non si sono però fidati di proseguire. Individuati dall’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, sono stati imbarcati in hovering dal tecnico di elisoccorso e trasportati fino al Passo Tre Croci.
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5 Commenti

  1. BLOCCATI DA TRATTO INNEVATO SU FERRATA…
    UN CLASSICO..SE SI PARLA CON GLI ANZIANOTTI…ANCHE IN PIENA ESTATE .
    UN ALTRO CLASSICO E’IL CAVO TRANCIATO..SUL PIU’ BELLO.
    OPPURE COMPAGNO/A ALLA PRIMA ESPERIENZA CHE VANNO NEL PANICO…DA ASSICURAR ECON SPEZZONE DI CORDA.
    QUINDI CONSIGLIEREI , IN MANCANZA DI INFORMAZIONI FRESCHE ..DI AVERE MATERIALE IN PIU’…,E SAPERLO USARE COME FOSSE UNA SCALATINA …GIUSTO PER CAVARSI D’IMPICCIO .

  2. Spiace sempre leggere di tragedie, ma era ovvio che con la ripartenza potevano anche succedere incidenti come è sempre stato e come sempre sarà: il virus non cambia il pericolo in montagna, solo le persone possono…RIP per le vittime.

  3. Con il sistema sanitario ancora zoppicante mi sembra la scelta più logica affollare le montagne in questa maniera. Tutti eroi a parole ma poi quando ti tolgono il giochino ci si ribella.

  4. Mi sembra che in italglia non si sia ribellato nessuno. Si son fatti portare via il giochino e muti e zitti a casa.

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